Colazione serale?

Deid, rifletté alle parole della ragazza, non gli dispiacevano i dolci ma non vi aveva mai fatto caso, poi le sorrise e decise di optare per la sincerità.

“Beh a casa mia, non contavano molto i gusti degli individui, l’etichetta impone sempre di mangiare tutto quello che ti viene servito, senza commentare, comunque i dolci devo dire che a pensarci non mi dispiacciono, invece a vo..hem a te Rose piace il cream caramel, giusto?”

Disse suadente, mentre sorrideva con sincerità., era la prima volta dalla sua venuta demoniaca che pensava alla sua famiglia senza intristirsi.

Capisco.. le etichette, sono una delle cose che non sono mai riuscita a segiure.."
E in effetti, Rose non aveva mai avuto limitazioni, comportamenti da seguire senza obiettare. Lei era sempre stata sé stessa, dopotutto.
"Almeo fino ad ora. Adesso non posso più sottrarmi a ciò che il tempo mi dice di fare. E'pressochè stressante, ma ci si fa l'abitudine"
Finì di mangiare la brioche, mentre gli occhi le tornavano di un azzurro brillante a sentire la parola "cream caramel".
"Comunque sia, il cream caamel è in assoluto il mio dolce preferito"
Come a dimostrare questo, prese uno dei pasticcini al caramello dal vassoio e lo posò sul tovagliolino dove poco prima vi era la fettina di brioche.

Sentendo le parole della ragazza Devid sorrise ancora, ma ormai si rendeva conto che non lo faceva più solo per cortesia e gentilezza, Rose gli stava simpatica, in qualche modo nonostante lui la trovasse una ragazza elegante e raffinata, non era una delle solite ragazzette che quando era umano gli correvano dietro per la sua bellezza e i suoi soldi.
La colazione si prospettava rilassata e interessante si disse mentre beveva un sorso di the, dopo avervi messo la bustina dalla quale era scaturita una dolce fragranza di fiori.

“Perdona la mia domanda Rose, ma ho notato che sei molto legata al tempo, c’è qualche ragione legata al demone di cui mi hai parlato? Nel senso tu mi hai spiegato di essere un demone del tempo ma io so davvero poco su questa speciale razza, devo dichiarare la mia ignoranza, in merito”

Doveva ammettere che lo incuriosiva quell’idea e sperava che Rose gli spiegasse meglio la sua natura.

Mise la propria bustina di thé alla pesca nella tazza, scuotendo leggermente la testa, la sua spiegazione sarebbe stata piuttosto complicata, forse. Anche perchè, di preciso, nemmeno lei sapeva perchè fosse andata a finire così.
"Non è da molto che sono diventata ciò che sono ora. Vedi, è tutta colpa di un patto che ho dovuto stringere con un altro demone temporale per riavere indietro il mio corpo. Ora, questo"
E si scoprì di poco il polso, mostrando nuovamente la catenella stretta, quasi a fermarle la circolazione se non prossima a reciderle la carne del polso, con attaccato all'estremo un orologino.
"..questo ne è la prova concreta. Fa male, ma non posso toglierla, e a dirla tutta, se lo facessi ci rimetterei solo io..."

Devid sporse un attimo il viso per guardare meglio quello strano artefatto, sembrava davvero che volesse perforare la carne della ragazza e si chiedeva lui stesso come mai il punto in cui era legato non sanguinasse, il demone guardò Rose con un filo di preoccupazione e poi avvicinò un secondo la mano per sfiorare l’orologio, avvertì subito la malvagità sigillatasi e la ritraè.
Lui capiva come Rose doveva essersi sentita, una ragazza così giovane a cui era stata stappata la vita, lui stesso aveva praticamente espresso un patto simile al suo anche se in modo diverso, le sorrise.

“Capisco”

Disse solo per poi offrirle il piattino coi pasticcini da the.

“Mi spiace non poterti sottrarre a questo dolore”

Ritrasse il polso sotto la manica, portando entrambe le mani alla tazza del thé, con un sorriso accennato sulle labbra.
"Non ti preoccupare. Mi sono abituata oramai. Fa molto più male il pensiero di non poter avere una seconda possibilità di vita, percui, mi va bene così."
Era consapevole del fatto che quella catena sarebbe rimasta al suo polso fino al termine dei suoi giorni, e chissà, quanto sarebbe durata quella sua seconda vita.
"In fin dei conti, non posso farci assolutamente nulla"

Devid sperò che Rose non si fosse intristita o sentita infastidita dalle sue domande poiché erano comunque argomenti privati a quanto aveva scoperto.

“Sono mortificato Rose, spero di non essere stato troppo invadente nei tuoi confronti”

Disse con occhi sicuri forse un po’ tristi, era stato un maleducato e non se n’era neanche accorto

“Però se mi perdonate, mi farebbe piacere che veniste a suonare qualcosa da me dopo colazione, ovviamente è un invito senza impegno”

Il demone cercò di riprendere il suo noto contegno, non voleva far fare alla ragazza qualcosa che non gradisse.

"Nessun problema, anzi sono felice di essere riuscita a parlare un pò di me. E'stato come uno sfogo, insomma.. tenersi dentro tutti questi pensieri a volte mi fa star male"
Si portò la tazza del thè alle labbra, bevendone qualche sorso prima di riappoggiarla sul piattino sottostante, quasi di scatto, alla richiesta che le venne fatta.
"Davvero? Posso? Ne sarei felicissima, Devid..."
Spalancò gli occhioni, tenendo sul giovane visetto un'espressione speranzosa, e nel contempo davvero felice.

Devid sorrise di rimando vedendola così allegra e socchiuse un attimo gli occhi ascoltando la sua voce, si era una voce che trovava assai gradevole.

“Allora sono felice di esservi stato di qualche utilità Rose. Per il piano sappiate che potete venire in qualunque momento a suonarlo, mi farete solo contento”

Disse mentre le sorrideva ancora e versava un gocchino di latte nel suo the.

“Latte?”

"Uhm. no grazie, per oggi va bene così"
Con tutti quei dolcetti che aveva preso, la colazione per lei era già abbastanza pesante. Preferiva lasciare il suo thé così com'era.
Ancora sorridente, bevve un altro sorso della bevanda, prendendo poi da accanto al piattino un tovagliolo e tamponandosi le labbra, riponendolo poi dov'era precedentemente.
"Per oggi la colazione mi sembra abbastanza carica. Piuttosto, la prossima volta proverò anch'io il thé alla rosa. Non l'ho mai sentito, ma pare buono"

Il demone poggiò il latte sul tavolo, mentre sorrideva alla ragazza, lui adorava il the alla rosa ma doveva essere obbiettivo.

“Io lo trovo buonissimo ma è leggermente acido e per renderlo dolce e meglio mangiare prima dolci, come la brioche che ho preso e mettere un po’ di latte. Non è un the ideale per la colazione a dire il vero, io infatti di solito lo bevo nel pomeriggio ma non ho saputo resistere”

Disse mentre prendeva la tazza e finiva di berlo con eleganza per poi asciugarsi le labbra e mangiare l’ultimo pezzo di brioche che aveva nel piatto.

Si limitò ad ascoltare con interesse ciò che il ragazzo diceva, annuendo ogni tanto mentre mangiava i pasticcini al caramello che aveva precedentemente radunato accanto al proprio piattino.
"Bene, credo proprio di aver finito. I cibi sono tutti realmente buoni qui, davvero non me l'aspettavo"
Si rilassò poggiandosi contro lo schienale della sedia, volgendo lo sguardo alla vetrata che aveva accanto, ammirando il giardino fiorito sotto di sé. Era stano. In quel luogo era pieno inverno, eppure quei fiori non parevano voler accennare ad appassire...

Anche lo sguardo di Devid si portò alla finestra, anche se lui più che i fiori guardava il cielo che era azzurrissimo quella mattina, poi si girò a guardare Rose o meglio i suoi capelli, gli piacevano davvero non ne aveva mai visti di così lunghi.

“Devo concordare con te, da quello che né sapevo io sulle mense avevo paura di trovare un tugurio, devo ammettere”

Disse lievemente imbarazzato, all’idea che aveva avuto precedentemente della suola e della mensa soprattutto.

"Beh, a dire il vero, anche io inizialmente la pensavo così. Da che mondo e mondo le mense sono sempre state un luogo squallido per me, ma questa volta fa eccezione"
Toccò il vetro, freddo e lievemente appannato, con una mano, scostandosi di un poco per osservare meglio le aiuole di fiori nel giardino, voltandosi poi ad osservare Devid, restando in silenzio per qualche attimo.
"Osservi il cielo?"
Sorrise, alzando un pò il visetto dalla vetrata.

Devid si girò a guardarla, per poi sorriderle come ormai faceva sempre.

“Si, mi sembra strano che i vetri siano appannati dal freddo e allo stesso tempo, splenda un sole così radioso, mi da, da pensare…è qualcosa di particolare, come quando insieme ci sono la pioggia e il sole.”

Parlò con calma ma c’era una nota di curiosità nella sua voce.

“Voi invece state ammirando i fiori vero? Appena ci siamo incontrati ho colto l’assonanza tra il vostro nome e il suddetto fiore ma ditemi Rose a voi piacciono le rose?”

Le sue parole erano fresche come un ruscello in quel momento, Devid era davvero se stesso tranquillo e senza preoccupazioni.