"Transilvania", dopo il calar delle tenebre...

Il demone capì immediatamente le ragioni dell’altro e sorrise.

“Che domande certo che puoi”

Sussurrò scostandosi la giacca per lasciare più campo libero all’altro.

“Siediti sulle mie gambe, starai più comodo”

addirittura sedersi sulle sue gambe...però...così avrebbe definitivamente marcato il territorio no?
così si mise seduto sulle gambe dell'altro, circondandogli il collo con le braccia, per poi carezzarglielo e farlo leggermente allungare...
aprì la bocca e gli trafisse la pelle, iniziando a succhiare il sangue..
alcuni si girarono a guardarlo con invidia...cosa che fece contento Sorel...

Perfino Mark che era un tipo che non notava nulla, vide che c’era più di mezza sala che li fissava, rischiavano di avere dei guai si disse, mentre accarezzava dolcemente la schiena di Sorel.

“Dopo andiamo via”

Gli sussurrò così piano che a malapena lui poteva sentirlo.

Sorel annuì appena contro il collo di Mark, per non lacerarlo ulteriormente..
poi si staccò dolcemente da lui, leccando il sangue uscito e rimarginando la ferita
-va bene...però poi tu devi mangiare..a meno che..hai dietro con te quella pillola, vero?-
si scostò dalle ginocchia dell'altro, sedendondosi al suo posto

“Si”

Disse Mark con un sorriso, non era vero ma non voleva far preoccupare Sorel e poi si sentiva bene, non aveva bevuto molto, inoltre far vedere una pillola rimpolpasangue a un vampiro sarebbe stata la fine.

“Andiamo”

Concluse quindi alzandosi.

Sorel lo guardò un po' dubbioso...ma fece finta di nulla
se non l'aveva dietro gliel'avrebbe fatto prendere quasi a forza a casa...al massimo lo avrebbe fatto attaccare da Doro, il Terrore della frutta mutante
si avviarono verso l'uscita...tanto per far capire che stava con lui, Sorel gli mise un braccio attorno alla vita, anche se doveva ammettere di essere un po' imbrazzato!

Mark, lo strinse a se, mentre si avviavano fuori e continuava a controllare che nessuno li seguisse o avesse un aria agguerrita, il morso di Sorel anche se gli aveva fatto piacere aveva accentuato l’odore del suo sangue che sembrava appetitoso per i vampiri quindi rischiavano di essere attaccati fuori dal locale.

“Restami vicino”

e chi gli si scrollava di dosso??
Sorel rimase quasi appiccicato a Mark mentre passeggiavano nella notte
-non sei contento di avere un sangue così buono?-
scherzò per diminuire la preoccupazione del compagno

“Se fosse buono solo per te, mi andrebbe bene”

Sussurrò baciandolo.

“Non voglio che tu veda altra lotta e dolore, ma se i vampiri verranno da noi dovrò ucciderli.

Sorel sbuffò
-quante storie per un po' di sangue...-
attaccare per una cosa così stupida gli pareva impossibile..

“Per i vampiri il sangue e la vita”

Spiegò Mark accarezzandogli i capelli.

“Gli dona piacere, gli permette di creare altri esseri come loro, per i vampiri e sacro come per te lo sono le piante, sarebbero disposti a fare tutto per del sangue che gli piace”

-detto così sembrano delle bestie come la mia gente...non pensavo lo fossero..-
li faceva esseri più, come dire...raffinati, non così dipendenti dal sangue
nel silenzio di quella serata, sentì dei lievi passi dietro di loro...

“Alcuni lo sono, per di più quelli antichi che nei secoli hanno mantenuto una certa identità, sono raffinati e saggi. Ma ci sono alcuni gruppi, si può dire di giovani che invece sono alquanto bestiali”

Disse tranquillamente il demone tendendo le orecchie, mentre si sfiorava distrattamente la cintura.

“Li senti?”

Chiese poi a Sorel.

-è da un po' che li sento, perchè?-
Sorel non pensava potessero appartenere ai vampiri, finchè, non si girò
-ma quanto è buono il tuo sangue, Mark?!-
esclamò al vedere un gruppo di vampiri dietro di loro, con un'aria tutt'altro che amichevole

Il demone sospirò.

“Sembra che abbia una grossa attrattiva sui bevitori di sangue, quando ero piccolo cercarono addirittura di comprarmi, perché diventassi una specie di schiavo”

Sussurrò per poi sorridere maligno.

“Così prima che mi mordessero mi ero riempito di veleno e li ho fatti fuori, tanto devi sapere che gli alchimisti, vengono abituati fin dalla tenera età a ogni tipo di veleno esistente, ne sentono l’odore e la consistenza, ma soprattutto ne sono mmuni. La mia bistecca era molto avvelenata…io già lo sapevo appena è stata preparata nelle cucine.”