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| Fece per rispondere quando sentì le urla del padre, strinse i pugni alzandosi di scatto dal divano e percorrendo a passo affrettato tutte le scale. Guardò nuovamente il padre con occhi fuerenti quasi stesse per perdere il controllo di sé. - E' così allora! Sei solo un'egoista! Risci a preoccuparti solo di una cosa della posizione della famiglia, di ciò che pensano gli altri! Pensi a un cazzo di nome ma noi siamo sempre venuti per ultimi! Ultimi in tutto! Non ci sei mai stato MAI IN TUTTA QUESTA STRADANNATISSIMA VITA! Dai suoi occhi non si riusciva a capire se fosse arrabbiata o triste, erano indecifrabili, ogni cosa di vetro che vi era in quella stanza esplose come se vi fosse stata piazzata una piccola carica esplosiva in ognuna di essi. - TE LA PRENDI CON L'UNICA PERSONA CHE MI SIA STATA SEMPRE ACCANTO, CON L'UNICA CHE IN REALTà DOVRESTI RINGRAZIARE ESSENDO SOLO GRAZIE A LUI SE IO SONO ANCORA QUI! I suoi occhi divennero improvvisamente dello stesso colore del ghiaccio, penetranti. - Te la prendi con Izumo con ciò che e' successo quando non sai nemmeno che sono stata io a fare il primo passo, se non fosse stato per me molto probabilmente non saremmo arrivati fino a questo punto. Sibilò con voce ferma mentre fissava glacialmente il padre quasi volesse trapassarli l'anima. - Fatti un'esame di coscienza e dimmi che razza di padre dovrei definirti se non sei preso cura di me nemmeno nei momenti in cui stavo veramente male per via della mia natura angelica in una famiglia di demoni. Rimase ferma immobile come una statua, sembrava aver riacquisito la calma, se non fosse che intorno a lei l'aria sembrava tremare e i suoi occhi non accennavano a riacquistare il colore normale.
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