Alla ricerca di una fredda solitudine...

“Andiamo al ristorante di questa zona sportiva”

Disse il demone, mentre gli passava una giacca, stranamente normale che non sapeva neanche lui perché l’aveva dietro.

“Non è il caso che ti prendi una polmonite”

Ristorante? No no no!
Tanta gente,troppa gente,sguardi curiosi ed infuocati...terribile.
Non voleva creare problemi,doveva resistere solo per un'oretta o due del resto,poteva farcela,anzi,doveva farcela.
Si sistemò meglio la giacca che emanava un odore delizioso:

-Non mi ammalo così facilmente-

Sacrosanta verità,aveva preso si e no due influenze in 10 anni di "servizio"

Alec gli si mise davanti superandolo con la sua altezza e fissandolo con aria fredda e imperturbabile.

“Fai come ti pare, ma poi quando starai male non lamentarti”

Disse quindi sicuro.

“L’acqua che hai addosso è tremendamente fredda, non mi stupirei se tu avessi già la febbre”

E nemmeno a farlo apposta un colpo di tosse uscì dalla bocca di Felix,roco e agoniante,ne seguirono poi altri 3,sempre più forti.
Riprese fiato appoggiandosi con una mano ad una panchina lì vicinamentre si sbiancava e sentiva la testa girlargli ed il corpo tutto sudato.
Vacillò accasciandosi poi sulla panchina riniziando a tossire ed a starnutire.
Felicitè,quando stava male,si faceva prendere subito dal panico perciò iniziòa respirare affannosamente,finchè l'asma non si riversò in lui facendolo ansimare.

“Calmati”

Sussurrò solo il demone poggiandogli una mano sulla spalla.

“Appena berrai qualcosa di caldo starai meglio”

Disse quindi facendolo uscire dalla zona pattinaggio, dove già c’era più caldo.

“Ecco li è il ristorante”

Scostò la mano del demone dalla sua spalla vacillando in avanti e cadendo subito dopo in preda agli ansiti.
Si mise la testa tra le mani rialzandosi poi e barcollando verso il ristorante entandovi e sedendosi su un divanetto color rosso scaflatto mentregli sguardi si posavano istantaneamente su di lui che indossava la giacca dell'uomo aperta sul petto.
Si appoggiò alla schienale tentando di calmarsi...

“Vedo che vuoi stare male”

Disse con calma il demone allontanandosi un paio di tornare per poi tornare con un bicchiere di the e un piatto di brodo caldo.

“Prendi poi starai meglio”

Aggiunse quindi poggiandoglieli vicino.

Annuì prendendo tra le mani il thè,soffiandoci un poco e respirandone il vapore che emanava,parve calmarsi un poco,difatti bevve tranquillo interrotto,di tanto in tanto, da alcuni colpi di tosse,segno che presto si sarebbe ammalato,o che forse,lo era di già.
Fece un respirone ritrovando il suo respiro regolare,posò il thè dedicandosi al brodo,facendo attenzione a non fare rumore mentre lo succhiava dal cucchiaio °__°
Si chiuse magggiormente la giacca abbottonandosela come meglio poteva sentendo dei brividi di freddo lungo la schiena,e quel sudore freddo che accompagna spesso la febbre.
Alzò un attimo lo sguardo bisbigliando:

-Grazie-

La testa gli scoppiava ed aveva i polmoni in fiamme

“Dimmi dove abiti ti porto a casa”

Disse quindi il demone, chiudendogli meglio la giacca, mentre gli frizionava un po’ il corpo con le mani.

“Ho paura che un po’ di febbre non te la toglierà nessuno”

-Non so,io sono i-iscritto alla scuola di angeli e demoni,l-la conosci coff?-

Non aveva ancora pensato minmamente al suo alloggio,non immaginava certamente che si sarebbe ammalato il primo giorno.

Si alzò porgendogli la giacca e dicendo:

-Grazie sei stati molto gent...-

Non fece in tempo a terminare la frase che svenne cadendo addosso allo sventurato demone,mentre il suo corpo sudava all'inverosimile e le guancei si arrossavano vistosamente

L’uomo sbuffò, mentre come se niente fosse lo prendeva in braccio, mettendoselo in spalla neanche fosse fatto di stoffa da quanto sembrava leggero per lui.

“Ti porto alla scuola”

Disse quindi sicuro muovendosi velocemente.

Mugolò tossendo ed ansimando all'inversosimile:

-P-papà...coff coff-

Strinse il kimono dell'uomo :

-Pa-Papà...-

Abbracciò le spalle del demone in preda alla febbre:

-Papà...papà..-

O cielo il ragazzino iniziava a delirare, il demone cercò di sbrigarsi bisognava portarlo via e in fretta, se avesse preso una polmonite sarebbe stata dura, così col ragazzino in braccio uscì dagli impianti.

“Tranquillo andrà tutto bene”

Sussurrò solo, arrivando alla scuola.