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| I suoi compagni, chi per un motivo e chi per un altro, fecero quanto lo sconvolto Orphen gli aveva suggerito loro di fare... ossia di correre via quanto più rapidamente possibile e di uscire da quel maledetto castello in rovina. Non era chiaro cosa si facesse qui una creatura maledetta come quella, egli doveva risiedere a Dargaard Keep nel continente di Krynn sito in un altro mondo. Tuttavia, le leggende volevano che già una volta il cavaliere della morte si era ritrovato in un altro mondo diverso da quello di origine e ne era riuscito a uscire ancora più feroce e potente di prima. Forse, vi era una qualche sorta di passaggio dimensionale sepolto tra le macerie del tetro maniero dimenticato, ma non era certo il caso di andarlo a stanare ora. C'era la propria pellaccia da portare a casa... ed intera possibilmente. La rosa nera infine si mosse verso di loro con passi lenti e misurati, scrollandosi di dosso una spessa coltre di polvere e di ragnatele. Era come se fosse rimasto li in piedi per diverse decine di anni, prima che lo sfortunato trio avesse avuto l'ardire inconsapevole di andarlo a ridestare proprio oggi. Il suo scuro dito indice venne puntato li dove un secondo prima c'era la donna ed un crepitio di fuoco infernale proruppe furiosamente da esso. Se Saryka non fosse stata presa via ad un braccio da Nils, a quest'ora sarebbe diventata una torcia umana impossibile da spegnere, la quale fiamma l'avrebbe consumata fino alle bianche ossa riducendola infine in cenere fumante. Il dardo infuocato si limitò invece ad aprire una voragine sul muro mezzo liquefatto adiacente alla doppia-porta di ingresso di quella stanza. Se pensavano che i suoi poteri si limitassero a questo, erano però degli illusi.
Cavaliere della Rosa Nera: Vili, affrontate la vostra sorte...
Così dicendo, la voce cavernosa profonda quanto l'abisso, diede come una sorta di tacito segnale per l'apparizione dell'esercito personale del tetro signore decaduto. Tredici erano gli scheletri guerrieri al suo servizio, come tredici furono i soldati a lui fedeli in vita che lo seguirono ciecamente e consapevolmente nella sua follia. Ora sono condannati ad essere privi di intelletto, ma costretti a seguire ugualmente tutti gli ordini del loro comandante anche in questo stato di non-vita. Tuttavia, vi era dell'altro ancora, perchè si materializzarono anche tredici banshee. Esse sono lo spirito di donne elfo morte nel peccato, che con le loro strazianti urla sono in grado di uccidere i meno resistenti alla magia o gelare l'anima dei viventi. Colpevoli anch'essi per aver piantato il seme del dubbio nel cavaliere della morte, portandolo a commettere il suo orrendo crimine, ora sono condannate a seguirlo e a ricordargli per l'eternità la sua triste storia ogni notte. Con tale mischia dannata alle calcagna, vi erano poche speranze di fuga. Orphen si morse il labbro e spinse la propria mente a ritrovare la lucidità necessaria. Spinse il suo corpo debilitato in fuga insieme agli altri, ma a metà corridoio si fermò e si girò verso gli avversari consapevole che se non avesse fatto qualcosa per ritardarli, tutto sarebbe stato vano. Prosciugandosi quasi totalmente di ogni sua energia magica, lo stregone oscuro preparò la sua magia.
Voi... non potete... passare... Io ti induco, sonno di espiazione
Non era più il tempo per la segretezza, Orphen scagliò la magia di congelamento e creò una sorta di imponente barriera composta di gelo e di ghiaccio che poteva intrappolare dove si trovavano l'armata non-morta per un certo lasso di tempo. Tuttavia, il cavaliere della rosa nera, posto al di là dell'impedimento rispetto al trio di viventi, stava già avanzando furente per distruggere la seccante muraglia. Sfoderò la sua empia spada nera, per il sangue coagulato delle centinaia e centinaia di vittime trafitte, e prese a tirar colpi di inaudita potenza sulla barriera di ghiaccio. L'arma stava in breve per scavare un varco per il padrone ed i suoi sottoposti. Ancora un paio di fendenti verticali e sarebbe stato poi su di loro. Orphen non aveva praticamente modo per andarsene sulle sue gambe, ormai gli stavano cedendo per lo sforzo.
Fuggite... sciocchi...
Le ultime parole, prima che egli venisse scaraventato via insieme ad alcuni blocchi di ghiaccio sulle pareti del lungo corridoio. Forse fu una fortuna per lui, perchè i non-morti non lo videro li sepolto ma ancora tra i vivi (ma voi questo non lo potete sapere ND Shin).Tuttavia, Nils e Saryka stavano per venir incalzati dai loro inseguitori e non potevano fare nulla per salvarlo. Lo avrebbero probabilmente creduto morto sotto l'assalto del potente cavaliere della rosa nera. Quest'ultimo puntò nuovamente il dito sul duo rimasto di fronte a lui e tracciò un segno antico nell'aria; era la parola del potere "uccidere". O scappavano ed evadevano quella forza maligna o per loro era la fine.
Scappate come ho già detto e fate conto che io sia morto anche se non lo sono in realtà... XD Edited by ShinAnslasax - 10/9/2008, 23:58
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