Mirabell |
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| In effetti la bestia al momento non desiderava divorarlo, si limitò a bere un po’ di latte, osservando le fiamme magiche danzare di fronte a lui, erano una magnifica compagnia negli inverni freddi anche se Beast non poteva soffrire il gelo. Esse erano in grado di distinguere cosa e chi dovevano bruciare, senza toccare il resto, inoltre preparavano un ottima carne cotta al punto giusto. La bestia sapeva che il ragazzino era sveglio, ne avvertiva il respiro, l’odore meno annebbiato dal sonno e sentì anche il suo cuore battere un paio di colpi di troppo quando bevve il latte, così seduto ancora a terra, col le braccia indietro che lo sorreggevano voltò il viso verso di lui, mentre delle fiamme lo illuminavano facendo sembrare la sua pelle ancora più ambrata e gli occhi viola luminosi. Si chiedeva cosa avesse creato quello stato nel ragazzino, non che la cosa gli importasse ma era sempre meglio stare attenti…meglio prevenire che curare no? Afferrò poi un attimo uno specchio, esso era sempre nascosto dalle fiamme in modo che nessuno potesse toccarlo, era grande all’incirca come un volto e quando Beast lo prese in mano brillò debolmente.
“Il villaggio”
Sussurrò con la sua voce, così terribilmente umana, che in altre circostanze avrebbe potuto sembrare dolce e musicale, mentre nello schermo apparivano le case e gli abitanti in festa. Avvertì alcune delle loro parole e sentì un nome che lo colpì, poiché era pronunciato con timore e gratitudine insieme…“Ariel”
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