Home, sweet, home

il ragazzino sorrise e annuì contento, stava per iniziare a leggere con la sua voce dolce e melodiosa quando un'altra voce nè dolce nè melodiosa interruppe il così bel momento
-FRANçOISEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEE!!!
il ragazzino sorrise e contento saltò giù dalla sua posizione e corse verso il fratellino iniziando a saltellare contento e urlare come una bimba a cui hanno regalato la casa delle barbie più grande al mondo
-possiamo stare qui! possiamo vivere qui!
Esclamò il ragazzino dagli occhi verdi mentre faceva un faccino contento e Christopher occhieggiava Agares con un ghigno divertito
-ma davveeero? possiamo stare qui vecchio?
Domandò mentre entrambi si avvicinarono, fecero i pugnetti, li misero vicini alla bocca e fecero delle faccine adoranti stile gatto con gli stivali di shrek.
Beh.. Françoise era davvero così ma Chris lo faceva solamente per poter stare in quell'enorme e ricca casa poi avrebbe dato l'assilo a Agares fino a volerlo portare al tentato suicidio

“Occhi rossi, giocami qualche scherzo e diventerai cibo per le mie creature demoniache…si nutrono di anime”

Furono le uniche parole del demone, mentre si alzava dal divano, dirigendosi in cucina.

“Non voglio rogne ne essere scoperto, c’è troppa gente che vuole i miei servigi o che li teme in questo posto”

Disse quindi fissandoli.

“Due fantasmi non mi fanno ne caldo ne freddo, restate e fate i bravi o vi riporto in vita”

Li canzonò quindi, prendendosi da mangiare.

Christopher incrociò le braccia al collo.. insomma.. lui viveva di stupidi scherzi!
-che noia..
Mormorò il ragazzino fissandosi attorno prima di notare la rampa di scale che portava al piano superiore, cosa c'era lì?
-senti. sopra ci sono le camere?
Domandò quindi occhirossi iniziando a fare i gradini a due a due.. insomma.. se c'erano le stanze lui voleva la più ricca e la più sontuosa di tutte!
-è logico che ci sono le camere Chris
Rispose la voce melodiosa e dolce di Fran al che il gemello storse il naso, pure adesso doveva fare il spautello? Quanto non lo sopportava.. oh.. magari il demone aveva delle bottiglie di vino inutilizzate dove avrebbe potuto metterci dentro il sangue del fratello
-perchè ci sono le camere vero?
Domandò Fran zompettando vicino al padrone di casa e sorridendogli dolcemente

“Si ci sono le stanze”

Rispose Agares rendendosi conto che non avrebbe più avuto giorni tranquilli.

“La mia impedisce a chiunque di entrare, la riconoscerai”

Disse poi prendendo anche un po’ di vino, fissando Fran che sembrava girargli attorno.

Fran sorrise mentre andava a sedersi sui divanetti e Christopher andava a combinare guai nelle camere di sopra.
Il ragazzino dagli occhi verdi sorrise dolcemente osservando la poltrona di Agares e decidento di testarla, si sedette e sorrise contento; quella casa gli ricordava tanto la loro.. certo.. il loro castello era immenso ma lo sfarzo era lo stesso.. un pò gli mancavano mamma e papà ma a Christopher non piaceva quel posto perchè lui era l'eterno non voluto ed era tutta colpa sua..
Si accorse di non avere argomenti di conversazione con Agares e di questo ci rimase un pò male ma con un sorriso occhieggiò il demone
-è tutto vero quello che si dice di te nei libri?
Domandò affascinato

“Secondo te?”

Si limitò a dire il demone fissandolo attento, il gemello dagli occhi verdi era davvero diverso dall’altro.

“Tuo fratello ti ha ucciso non lo odi? Nel tuo spirito non leggo vendetta”

Sussurrò guardandolo attentamente.

“Ma non sei un codardo…quindi non ti capisco”

Françoise sorrise sereno, in molti gli facevano questa domanda, tutti gli spiriti che incontravano gli diceva che era troppo buono, che era impossibile che non provasse vednetta e invece beh.. era così
-Chris non si meritava un esistenza come quella, lui soffriva perchè io vivevo, è colpa mia che sono nato prima di lui.. siamo gemelli e nonostante ci hanno diviso e fatto si che uno odiasse l'altro; la trovo una cosa orribile. Lui soffriva nel vedere me e io soffrivo nel vedere lui infelice. E per quanto riguarda la morte beh.. non voglio vendetta perchè in fondo io non l'ho fermato, io ero daccordo. Non che mi piacesse l'idea di suicidarmi o cose simili.. semplicemente volevamo ricominciare da zero ed a armi pari. I gemelli sono nati per stare assieme, se vengono separati soffrono.
Il soriso era sempre stampato sul viso e ora gli occhietti verdi fissavano curiosamente quelli dell'altro
-perchè?.. tu l'avresti odiato?
Domandò a quel punto, rigirandogli la domanda

“Io l’avrei ucciso prima che potesse anche solo sfiorarmi”

Fu la franca risposta di Agares, occhietti rossi doveva ritenersi fortunato.

“Vorrei ritenerti un codardo che aveva paura di vivere e si è lasciato uccidere, ma aimè non è così”

Sussurrò fissandolo con gli occhi scuri, simili a due bracieri ardenti.

“Tuo fratello lo ritengo tale invece, o perlomeno uno stupido, avrebbe dovuto uccidere i vostri genitori, non te”

-no.. penso che non sarebbe cambiato nulla anche se fossero morti i nostri genitori, io ormai ero catalogato così come lo era lui
Sussurrò il ragazzino sorridendo divertito dalla curiosità e dal sentimento che, in un modo o nell'altro, Agares stava mettendo in quella discussione, sembraa che l'argomento "affari altrui" lo intrigasse abbastanza
-e poi io avrei sofferto inutilmente, avremo ricominciato a soffrire mentre così siamo morti assieme a siamo qui assieme senza genitori ne persone che ci vedono in maniera differente.
Spiegò sorridendo in maniera dolce sistemandosi meglio come se volesse sprofondare tra i comodi divanetti del ricco salone del demone...
-se ti piaccio io purtroppo ti deve piacere anche lui, siamo due parti della stessa medaglia
Sussurrò desolato mentre dal piano superiore proveniva un rumore di vetri e christopher che urlava "era un bello specchio questo!"

Agares si era limitato a socchiudere gli occhi per ricostruire lo specchio ignorando poi l’altro.

“Dovresti aver studiato abbastanza su di me per sapere che non può piacermi nessuno”

Aveva detto poi il demone stiracchiandosi, ritrovandosi in una posa languida sul divano.

“Tutti sono codardi prima o poi per qualcosa e a quel punto vengono puniti…da me”

Posa languida che venne completamente distrutta da un Christopher che scese le scale come un razzo e raggiunse i due, aveva stampato sul viso un sorrisetto vivace prima di osservare i due in maniera gelosissima.
Non si potevano divertire senza di lui; assolutamente no.
Così, invogliato da uno spirito fraterno, saltò in grembo ad Agares con un'espressione interessata
-sei stato mitico con quei due gemelli rossi.
Proclamò fiero del loro nuovo padrone di casa mentre annuiva e si sistemava seduto fi traverso sulle gambe del demone, per nulla preoccupato che l'altro avrebbe potuto arrabbiarsi o altro
-secondo me non è stato per nulla carino!!
Eccolo lì Françoise, a difendere i poveri e gli indifesi.
-sembravano due piattole fran.
Mormorò Christopher sogghignando appena, ricevendo solamente uno sbuffo contrariato da parte del gemello

Agares fissò alquanto infastidito il fantasmino dagli occhi rossi che si era preso il permesso di sedersi sopra di lui, certo non gli dispiaceva che anche lui detestasse i gemelli ma comunque…con un colpetto della gamba lo lasciò ricadere poco elegantemente a terra.

“La somiglianza con le piattole era effettivamente molto evidente”

Si limitò quindi a dire, prendendo poi un bicchiere di Madera, un antico liquore, sorseggiandolo, guardando ancora i due gemelli dalla sua posizione agiata.
Erano opposti come il sole e la luna, uno pieno di vita dall’animo ardente e l’altro tranquillo come l’acqua, pronto e regalare sorrisi dolci.

“Finché starete qui non voglio liti tra di voi”

Franòoise sorrise annuendo appena, aveva un visetto dolce e gentile e gli occhi traboccavano di innocenza; alcuni si erano chiesti se il giovane fosse stupido o in realtà non conoscesse il male del mondo.. secondo altriinvece ilr agazzino risultava un essere impossibile da sporcare, per sempre bianco e candido come la neve.
L'esatto opposto era suo fratello che, appena sentite le parole di Agares, si era alzato combattivo e con una lucina determinata negli occhi poichè Christopher era abituato a lottare per ottenere le cose che voleva.
-Non trovo giusto che ci dici cosa dobbiamo e non dobbiamo fare, sono daccordo sul non darti fastidio e sul non distruggere la casa ma non puoi impedirmi di infastidirlo!
Esclamò allungando il braccio ed indicando il fratellino che, seduto sulla poltrona, muoveva le gambe con un sorrisetto divertito; il suo gemello si infervorava davvero per poco.. senza contare che in realtà già prima Chris aveva tentato di distruggergli tutto il piano di sopra.
-insomma.. se tu avessi fratelli è logico che troveresti divertente e soddisfacente dare loro fastidio.
Concluse infine fissandolo con un broncio sulle labbra, arrabbiato anche per l'essere stato scacciato dalle gambe del demone

“In tutto siamo settantadue fratelli”

Si limitò a dire il demone, che sembrava studiarsi attentamente le mani, dalle unghie stranamente particolari che passavano dalla trasparenza al nero intenso.

“E ricorda che ora sei sotto il mio tetto ora, puoi infastidire chi vuoi ma non tra queste mura, come ho già spiegato desidero tranquillità”

Ai alzò quindi avvicinandosi al ragazzino dagli occhi rossi con calma.

“Per il resto fai quello che vuoi”

Concluse superandolo.