Alexander perso nei propri pensieri

Silk ebbe un brivido di repulsione a quell’idea, non ci pensava minimamente a consegnarlo ad un’altro, ma se dirlo avrebbe aiutato lui gliel’avrebbe fatto credere, dopotutto non era stato un fulgido esempio di bontà e giustizia in vita, c’era la mancanza di due ali d’angelo sulla sua schiena a dimostrarlo.

“Certo che ti aiuterò Alexander! Non devi avere dubbi su di me”

Disse poggiando solo per un secondo, con delicatezza le mani sulle sue spalle per poi senza riuscire a resistere, finire di fargli la coda, aveva sempre amato i capelli neri dell’altro, forse per questo anche i suoi dopo la morte avevano preso quel colore.

“Ma adesso dimmi Alexander, chi ti ha fatto del male?”

Insistette ancora, ma sapeva che poteva anche permettersi di passare ancora un po’ di tempo con lui prima di saperlo, ma l’avrebbe certamente saputo, dopotutto lui aveva fatto di tutto per salvarlo era ovvio che volesse sapere chi aveva annullato i suoi sforzi.

-un ragazzo prima.. mi ricordoc he mi teneva imprigionato in una celletta angusta.. non mi ricordo nulla di lui se non che, giorni dopo essersi approfittato di me, mi ha salvato una volta da tre uomini che cercavano di farmi violenza. Ricordo solamente di essermi svegliato nella strada della mia cittadina e mi trovavo senza più una casa.. insomma mi feci abbindolare da persone che dicevano di conoscermi e che mi avrebbero potuto portare a casa.. ah già, e poi anche il fratello di henri. in totale quattro volte.. ma ora perdonami; non ho voglia di parlarne
Disse con finta calma mentre si massaggiava le tempie e si avviava verso l'acqua con l'intento di darsi una rinfrescatina e schiarirsi un pò le idee
-ora se non ti spiace desidererei farmi un bagno

Silk si poggiò una mano sugli occhi, mentre ricordava chiaramente di aver dato disposizioni al suo uomo più fidato, se Alexander fosse morto avrebbe dovuto incendiare la città, non sapeva se fosse successo o meno ma si sentiva comunque un po’ meglio.
Si rilassò quindi.

“Fai pure”

Disse poi cercando di essere tranquillo, doveva stare attento se già in passato aveva detto di essere stato abbindolato da gente che diceva di poterlo portare da Henri, doveva essere ancora più scaltro e furbo con lui, inoltre il ricordo che Alexander aveva di lui giustamente non era dei più rosei.
Si sedette quindi sulla sabbia, giocherellando coi bottoni della camicia nera, doveva trovare una soluzione dopotutto era li per chiedergli perdono.

-anzi.. aspetta..
Disse riavvicinandoglisi, arrivandogli praticamente di fronte.
Poggiò le mani sui fianchi aprendo appena il gembe in modo da assumere una posa alquanto autoritaria mentre fissava attentamente il ragazzo seduto davanti a lui
-ora voglio che tu mi dica cosa ci fai qui.
Parlò con calma inclinando il volto, in fondo.. segreto per segreto no?

“Ti stavo cercando”

Disse con estrema limpidezza Silk, non potendo evitare di mangiarselo con gli occhi, il suo guerriero un ragazzo talmente forte e determinato da affrontarlo eppure talmente dolce da stregarlo, l’unico che era riuscito a penetrare nei suoi pensieri e nel suo cuore con tanta facilità, nonostante non lo avesse mai considerato.

“Ti cercavo in vita e ti cercavo anche adesso”

-lasciamo perdere..
Sussurrò lui dandogli le spalle e mostrandogli la scua schiena e quel sedere fasciato dal bellissimo costume blu mentre alexander andava a prendere il suo asciugamano lì vicino e se lo avvolse attorno alle spalle.
Dopo aver lanciato un'occhiata strana ed eloquente a silk cominciò a camminare lungo la spiaggia, allontanandosi pian piano dall'altro ma ovviamente senza andarsene

Silk si alzò lentamente da terra, mentre a causa del calore si slacciava la camicia nera seguendolo di qualche passo, bloccandosi poi di colpo, non sapeva cosa poteva dire all’altro.
Da quando gli aveva fatto del male non riusciva a darsi pace, ma perché si era innamorato di lui…se lo chiedeva in ogni momento, ma l’amore era irrazionale anche di più in lui che se n’era accorto dopo avergli fatto del male e non era riuscito neanche a salvarlo poiché appena l’aveva liberato Alexander aveva sofferto ancora di più, ma lui lo voleva evitare se non fosse morto lo avrebbe protetto da tutto e tutti.
Si accasciò di nuovo a terra tenendosi la testa con le mano mentre una lacrima solitaria gli solcava il volto.

“Cosa devo fare…”

Sussurrò solo a se stesso.

Alexander si voltò fissando il ragazzo a terra, senza pensare a nulla gli corse incontro e gli si accovacciò vicino poggiandogli una mano nei capelli in un gesto di conforto, sperando che l'altro smettesse di stare così male.
-cosa c'è silk?
Domandò chiamandolo per la prima volta con il suo nome mentre, accucciato vicino a lui, gli carezzava i capelli e gli sorrideva dolcemente inclinando appena appena il viso

Silk lo guardò e gli venne un tuffo al cuore, Alexander non era mai stato così con lui anche se l’aveva desiderato dal primo momento che l’aveva visto, cercò di ricomporsi ma guardarlo lo faceva stare male non poteva crederci ma stava per dirgli la verità.

“Ti prego non fuggire da me, se vuoi picchiami, dimmi quello che vuoi ma non tenermi lontano”

Il corpo del demone tremava impercettibilmente, come aveva potuto ridursi così non riusciva a crederci ma avrebbe fatto qualunque cosa per il ragazzino davanti a lui.

“Sono io che in vita ti ho fatto mio contro la tua volontà”

Sussurrò mentre non riusciva a guardarlo in faccia, serrando i pugni.

“E sono ancora io che ti ho salvato da quei cinque uomini. In verità volevo stare con te, nonostante continuassi a cercare di scappare.”

La voce ormai era flebile ma Alexander riusciva sicuramente a sentirla grazie alla vicinanza.

“Ma…quando ho cercato di tornare sono morto, sono qui per chiederti perdono Alexander”

Proruppe infine guardandolo, inginocchiato davanti a lui.

“Ti prego fa di me il tuo servo farò qualunque cosa per avere il tuo perdono, esaudirò qualunque tua richiesta”

-c.. che cos-a?
Bisbigliò alexander fissando con occhi sgranati e pieni di panico e terrore il ragazzo davanti a lui.
Si alzò di colpo inciampando all'indietro e finendo con il sedwere a terra, con le braccia che gli sorreggevano il busto.
Fissò silk come se fosse perso, non capiva più niente però istintivamente gli venne in mente il desiderio di scappare via il più velocemente possibile

“Non ti toccherò con un dito”

Disse subito l’uomo, senza muoversi di un millimetro alzando però la testa mostrando una parte estremamente sincera di se che non conosceva neanche lui.

“Sono qui per chiederti perdono, ti aiuterò perfino a trovare Henri se è quello che desideri, farò qualsiasi cosa per te”

Concluse riabbassando il capo, se voleva fuggire era libero di farlo anche se col suo carattere sarebbe stato difficile si disse Silk per un attimo divertito.

Alexander gli si avvicinò lentamente alzando la mano per poi tirargli un violento ceffone.
Si rialzò da terra stringendo le mani ai fianchi e fissando silk con gli occhioni lucidi lucidi, facendo capire che il ragazzino era tendente al pianto.
-desidero che tu sparisca per sempre dalla mia vista.
Bisbigliò mordendosi a sangue il labbro prendendo il suo asciugamano e voltandogli le spalle incominciando ad allontanarsi

Silk rialzò il volto ma non lo seguì non sapeva bene cosa fare, attivò comunque un incantesimo che gli avrebbe detto se l’altro era in pericolo, dopotutto non era riuscito a proteggerlo in vita, quindi almeno ora doveva risolvere la questione.
Si sdraiò sulla sabbia seguendo il profilo del collo e della guancia, sfiorandola poi nel punto in cui pulsava leggermente, se gliel’avesse tirato qualcun altro il ceffone, l’avrebbe trafitto a fil di spada.

Alexander non badò neanche all'incantesimo prendendo l'asciugamano e portandoselo via assieme a lui, cambiò spiaggia e si risistemò con calma.
Ora un bagno era quello che gli serviva.
Sospirò stanco immergendosi nell'acqua del mare, nuotando un pò ma arrivando comunque dove si toccava
-ti odio.. ti odio.. TI ODIO SILK!!
Urlò con le lacrime agli occhi, piangendo come un disperato

Il ragazzo sentì una stretta al cuore, avvicinandosi poi all’acqua salata toccandola con una mano, il mare…come gli mancava, ci aveva passato tutta la sua vita e aveva rinunciato perfino a lui per Alexander, non era abituato ad essere rifiutato, di solito anche le persone che trattava male erano ai suoi piedi.
Non aveva mai pianto, mentre adesso una lacrima acida, simile a quella di prima gli rigava nuovamente il volto, alla fine Silk decise di tenere nel suo cuore lo sguardo preoccupato che l’altro aveva fatto per lui prima di sapere chi era.

“Devo rinunciare?”

Chiese quindi rivolto al mare con un sorriso.

“Forse dovrei…ma come posso farlo!”

Urlò di colpo mentre un onda enorme si infrangeva sulla sabbia bagnandogli un po’ i capelli.