Ariel dormì tranquillo ma si svegliò poco dopo che la bestia se ne fù andata; la prima cosa che fece fù stiracchiarsi sotto le coperte come un magnifico micione da salotto.
Stirò le gambe e le braccia, facendo sporgere i piedi fuori dalla pelliccia e accorgendosi subito di non essere limitato nei movimenti; per un attimo sperò che la bestia gli avesse tolto la catena ma poi notò con suo sommo disappunto che gli aveva solo allungato la catena cosìcchè potesse andarsene in giro per la grotta per curiosare come più gli piaceva, mostrandogli che comunque non si fidava di lui e che aveva timore che sarebbe potuto scappare.
Sospirò tra se e se e si mise in piedi completamente nudo, cercando a tentoni quelche stoffa per coprirsi.
Ne prese una azzurro chiaro, quasi bianca, e se la mise addosso, legandola sulla spalla destra con un nodo; esattamente come i vestiti degli antichi romani, con la sola differenza che il suo era improvvisato e per nulla legato bene.
Si passò una mano tra i capelli in un gesto elegante mentre i suoi occhi gentili percorrevano la grotta e si fermavano sull'arpa che pareva invitarlo a nozze; chissà se la catena era abbastanza lunga?
Ariel si ritrovò due minuti dopo seduto su uno sgabello improvvisato dalle rocce e teneva l'arpa accanto a se.. dopo aver notato che era riuscito a raggiungerla aveva deciso di portarsela vicino al giaciglio, peccato che quella cosa pesasse non poco e dopo pochi passi si era trovato a dover gettare la spugna.
Fissò il magnifico strumento con il volto imbronciato e le labbra lievemente sporgenti prima di sciogliersi e sorridere felice, allungando le braccia e poggiando le dita sulle corde, iniziando tranquillamente a pizzicarle e suonarle ad occhi chiusi mentre intonava una dolce canzoncina, una di quelle che metteva il cuore in pace e placava gli animi di chiunque; il ragazzino pareva nato per suonare nenie e bramava più di ogni altra cosa quell'arpa.