Dopo il giro al castello...

Kalie la osservava leggere. Ogni movimento della mano sulle pagine, gli occhi che osservano il nulla e il volto che esprime ciò che sente provenire dal libro. Tutto ciò che stava vedendo di Antoniette intenta nella lettura le ricordava Deliah, una ragazza anche lei priva della luce negli occhi. L'aveva conosciuta durante i suoi viaggi quando era appena un ragazzo. Venne soccorso e curato da lei dopo uno scontro tra bande di malviventi. Gli insegnò l'uso delle spade e come sopravviere in quel mondo ostile. Lui ricambiò la sua generosità vivendo con lei per alcuni anni. Imparò come muoversi nel buio innaturale e ad affinare i sensi. L'aiutò in molte occasioni diventando per lei i suoi occhi. Fu in quel periodo che fece la conoscenza di Huginn e Muninn, unici supertiti, insieme a Freyja e Freyr, di una nidiata di corvi sopravissuti ad un inverno molto freddo. Deliah li accudì e li fece crescere forti e robusti. Poi venne il tempo di separarci. Gli donò le due spade che porta con sè e i due corvi. Kalie ripose il taccuino nella giacca e chiuse gli occhi.

Antoniette continuava a leggere con lo sguardo fiso nel vuoto.
Ogni tanto il suo viso mostrava un' espressione triste o incuriosita per le parole scritte nel libro.
Ogni tanto faceva una pausa e rifletteva su quello che aveva appena letto per capirci meglio..era un giallo dopotutto

Riaprii gli occhi. Vedo che ti piacciono

Si infatti..mi piacciono molto
disse socchiudendo gli occhi cercando di concentrarsi sul libro.
Poi ad un certo punto le venne un dubbio...chiuse il libro ma lasciando un dito immezzo
Perchè...sei così gentile?
chiese...nessuno era mai stato così gentile con lei

Sicuro...che non sia..compassione per la mia cecità?
disse curiosa.
Non voleva spingere la gente ad essere gentile con lei solo perchè non era in grado di vedere e veniva atichettata come una che non può badare a se stessa da sola

Una ragazza...simile a me?
fece un' aria interrogativa ma poi sorrise.
Era contenta che non si trattasse di semp'lice compassione.
Riaprì il libro e riprese a leggere

Io ho sempre vissuto sola...cioè dai 5 anni in poi
disse continuando a leggere.
Pensò a quando sua madre l' aveva abbandonata..era davvero spregevole.
Aveva vissuto sola tutti questi anni

Io invece...sono stata abbandonata in una grotta...e l' unica mia consolazione era di poter suonare il mio violoncello in santa pace...ora non l' ho con me ma melo porto sempre dietro
disse ocn un tono un pò triste.
Palrare del passato era sempre una cosa deprimente per lei nonostante fosse tutto superato aveva sempre nel cuore una nota di amarezza

Suoni? Anche la mia amica era una cantante, anche se nella sua piccoala dimora. Mi alzai dalla sedia e andai dall'addetta della beblioteca per affittare qui due libri. Tornai da lei. Parlare con te mi ha fatto venire voglia di rivivere le atmosfere di un tempo. Suoneresti per il sottoscritto?

Lo farei molto volentieri....dovrei tornare nella mia stanza a prendere il mio violoncello
diss elei.
Le piaceva suonare...sopratutto se la sua musica era richiesta da qualcuno.
Non le era mai capitato

E allora ritorniamo al dormitorio. Muninn aiutala. Ah i libri li puoi portare via, li ho affittati. Mi avviai verso l'uscita attendendola.