Serata afosa

Non ho 15 anni.
Sorrise malizioso allo sconosciuto.
E se non fossi in vendita? Magari oggi è il mio giorno libero... o meglio, notte. Magari sono qui per riposarmi un po' dopo una notte di follie.
Si guardò intorno, vedendo una folla di vecchiacci bavosi che lo guardavano come se fosse da mangiare, e cambiò rapidamente idea.
Tu quanto saresti disposto a darmi? I pannolini te li risparmio, non li uso già da un paio di anni... ma se li vuoi per te, a me non interessa.

“Direi abbastanza anche perché di certo non ti scoperò in un posto squallido come questo, ne in un alberghetto da due soldi in cui mi potresti portare”

Lucas in effetti era stato molto chiaro, l’avrebbe comprato, così si alzò poggiando un centone sul bancone senza aspettare il resto, in fondo ci voleva fegato per vedere una birra così.

“Seguimi moccioso”

Sussurrò quindi attraversando il locale, sicuro e serafico come sempre, tanto orgoglioso da essere certo che il ragazzino lo seguisse, a meno che non fosse così pazzo da stare con qualcuno di quei vecchi del locale.

Ti seguo.
Ignorando le occhiate dei vecchietti e anche qualche labbro tremulo delle fanciulle, sorrise e si affrettò a seguirlo fuori dal locale.
Continuava a chiedersi come mai quell'essere antipatico, noioso e stupido avesse deciso di comprarlo, ma preferì non fare domande, meglio evitare il rischio di tornare lì dentro quella sera.

Il biondo gli fece fare il percorso all’indietro da come era arrivato in modo che non venissero seguiti e quando raggiunse la limousine, c’era un ometto ad aspettarlo.

“Signorino, signorino ero preoccupato dov’eravate finito!?!”

Lucas alzò gli occhi al cielo infastidito, ma notando la tanica di benzina nelle sue mani pensò che almeno qualcosa di utile l’aveva fatto.

“Taci Benjamin e metti in moto, prima di andare a casa chiama il negozio di vestiti dove andiamo sempre, per ma aprirà anche alle due”

Si fece quindi aprire la portiera scivolando nell’auto, facendo segno a Joker di entrare con lui.

Una limousine, un uomo che chiamava il suo accompagnatore "signorino"... Ci aveva preso benissimo prima!
Sorridendo, ancora un po' stupito per la scena che gli si era presentata davanti, entrò nella macchina...
Negozio di vestiti? Si guardò gli abiti che portava, non sembravano sporchi o cosa, e nemmeno quelli del ragazzo... Aveva qualcosa di così urgente da fare da non poter aspettare fino al mattino dopo?

Lucas notò la domanda dal viso del ragazzino e sorrise divertito.

“Non pensi che possa portare così facilmente un ragazzino in casa mia”

Disse quindi divertito, mentre attraversavano una decina di strade.

“Entrerai vestito da ragazza così le mie guardie penseranno che tu sia una delle mie fidanzate”

Finì quindi di spiegare poggiandosi rilassato allo schienale dei sedili.

U-una delle tue... Aspetta!!!
Voleva chiedergli quante fidanzate avesse, ma poi si era reso conto di cosa significava la frase del ragazzo.
Io non vado da nessuna parte vestito da donna! Non ci penso neanche!
Lo fissò rabbioso, voleva chiedergli di fermare la macchina ma non era completamente sicuro che fosse una buona idea fermarsi in mezzo al nulla.

Lo sguardo di Lucas esprimeva soltanto una cosa, sufficienza.

“I soldi che ti darò ti faranno vivere per almeno un mese nella tua patetica e insignificante esistenza”

Sussurrò glacialmente accarezzandogli una guancia.

“Fai di molto peggio per soldi, cambiarti di vestito non è così grave”

Concluse con un sorriso bastardo, mentre la macchina si fermava per poi scendere.

Mhhh... Pensi forse che un croupier non guadagni abbastanza? Oh... fai come vuoi...
Rinunciò a combattere più facilmente del previsto, ma si scostò dalla guancia la mano dell'altro e portò lo sguardo fuori dal finestrino. Il paesaggio era diverso, non conosceva quel posto.
Dove stiamo andando?

Arrivarono davanti a una boutique a dir poco stupenda, si vedeva l’aria costosa, anzi costosissima.
Lucas uscì dalla limousine dopo che la porta gli fu aperta ed entrò dentro, dove c’era una ragazza bellissima che continuava a fargli gli occhi dolci, ma il ragazzo la ignorò, dirigendosi invece davanti a una donna dall’aria isterica.

“Ho qui i vestiti che mi hai chiesto”

Cominciò a dire, ondeggiando le sue ciccie, mettendo davanti al naso del biondo un vestito d’argento da sera lungo, uno blu notte con ricami dorati corto e il terzo di un pallido color oro a balze.

“Grazie Madlene, sei sempre impeccabile”

Sussurrò quindi baciandole una mano con eleganza, per poi fare un gesto con la mano a Joker perché si muovesse a raggiungerlo.

Uscì dalla macchina guardandosi intorno. Decisamente, non conosceva affatto quel quartiere. La sua conoscenza si fermava a bettole e casinò, e gli bastava.
Quel negozio sembrava aver scritto dappertutto "tu non entrerai mai qua dentro" e gli diede mentalmente ragione.
Raggiunse il ragazzo dentro il negozio e guardò con sospetto i vestiti, alzando un sopracciglio.
Cosa dovrei farci con questi?

“Indossali per vedere quale ti rendono meno ridicolo moccioso”

Disse solamente Lucas, mentre la signora cicciotta afferrava il ragazzino portandolo ai camerini.

“Su forza provali, quegli abiti valgono più della tua vita”

Grugnì Madlene, mentre il signorino la fissava divertito.

“Anche se porti il nome di un dolce, non comprendi la sua natura”

Sussurrò il biondo ricevendo un ruggito, mentre prendeva qualche gioiello in tinta coi vestiti.

“Per lui direi…perle”

Sospirò quindi, prendendo due orecchini con grappoli di perle è una collana deliziosa.

Joker si lasciò infilare in uno dei camerini, con aria a dir poco affranta. Appena dentro chiuse la cicciona fuori, urlando
Me li so infilare da solo!
E, con un sospiro di rassegnazione, si provò i tre vestiti, uscendo dal camerino ogni volta per farsi vedere dall'altro, e per lanciare un'occhiataccia alla cicciona che gli stava letteralmente... antipatica.
Un po' rosso in volto, si provò infine il vestito blu, e uscì dal camerino.
Allora?
Chiese, scorbutico come sempre.
Qual è il verdetto?

“Nessuno, ti stanno tutti orribili con quei capelli”

Disse con una calma invidiabile Lucas, afferrando una parrucca che aveva dei caldi e luminosi riccioli rossi che sarebbero arrivati a metà schiena del ragazzo, lanciandogliela.

“Quella e il vestito verde”

Sussurrò quindi imperioso, mentre Madelaine gli portava un fantastico vestito verde brillante con uno strascico di un metro che lasciava le spalline di fuori e si completava, mostrando un po’ le gambe e chiudendosi nel punto dove avrebbe dovuto trovarsi il seno con una spilla dorata.

“Metti anche le perle”

Concluse quindi tirandole con grazie, come se disdegnasse il loro costo esiguo, ovviamente altissimo per chiunque altro.
Medelaine le afferrò ringhiando, per poi portargliele.

Vaff...
Tornò dentro il camerino e in poco tempo uscì fuori vestito di tutto punto, ingioiellato, imparruccato, e con gli occhi, non si sa come, verdi anzichè viola.
Ora possiamo andare via da qui? Per favore?
Chiese soffiando ( soffiando? ) verso la cicciona, che gli girava attorno per sistemargli vestito e parrucca.