| Fece un cenno con la testa di avvicinarsi, e con la mano batte' due colpi sul terreno così che si sedesse lì accanto a lui. Rimase per un pò in silenzio contemplando il paesaggio che aveva difronte. * Di quando ero piccolo non ho nessun ricordo. Tutto inzia il giorno in cui ho conosciuto un'altro bambino che all'epoca aveva la mia età, era inverno, faceva freddo, molto freddo. Se lui non mi avesse offerto quel pezzo di pane ci sarei rimasto secco. Da quel giorno semplicemente divennimo grandi amici, entrambi eravamo orfani, quindi ci aiutavamo a vicenda. * Si voltò nuovamente verso la ragazza accenando un'altro piccolo sorriso malinconico. * Fu lui a darmi il nome che porto ora.... Man mano che cresciavamo il nostro gruppetto s'ingrandiva. Io ero quello che si prendeva cura di tutti, che li proteggeva... Ero anche quello che li procurava del cibo rubandolo dai magazzini, o al mercato. Loro non erano "animali" come me, quinidi topi e lucertole, tra l'altro crudi non potevano mangiarli. Alla fin fine però vivevamo bene, eravamo una famiglia, ed eravamo felici... * Un'altra lunga pausa, strinse i pugni e mantenne la calma. * Poi però, non sono riuscito a proteggerli, non so cosa sia successo di preciso... Era tutto troppo confuso, tutto troppo veloce. So solo di averli trovati tutti morti, ed io l'unico sopravvisuto, quello che doveva proteggerli, sono rimasto in vita solo io. * Sferrò un forte pugno sul terreno. Ed infine rimase in silenzio senza dire nulla per molti minuti. * Prima o poi dovrò capire perche' ti ho raccontato tutto questo... *
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