Cameretta di Makoto

Jean-claude, lo vide.
Era ormai eccitato pure lui.
Si avvicinò a lui, come prima.

Puoi urlare...da ora in poi puoi urlare...

Si tirò giù i boxer.
E con delicatezza, ma decisione fece entrare il suo sesso nel suo culetto.
Gli allargò bene le gambe.
E le alzò un pò.
Era infilata solo la cappella, e già Jean cominciava a muoversi.
Piano.

Makoto allora urlò, sentì il suo buco violato da qualcosa di veramente grosso, e urlò aggrappandosi alle lenzuola e mordendosi a sangue il labbro inferiore... Poi l'altro cominciò a muoversi dentro di lui, soffriva tantissimo ma c'era qualcosa di piacevole e di sconosciuto... chiuse gli occhi, altre lacrime involontarie scendevano
- Nhhh... fa... fa tanto male...

Jean-Cluade alle sue parole, spinse ancora di più.
Più lui soffriva, più lui godeva.
Era una legge sue, personale, una bilancia.
Continuava a spingere, ma la smise di muoversi, forse era troppo per un bimbo come lui.

E' solo la prima volta che fa male..

Disse al suo orecchio sensuale, mordendole e nello stesso tempo spingendo ancora un più in fondo.

- Nhhh.... aah...
Faceva male, faceva tanto male, ma le spinte di Jean-Claude avevano cominciato ad avere qualcosa di piacevole... Senza rendersene conto Makoto si aggrappò alla schiena di Jean-Claude, arrivando a supplicarlo di continuare
- N-no... ti prego... aahhh... non fermarti ora...
Non sapeva cosa stesse facendo, sapeva solo che dietro a tutto il dolore che provava, la cosa gli piaceva, e tanto...

Jean-Claude, alle sue parole lo tolse da dentro, fissandolo con un ghigno.
Lo baciò sulla fronte.
Sapeva che era ancora voglioso.
Lo fece girare a pancia in giù.
Li piegò leggermente le ginocchia, tanto da lasciarlo a carpioni.
da dietro si appoggiò a lui, per far sentire la sua presenza.

Non ti preoccupare, te l'ho detto che era solo l'inizio...

Disse cominciando a leccargli tutta la schiena dal collo fino all'ano.
Per poi andarci a giocare con la lingua.
Con la mano, ricominciò a stuzzicare il suo sesso.
Sentendolo in mano, li diede dei colpi più violenti, sia in giù che andando in sù.
Ma non lo voleva far venire, non era il suo intento..

- Nnnh.... ti... prego...
Non ce la faceva più, voleva che facesse quello che aveva fatto prima... Quasi piangeva per il desiderio; la lingua sulla sua schiena ricreò quel brivido che ora desiderava più di ogni altra cosa
- Ti prego... non ce la facico più...
Stringe le lenzuola, lo sta facendo impazzire

Più lui stringeva le lenzuola più Jean, continuava il suo giochetto della lingua dentro al culetto.
E con la mano continuava sul suo sesso, sempre più violento.
Non capiva che piangere la gente, piaceva a Jean più di un'altra cosa.
Con la lingua, invece di andare dentro, continuava a bagnarlo, ma ogni tanto dava alcuni colpetti dentro.
Con la mano, era violento.
Doveva soffrire.

- Ah!
Non capisce più niente, si contorce dopo ogni contatto di Jean-Claude sul suo corpo; non ce la fa più, non resiste, ma non riesce a far uscire la cosa che prima lo aveva fatto star meglio... lo stava facendo impazzire
- Ti prego...
Lo supplica, ha capito che più supplica meno ottiene, ma non sa cosa altro fare, non ne può davvero più vuole che quella tortura così dolce finisca

Si guardò, era in tiro, più che mai.
Si, lo aveva torturato abbastanza, ora iniziava un'altra tortuta molto più piacevole.
Cominciò a passare Il sesso in mezzo alle natiche, senza farlo entrare, poi si allontanò, e con una botta sola, glielo fece entrare tutto.
Era violento, sapeva che gli faceva male.
Ma continuava a spingere, sempre di più.
Tenendolo per i fianchi, più lui spingeva, più lo tirava a sè.
La dolcezza era finita.

Sente il sesso di Jean entrare tutto, tutto in una volta sola, e urla dal dolore, ma anche dalla soddisfazione
- AAAHHHHH! Ah...
Ha il respiro affannoso, i brividi lungo la schiena si susseguono continuamente, si fanno sempre più frequenti, sa che quella cosa bianca sta per uscire di nuovo...
- Io... nhhh...
Ansima, non riesce più a dire niente, si aggrappa a lui con forza

Jean, continuava, tanto lui non era ancora venuto, e avrebbe continuato comunque.
Spingeva sempre di più.
Poi si sedette, pordansolo con sè.
Lo aveva impalato tutto ora.

Makoto soffre, ma allo stesso tempo prova un piacere indescrivibile, mai provato prima. Ha il fiato corto, non riesce più a controllare il cuore che sembra stia per esplodergli nel petto...
- Aaaaahhhh... nnhhh...
Chiude gli occhi, si sente strattonare e poi sente l'asta di Jean entrare completamente dentro di lui, sente i loro bacini a contatto e urla di nuovo

La sensazione era bella.
Lui che soffriva di nuovo.
Continuava a spingerlo in alto e in basso.
Lui urlava, dal dolere e lui godeva a godere.

Cucciolo, non va bene...no no..sei già venuto due volte...aahh..

Cominciava ad avere il fiato corto.

- Io...
Cerca di trattenersi dall'urlare ancora, vuole cercare di aprlare anche se è difficile, molto difficile
- M-mi dispiace... ho fatto... qualcosa... che non dovevo?
Voleva davvero fargli piacere, in fondo era la persona che lo aveva salvato due volte quel giorno... Non capiva proprio che quello l'altro gli stava facendo non era molto morale...

Jean-claude, alle sue parole stralunò gli occhi.
Non stava mai zitto..
Cominciò a baciargli il collo leccandolo.
E con una mano, andò ancora, sul suo sesso, ma questa volta con il palmo della mano sulla capppella, e la massaggiava, facendo piccoli cerchietti, muovendo anche il pene del ragazzino.

Non stai alle regole..puoi solo urlare..

Alle ultime parole lo morse violentemente al collo.
E con la mano, nello stesso tempo, cominciò a scendere ancora più violento.
Intanto lo spinse dall'alto, verso il basso sopra al suo sesso, facendogli veramente male.