Chi ha paura del buio?

Scesero dalla giostra, Jaye da bravo gentiluomo aiutò Jasper e lo prese per mano dolcemente, guardandolo con un sorriso e chiedendo:
Adesso dove andiamo di bello? Tocca a te scegliere...
Si guardò intorno. Dalla giostra che avevano appena lascaito continuavano a scendere copppiette .///.

N

on saprei, ci sono tante co...! rimase a fissare il carrello dello zucchero filato per un bel pò di tempo. Prendendo per mano Jaye lo trascinò x° verso il carretto e ne chiese due, porgendone uno al moro e pagando.
Ecco. Provalo...cioè...mh... se...se vuoi...è molto...dolce... rispose timidamente, ancora scosso dal bacio di prima x°

Ok...
Disse diffidente guardando male lo zucchero filato. Poi diede un'occhiata di straforo a Jasper, vedendo come lo mangiava, e decise di fare lo stesso.
...
...
...
Ma è buonissimo! E' la cosa più buona che abbia mai mangiato!
Quasi saltellava, e lo finì in due minuti, per ritrovarsi poi con due stupendi e lunghi baffi rosa.

size=1]orse per la prima volta, Jasper iniziò a ridere portandosi una mano davanti alla bocca e subito dopo alla pancia, piegandosi in due dal ridere non appena aveva visto i baffi rosa del moro x°
E rideva, rideva e sembrava non voler smettere più xD[/size]

Eh? Cosa c'è?
Chiese, con un'espressione interrogativa che, con i baffi che si ritrovava, sembrava quasi una qualche pubblicità.
Cosa è successo?

Oh!
Guardò i baffi rosa di zucchero, e capì la situazione, scoppiando a ridere anche lui, cosa forse ancora più strana delle risate di Jasper.
E bastava questo per farti ridere? Avrei dovuto farlo prima... Sei bellissimo quando ridi di gusto. Ti si illuminano gli occhi.
Sì, preferiva decisamente vederlo ridere.

Se cadi un'altra volta dovrò prenderti in braccio...
Sorrise prendendogli la mano, pronto a cambiare argomento.
Dove andiamo ora Jasper?

Rimase a fissarlo diversi minuti, pensando che come prossima attrazione andava bene anche un cespuglio, ma che forse non era il momento adatto.
Ehm... andiamo a sederci da qualche parte.
Gli prese la mano e lo portò su una panchina dalla quale si potevano osservare le montagne russe.
Si sedette e lo prese in braccio, facendolo sedere sulle sue gambe.

A

h! Ma...! rimase quasi ammutolito dall'imbarazzo, non appena si sentì prendere in braccio. Si azzittì e abbassò il viso portando le mani davanti alle proprie gambe, prima di riprendere a parlare.
So-sono pesante...! disse come scusa.

Non dire sciocchezze.
Disse sbrigativo, sistemandosi comodamente sotto di lui.
Sei una piuma.
Sorrise stringendolo un po'. Poi lo baciò di nuovo, lievemente, sulle labbra.