Serata afosa

“Scordatelo, senza un po’ di trucco e profumo penseranno che sei una strega in casa mia”

Sussurrò quindi il ragazzo avvicinandosi a rimirare la sua graziosa opera, alzandogli con due dita il mento, perché alzasse il viso.

“E cos’è successo ai tuoi occhi? Falli tornare normali, sono il tuo unico pregio”

Disse quindi con la sua solita carineria, mentre Madeleine, facendolo sedere su una sedia iniziava a truccarlo.

Ci provo... non è che cambiano colore quando voglio io...
Provò a concentrarsi e a far sparire le persone intorno a lui... chiuse gli occhi... Sentì che erano tornati viola come al solito... Chissà perchè gli erano diventati verdi? Mistero.
Cercò di non pensarci, anzi di continuare a non pensare a niente mentre la cicciona continuava a toccarlo, dando pennellate di qua, spruzzate di là. La odiava. Decisamente.

La voce di Medelaine si alzò, forte e decisa, aiutata dalla cassa toracica preponderante della donna.

“Petit six délicieux”

Al che Lucas si avvicinò a guardare gli occhi viola del ragazzino, ora circondati da un misterioso alone verde e le labbra lievemente lucide.

“Un lavoro impeccabile come sempre”

Sussurrò quindi il biondo, poggiando un mantello di velluto rosso sulle spalle della sua prossima scopata.

“Andiamo”


Petit six délicieux = Piccino sei delizioso

E andiamo... Agli ordini...
Borbottò Joker mentre si avviava di nuovo verso la macchina dell'altro, seguendolo con aria di stare andando al patibolo. Non sembrava rendersi conto che era davvero meraviglioso vestito in quel modo, e che sembrava veramente una ragazza. Ma probabilmente la cosa non lo avrebbe fatto star meglio.

Lucas non poté fare a meno di sorridere vedendolo in quello stato, mentre entrava nella limousine, poggiandosi subito allo schienale questa volta.

“Arriveremo tra mezz’ora, la mia villa è furori città”

Disse quindi annoiato, socchiudendo gli occhi brillanti in attesa della partenza.

Evviva...
Rispose, a dir poco sarcastico nella sua risposta.
Come l'0altro, anche lui si appoggiò allo schienale e si preparò a osservare il panorama dal finestrino, che anche se buio faceva comunque la sua figura vedendolo per la prima volta, come era per lui.

“Non sei ancora bravo col sarcasmo”

Sussurrò Lucas divertito, mentre afferrava il ragazzino per un fianco portandoselo addosso.
Facendolo sedere sulle sue gambe, mentre il vestito di seta indiana scivolava lasciando nude le sue, proprio mentre il biondo ci poggiò una mano, neanche fosse fatto apposta.

“Sentiamo, dove vive un ragazzino come te, quando non è impegnato…”

La voce di Lucas era calma e tranquilla, ma allo stesso tempo ammaliante, mentre parlava vicino alla parrucca.

“Il tuo papà e la tua mamma non saranno contenti sai…”

Il mio papà e la mia mamma, ammesso che siano vivi, non sanno neanche che esisto... O se lo sanno, se ne fregano...
Disse tenendo il muso al ragazzo, di certo non era insensibile alla sua mano sulla sua gamba, ma era un bravo attore.
... E dove vivo quando non lavoro, beh dove capita. Ho anche una casa da qualche parte, me l'ha comprata uno dei miei... Amici... ma non ci sono mai entrato.

Lucas si limitò a sfiorargli il collo candido e delicato con una mano mentre lo ascoltava, accarezzandogli poi lievemente la gamba, mentre arrivavano alla villa.

“E come mai non ti fai mantenere da questo amico? Sarebbe più comodo avere un amante alla volta”

La sua voce si era abbassata sicura, mentre solo un istante accarezzò l’interno coscia del ragazzino, mentre iniziava a intravedersi la villa.

“Ma forse non ti soddisfa”

Tsk.
Rimase impassibile alle carezze di... di...
Oh... visto che stiamo per scopare mi dici almeno come ti chiami? Non mi piace farlo con uno di cui non so nemmeno il nome...
Si scostò impercettibilmente per osservare l'immensa villa che si intravedeva sullo sfondo, e si lasciò sfuggire un'esclamazione di sospresa.
In ogni caso, non sopporto l'idea che qualcuno mi mantenga. Io vivo la mia vita per conto mio, e faccio quello che faccio perchè mi piace farlo!

Lucas si portò lievemente avanti mordendogli un orecchio con forza, giusto per far intendere come sarebbe andata la serata.

“Lucas”

Sussurrò quindi vicino al lobo del ragazzino, con una voce tale che sembrava voler dire…te lo dico giusto perché così avrai qualcosa da urlare tra le lenzuola.
La porta dell’auto quindi fu aperta e il biondo scese, incamminandosi sul lungo viale che passava dal giardino.

“Muoviti Dorothy”

Do-Dorothy?
Joker sospirò rassegnato, fece spallucce e si affrettò a correre dietro a Lucas. Ormai era diventata un'abitudine.
Sono Joker... comunque...
Sussurrò per non essere sentito da altri mentre lo raggiungeva, di corsa ma cercando di mantenere un certo contegno... Come facevano le ragazze ad andare in giro vestite in quel modo, era impossibile!

“E’ un nome assurdo”

Sussurrò Lucas mentre entravano in casa, la villa sembrava praticamente desolata, nessun anima vi era all’interno.
Il mago usava solo la magia per tenerla a posto e soltanto pochissimi domestici, si girò quindi verso di lui attento.

“Non sono abituato a comprarmi qualcuno…”

Sospirò quindi girandosi verso di lui.

“Serve che faccia qualcosa in particolare?”

Chiese quindi sardonico e divertito.

E ti dovrei istruire io?
Per la prima volta scoppiò in una risata, non esattamente femminile però, e si zittì quasi subito.
Fai quello che vuoi, finchè non mi ammazzi non dovrebbero esserci limiti...
Mentre parlava si guardava intorno.
Hai una casa enorme...

“Finché non ti ammazzo…”

Sussurrò Lucas pensieroso.

“Beh è un limite che posso concedermi”

Concluse alla fine col suo gelido sarcasmo, mentre si avviava alle camere, non ne poteva più di quegli stracci firmati che aveva addosso.