un brutto presentimento..

Aster sentendo Jezebel gridare, irruppe nella stanza lasciando le infermiere indietro a piangere per la sua mancanza.

“Che succede!?!”

Disse con voce ferma avvicinandosi ai due, guardando soddisfatto la guancia lesa del medico, per poi guardare il professore.

“Che ti ha fatto questo mentecatto?”

-niente ho solamente detto al suo compagno che aspet..
Iniziò il medico che si beccò un altro ceffone sull'altra guancia da un jezebel che ringhiava furente con una codona enorme come quando i gatti si arrabbiano
-stai zitto!! non ci credo stai zitto!!
Ringhiò alzandosi dal lettino e chiaramente intenzionato ad andarsene di lì se non fosse che sntì un'altra fitta e si attaccò come un disperato alla maglia del compagno

Il demone lo afferrò immediatamente sollevandolo, per poi riappoggiarlo sul lettino.

“Jezzy calmati”

Disse con il tono più dolce che aveva e che non aveva mai utilizzato Aster, accarezzandogli i capelli, guardando poi il dottore dolorante.

“Non dico che non se lo meriti”

Sussurrò poi divertito, baciando la fronte a Jezebel.

“Ma non fare così, su dimmi che succede”

-io non.. dice che aspetto un bambino..
Sussurrò con un tono di voce perso mentre guardava il vuoto davanti a se come se volesse evitare a tutti i costi lo sguardo di aster, già immaginandosi la sua reazione.
Probabilmente se ne sarebbe andato credendo che il bambino fosse di qualcuno dei suoi precedenti amanti

La prima cosa che Aster pensò era che Jezebel era un uomo e quindi il dottore un rincoglionito, per poi rendersi conto che però loro erano demoni è che quel rigonfiamento del ventre del professore poteva spiegarsi solo così, avrebbe potuto arrivarci si disse.
Il demone si sentì subito male, il bambino probabilmente non era suo, non poteva esserlo stava con Jezebel da così poco, avevano certo fatto molto sesso ma al demone il ventre gli si sarebbe gonfiato dopo se il bimbo fosse stato suo.
Per un secondo Aster pensò di allontanarsi, ma solo per un secondo il volto dell’altro era così sconvolto che lo trattenne, non era colpa di Jezzy se non si erano incontrati prima se mai sua.
Gli accarezzò una guancia, cercando di fare in modo di sembrare stupito e divertito dalla cosa.

“Hey, non fare così non sei contento?”

Sussurrò quindi, nascondendo alla perfezione tutti i suoi tormenti, almeno in quello era bravo si disse.

-no!
Esclamò jezebel mentre perdeva tutto quanto il suo orgoglio incominciando a piangere ma tenendo gli occhi chiusi per potersi proteggere dalla vista di aster, come se cercasse di negare a se stesso che lui stesse davvero piangendo
-dio se non è tuo non posso immaginare di chi sia..
Bisbigliò a bassa voce per poi pensare un'altra cosa e scoppiare a piangere ancora più forte coprendosi gli occhi con le mani
-e.. e se gli ho fatto del male?.. magari c'era già mentre lo facevamo.. dio...

“Jezebel…”

La voce del demone, tremò mentre sentiva la seconda idea del professore.

“Sono certo che sta bene, se è riuscito a farti ingrassare così”

Disse cercando di tirarlo su, per poi stringerlo a se.

“Non preoccuparti, ora se non picchi il dottore sapremo se sta bene”

Aggiunse poi fissando il medico in cerca di risposte, mentre dentro di se si sentiva morire all’idea che il bimbo fosse di qualcun altro, più che altro per invidia.

Il dottore come risposta sputò sangue a terra, jezebel quando non ragionava ci andava giù pesante con le botte e a causa dei ceffoni aveva ferito internamente la guancia del dottore
-il bambino sta bene ma sinceramente non sò dirti di chi potrebbe essere o da quanto è dentro di te.. comunque se è in questo stadio vuol dire che almeno una settimana potrebbe essere passata
Disse con estrema calma andando a sciaquarsi la bocca con l'acqua
Jezebel sospirò mentre abbassava la testa ed abbracciava aster in maniera disperata, non era assolutamente pronto all'idea di diventrare mamma

Se Jezebel era disperato da una parte, Aster si sentiva uno schifo dall’altra, certo si erano conosciuti una settimana fa, forse anche un po’ prima, ma lo stadio del bimbo era così avanzato, il demone dubitava che fosse così precoce.

“Non avere paura”

Riuscì a sussurrare a Jezebel, anche se era arrabbiato, invidioso e frustrato.

-mi aiuterai..?
Bisbigliò a bassissima voce jezebel alzando il viso in modo da poter fissare il volto del compagno, fece lo sguardo da cucciolo senza volerlo.. non voleva obbligare aster a stare con lui ma aveva paura a stare solo in un momento simile

Aster rimase un attimo, bloccato certo era strano che Jezebel glielo chiedesse, si conoscevano da così poco, il professore era stato abbandonato da molti uomini e poi a lui gli piaceva stargli vicino, quindi gli scompiglio un po’ i capelli, diventando poi serio.

“Sarà un onore Jezebel”

-mi piaci..
Bisbigliò a bassa voce mentre faceva risalire le mani iniziando a carezzargli un pò le guance e gli zigomi, ripassandogli la linea del mento con il polpastrello del dito indice
-mi piaci..
Sussurrò alzandosi pucciosamente sulle punte dei piedi e baciandogli l'angolo della bocca

Ater sorrise, capiva che Jezebel non era tipo da dire una cosa del genere perché voleva costringerlo ad allevare il figlio di un altro o chissà cosa, quindi lo strinse delicatamente.

“Andiamo, devi riposare”

Disse quindi prendendolo in braccio, in fondo a lui bastava avere Jezebel, che il figlio fosse suo o meno certo avrebbe voluto saperlo, ma aveva tempo e non avrebbe comunque lasciato l’altro da solo, uno non era il tipo e poi il professore gli piaceva davvero molto.

Jezebel rise leggermente cingendo con le braccia il collo di aster, baciandogli un pò il collo e accoccolandosi contro il petto dell'altro

-oh ma che premuroso..

Bisbigliò alzando un pò il viso in modo da baciargli le labbra e stringerlo a se più che poteva, non voleva stare da solo ed a quanto pare ater sembrava, nonostante tutto, non volerlo abbandonare; questo gli bastava.. lo rendeva felice

Aster lo guardò intensamente, mentre lo posizionava più comodamente su di se.

“Non ti sarà facile sbarazzarti di me”

Gli sussurrò baciandogli le labbra.

“Sappi che farò un test di paternità”

Disse poi serio per poi sciogliersi in un sorriso.

“Ma anche se non è mio, resterò con te se mi vorrai ancora, dopo la sua nascita”

Il demone ovviamente pensava che Jezebel avrebbe cercato di contattare i suoi vecchi amanti, vista la gravidanza, forse era proprio quello che voleva evitare.