Prosciutto, cioccolata e acquari...

La nottata passò stranamente per i due fratello o almeno per Sasha, il ragazzino era felicissimo del nuovo arrivato ma temeva per la reazione del fratello se avesse saputo che cercava di conoscerlo.
Insomma non era per nulla bello far arrabbiare Edward e poi facendo così lo avrebbe punito lasciandolo solo e ignorandolo per un sacco di tempo.
Così mentre il biondino viveva i suoi drammi il fratello maggiore aveva passato una serata tranquilla, sicuro del proprio potere e della sua forza, non temeva niente perché era sempre preparato.
Così la mattina seguente i due si ritrovarono a tavola, Edward era un tipo puntuale alle sette era al tavolo della colazione, per poi andare nel suo studio a controllare gli ultimi trasporti, Sasha invece dopo aver passato la nottata in bianco si svegliò alle undici correndo in cucina per prendere un sacco di prosciutto.

Sasha stava andando verso la portafinestra, ma prima di arrivarci eccolo li Edward appoggiato al muro vicino al vetro, bellissimo e pericoloso come un demone in cerca della sua preda, sembrava quasi che lo stesse aspettando.

“F…fratellone?”

Il biondino si era fatto piccolo, piccolo, lo raggiunse fino a che il suo lato non fu visibile anche dal di fuori della finestra era rosso in viso e non riusciva a stare fermo.
Solo a quel punto Edward si avvicinò, fino ad arrivargli di fronte squadrandolo con gli occhi verdi.

“Sai detesto quando non vengo ascoltato”

Sussurrò il fratello maggiore, mentre il biondino chinava il viso e due lacrime gli percorrevano delicate e veloci le guance.

“Ed…Ed mi dispiace, io non…potevo, aveva fame…”

Il ragazzino piangeva mentre stringeva tra le braccia tremanti il sacchetto col prosciutto e solo a quel punto il fratello sbuffò, vedendolo debole e spaventato nelle sue grinfie.

“Non capisco proprio perché ami farmi preoccupare e arrabbiare”

La voce del demone era forte e ammaliante, mentre con due dita alzava il volto del fratellino stringendogli il mento per poi impadronendosi delle sue labbra, sospingendolo quindi contro la finestra, in modo che la sua schiena fosse pigiata contro il vetro e la sua mano libera sul suo petto stringendogli il maglione, mentre Edward gli divorava letteralmente le labbra, succhiandogli la lingua al punto che il biondino iniziò a gemere e quando il fratello lo lasciò allontanandosi aveva gli occhi terribilmente annebbiati e la bocca ancora aperta e desiderosa di attenzioni.
Con fatica aprì la finestra uscendo ma appena fu fuori le gambe gli cedettero tremanti e dovette restare fermo a terra, coprendosi le labbra umide e martoriate con una mano.

-wow.. ti ha conciato proprio male eh?
Sami era in piedi di fronte a lui ad osservare il piccolo Sasha con un sopracciglio inarcato, non era difficile capire che cosa fosse successo, il cucciolo aveva le labbra rosse, gli ochcioni umidi e il respiro affannato.
Era alquanto appetibile in quel momento ma grazie al cielo i poteri di Veela del ragazzino non facevano effetto su di lui.. cioè.. non più di tanto..
-ce la fai a camminare?
Chiese carezzandogli con il dorso della mano una guancia mentre un sorriso divertito fece capolino dal viso di Sami che si inginocchiava di fronte al ragazzino, facendo si che il kimono che aveva indossi fece vedere una buona parte della gamba del ragazzo.
Era tronato umano per farsi due passi e vedere da che parte sarebbe potuto scappare e si era ritrovato alla fine completamente perso se non fosse che poi aveva visto il cucciolo a terra con a fianco un sacchetto di.. prosciutto in base all'odore.
Si chiese se il ragazzino fosse ingenuo, stupido o non conoscesse il mondo.. insomma.. gli stava portando di nuovo il cibo.
Passò una mano, finalmente umana, tra i suoi capelli biondi facendo tintinnare i vari bracciali di perle che aveva al polso, era quasi buffo che il piccolo si fidasse di lui tanto da andare contro un ordine del fratello mentre Sami all'inizio voleva sul serio far affogare il cucciolo.

Sasha lo guardò tranquillo e sorridente, mentre i suoi occhi si allargavano allucinati.

“Ma…hai le gambe!”

Urlacchiò quindi, mentre tentava di alzarsi per poi ottenere solo di ricadere sull’erba, così si limitò ad allungare una mano per toccargli la mano sulla sua guancia accarezzandola, neanche volesse accertarsi che fosse o no un miraggio.

“T…ti fa male?”

Sussurrò quindi preoccupato, mentre lasciava cadere il sacchetto col prosciutto.

“Appena riesco ad alzarmi ti prendo delle scarpe!”

Assicurò quindi, facendo forza sulle braccia.

“Va a finire sempre così con Ed”

Piagnucolò quindi infastidito tra se.

Sami fissò il ragazzino con un sorrisetto divertito, aveva capito bene allora; era stato il fratello a ridurlo in quello stato.. e bravo il signorino.
Prese il ragazzino da sotto le gambe con un braccio mentre l'altro era dietro la sua schiena e, senza dire nulla lo sollevò con calma lasciando lì il sacchetto di prosciutto, sarebbe venuto a prenderlo più tardi, in quel momento il piccolo sasha era davvero un carino ed era un peccato che fosse stato ridotto così da Ed e non da lui.
-non ho bisogno delle scarpe
Disse tranquillo alzando le spalle mentre se lo sistemava bene in braccio e iniziava a camminare tenendolo contro di se, era certo che l'altro umano che abitava la villa li stava guardando quindi che modo migliore per farlo arrabbiare?
-e come mai dice che va a finir sempre così?

Sasha era arrossito terribilmente durante la manovra si Sami, così adesso alle labbra turgide e agli occhi lucidi, si univa un delizioso rossore che gli percorreva il volto e un po’ il collo, oltre ai punti sfioratigli dal sirenottolo.

“Ecco…è colpa mia”

Sussurrò il biondino nascondendosi metà del volto con le mani, mentre nascondeva il viso poggiandolo un po’ sul corpo dell’altro.

“Io l’ho…costretto”

La voce del cucciolo era un sussurrò si sentiva così in colpa ad ammettere quelle cose.
Il biondino poi afferrò le spalle del tritone tirandosi un po’ su, così da guardarlo nei profondi occhi verde-acqua coi suoi brillanti color miele dorato, aveva poggiato il petto contro il suo e le sue guance erano ancora delicatamente imporporate.

“Quando sono con qualcuno che mi piace…il mio potere di veela si scatena”

Sussurrò quindi, vicinissimo al viso dell’altro, intanto che il suo sguardo diventava più intenso e i suoi capelli più luminosi.

“Il fratellone mi piace…è anche tu mi piaci Sami”

Sospirò quindi con un sorriso, accoccolandosi completamente sul corpo del sirenottolo.

-anche tu sei carino bimbo
Sussurrò Sami ghignando mentre se ne andava in giardino con il bimbetto in braccio, era certo che in qualche modo Edward li stesse osservando e non li perdesse mai di vista, d'altronde aveva paura che provasse di nuovo ad affogargli il fratellino no?
-ma grazie al cielo non sei il mio tipo e non mi puoi costringere a baciarti
Concluse tranquillamente iniziando ad incamminarsi verso la casa enorme con il ragazzino in braccio, non sapeva se qualcuno avrebbe tentato di fermarlo non sapendo chi fosse o se ancora ed avrebbe attentato alla sua vita.. ma la scusa di dover portare dentro al caldo il ragazzino era un ottimo modo per poter spiare il territorio nemico

Sasha guardava inebetito il sirenottolo e dopo pochi attimi cominciò a ridere di gusto.

“Baciarti e perché dovrei! Sicuramente sai di pesce!”

Disse stringendosi un po’ a lui divertito, mentre scuoteva i morbidi capelli biondi muovendo un po’ le gambe che si erano riprese.

“Non mi piaci mica in quel senso…”

Spiegò quindi coprendosi il viso con le mani, scendendo dalle braccia del ragazzo, proprio mentre entravano nel salotto blu, un salotto che variava dal colore blu, all’azzurro al verde acqua, con un immenso acquario pieno di pesci tropicali nella camera da letto.
Era come essere circondati dal mare in quel luogo, da un mare che passava alla calma del salotto alla tempesta nella camera da letto.

“Il salotto marino, oppure salotto blu”

Disse quindi divertito Sasha dicendo il nome della sala.

“L’ha fatto fare mio fratello qualche tempo fa, io volevo riempirlo di pesciolini rossi, ma lui ha insistito e se lui insiste io cedo”

Sussurrò quindi, appollaiandosi su un morbidissimo puff azzurro bordato d'argento.

-tuo fratello ha proprio un gusto orribile.
Bisbbigliò Sami non badando minimamente alle prima frasi di Sasha, bensì si avvicinò alle teche con i pesciolini dentro che, appena lo videro, iniziarono a venirgli incontro dando piccoli "bacini" al vetro che li conteneva.
La stanza non era male.. davvero ma suo fratello per Sami appariva davvero un essere senza cuore, magari era nato così oppure, chi lo sà.. l'aveva forse dato da mangiare a un animale strano della sua famigerata collezione?
-e mi sorprendo di come tu possa restare seduto in questa camera senza sentirti una persona orribile e meschina Sasha.
Il biondo scosse la testa sicuro che loro non avrebbero mai potuto capire il sentimento di odio e agonia che provavano in quel momento sia lui sia quei bellissimi pesci tropicali; era sicuro che se a quei pesci avrebbero avuto il dono della parola in quel momento si sarebbero sentiti degli orribili lamenti provenire da loro.
Gli umani erano le creature più stupide che esistessero sulla faccia della terra.
-ti piacerebbe se ora prendessi te e tuo fratello e vi rinchiudessi in due enormi contenitori trasparenti, ovviamente dopo avervi separato, e vi mettessi infine in mezzo alla vista del publico? magari in qualche piazza? sarebbe divertente, non trovate?

Sahsa spalancò i suoi grandi occhini dorati vedendo i pesci mandare i baci al sirenottolo, mentre girava lievemente la testa di lato pensieroso, alzandosi quindi con eleganza, come gli aveva insegnato il fratello dopo tipo un centinaio di legnate, avvicinandosi al vetro.

“Io non mi sento orribile”

Sussurrò con un sorriso.

“Questi pesciolini quando sono stati comprati erano già divisi dalle loro famiglie, mio fratello non li ha cacciati solo comprati, altri l’hanno fatto e non sotto sua richiesta, Edward anche se è un collezionista dice sempre che odia collezionare vite”

Le parole del ragazzino erano calme, se non fossero state dette con la sua voce dolce, allegra e cadenzata probabilmente sarebbero state molto più forti e sicure, mentre baciava una guancia di Sami delicatamente sotto lo sguardo dei pesci invidiosi, andandosi poi a sedere sul divano, che per lui era enorme, piegandosi le ginocchia al petto.

“Non sai di pesce!”

Esclamò quindi allegro per poi guardare ancora i pesciolini.

“Ormai non saprebbero più vivere nel mare, nascono già in cattività me l’ha spiegato il fratellone, io penso che siano contenti li, stando tutti insieme, mangiando e giocando senza dover combattere tra di loro per il cibo o per chissà cosa, è vero sono imprigionati ma è l’unica vita che conoscono…liberarli vorrebbe dire ucciderli…”

-e allora perchè non mi liberi?
Disse Sami girandosi verso di lui con calma e arrivatogli di fronte inchlinò un pò il capo per poi poggiare le mani ai lati del viso del ragazzino, chinandosi un pò in avanti in modo da fissarlo con attenzione
-voi in questo momento state collezionando la mia vita, forse non quella dei pesciolini ma la mia si..
Lo fissò come se lo volesse trapassare con lo sguardo poi, dopo poco, si scostò dal ragazzino, passandosi una mano fra i capelli biondi e lunghi; predica bene e razzola male.
Edward era uno schifoso collezionista di vite, ed in quel momento si divertiva con la sua di vita.
Sicuramente, pensò, la mia vita valeva molto più di quella del bimbetto e di Edward messi assieme; non l'avrebbe mai liberato soprattutto che ora sapeva di avere lì un essere raro che non avrebbe mai sognato di ottenere

Sasha era rimasto impassibile guardandolo tranquillo, mentre recuperava un cioccolatino dal tavolinetto mangiandolo deliziato, prima di guardare ancora Sami con un sorriso.

“E’ Edward che decide non io, per quel che mi riguarda sto solo giocando con una sua cosa”

Il ragazzino biondo non distoglieva mai lo sguardo dal sirenetto, gli dispiaceva per lui ma non sapeva come convincere Edward dopotutto Sami era veramente un essere rarissimo.

“Dovresti provare a chiederglielo con gentilezza se posso ti aiuterò”

Sussurrò quindi, mentre poggiava la testolina bionda sullo schienale del divano.

“Il fratellone è un tipo lunatico, alcuni giorni dice di si e altri di no”

Spiegò quindi stiracchiandosi, mentre si sdraiava comodamente socchiudendo gli occhi, aveva dormito poco quella notte e stava per appisolarsi.

“Ma una cosa te la dico, se lui non ti avesse preso per pigrizia o perché non gli piacevi, adesso saresti morto con le parti del tuo corpo in giro per il mondo, oppure con le gambe aperte da qualche parte se fossero riusciti a farti restare così”

Le parole del ragazzino erano dure, quasi crudeli non sembravano adatte a quell’angioletto caduto che pareva reincarnare il bene e la dolcezza del mondo ma Sasha non era stupido, anche se qualcuno poteva pensarlo o poteva accusarlo di esserlo…

-allora non sei così idiota come pensavo!
Disse Sami fissandolo con un sopracciglio elegantemente alzato prima di sedersi su una poltrona e accavallare le gambe.
Cioè... Sasha pensava ce dicendogli quelle cose avrebbe fatto apparire Edward come un santone o cose del genere? Gli sarebbe tanto piaciuto vedere Sasha al posto suo ad essere scambiato a destra e manca, con le gambe aperte o qualsiasi cosa dio voglia; magari avrebbe potuto vedere la faccia di quello snob contratta in una morsa di dolore uh?
Sarebbe stato alquanto divertente.
Si ripromise che se per caso sarebbe riusicto a scappare si sarebbe portato il ragazzino via con se e l'avrebbe venduto a qualche bordello, sai com'è.. giusto giusto per ripicca..
Chissene fregava che Ed l'avesse salvato, insomma si.. grazie no? Poi dovrebbe essere che ognuno se ne torni a casina bella e baci e abbracci a mai più rivederci!
Non sopportava assolutamente quella situazione, lo mandava fuori dai gangheri!!

“Inizio a pensare che tu, voglia convincerti che noi siamo il male, beh fai come preferisci”

Sussurrò a quel punto il ragazzino sorridendo, per poi chiudere gli occhi e lasciarsi andare completamente sul divano sospirando.

“Ma non pensare che siamo stupidi o sciocchi, mio fratello per quel che mi riguarda può fare quello che vuole con te, anche perché sono certo che non ti farà del male”

Disse quindi, sbadigliando dolcemente con una mano davanti alla bocca.

“Comunque sarebbe divertente riportarti al lago ora, quando ogni cacciatore, studioso, bracconiere nel raggio di 800metri è qui per trovarti e catturarti, pensi davvero che chi ti ha preso non abbia parlato di te? Se lo pensi l’unico idiota in questa casa, sei tu”

-Tch..
Okei, in effetti non ci aveva pensato e questo era alquanto strano; non avrebbe mai pensato che ora c'erano dei cacciatori in giro pronti ad ucciderlo o fragli cose persino peggiori.
Incrociò le braccia mettendo il broncio con le guance arrossate, era in parte indignato e in parte piacevolmente sorpreso dal carattere che in realtà nascondeva il piccolo e dolce Sasha.
-lo aspetterò qua, oppure tu mi dici dov'è ora ed e io vado a trovarlo
Concluse girando il viso e fissando l'acquario con i bei pesci tropicali