| *Era davvero incredibile come stando accanto a quell'uomo le liberasse in quel modo la mente...non pensava praticamente a niente, il desiderio le annebbiava la ragione e le donava una sicurezza mai posseduta prima, almeno non in quel campo. Sentiva le dita di Shoji muoversi dentro la sua calda intimità, provocandole lievi tremori alle gambe, continuando a baciarlo con crescente passione. Non credeva che fosse così...piacevole essere toccata da lui a quel modo. Pensava fosse imbarazzante, certo, ed era quello che aveva prvato all'inizio...ma man mano, quella sensazione venne scartata via, messa da parte, sostituita dal piacere di avere con contatto così intimo con lui.
Un altro brivido la scosse, quando le dita di lui uscirono da lei, impregnate dai suoi umori, e si sentì improvvisamente vuota. La mano, con cui stavo accarezzando il suo petto, fu afferrata da quella di lui. La sentì umida, le dita ricoperte del suo piacere. Pian piano, Shoji la conduceva in basso, fino al suo basso ventre, dove la poggiò, premedola con dolezza contro la stoffa dei suoi pantaloni. Anastasia sobbalzò, tremando impercettibilmente sotto di lui, sorpresa e improvvisamente intimidita nel sentire l'eccitazione di lui premere con insistenza contro i suoi pantaloni. In un primo istante voleva allontanare di scatto la mano, imbarazzata, poi si costrinse a combattere quella timidezza che l'aveva sopraffatta, cercando di rallentare i battiti del suo cuore. Si staccò dalle labbra di lu, respirando affannosamente e cercando di catturare ossigeno, la sua bocca ancora così vicina a quella di lui.
Deglutì più volte, cercando di calmarsi e pensare a ciò che doveva fare. Con mano incerta, iniziò a sfiorare la stoffa dei pantaloni, mentre guardava negli occhi il giovane, ed iniziò a sbottonare il primo bottone del pantalone, il cuore che le batteva furiosamente nel petto. Non era sicura di quel che stava facendo, però ci avrebbe provato. Continuò a sbottonare il suo jeans, mentre fece toccare più e più volte le sue labbra con quelle di lui, mentre con le dita sfiorava involontariamente la stoffa dei suoi boxer.*
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