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Spese casalinghe!, L'asta demoniaca

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¤Devil†Lady¤
view post Posted on 1/11/2009, 21:32




Dorian osservò il biglietto da visita e trattene a stento un sorriso di tristezza, lui non avrebbe mai potuto andarsene, era una garanzia donata dai genitori al mercante per un prestito ricevuto e Merek non l'avrebbe mai dato via.
"la ringrazio"
Mormorò sorridendo cordialmente mentre il mercante sorrideva soddisfatto, mister Darcy poteva fare quello che più preferiva ma non sarebbe mai riuscito a strappargli via il biondino; Dorian non se ne sarebbe mai andato da li lasciando i suoi genitori e la sua adorabile sorellina nella miseria.
Così il biondino sorrise un'ultima volta a Evelyne, prima di voltarsi e tornare a sistemare ed a accompagnare gli schiavi invenduti nel retro, sfruttando il fatto che Merek non li stesse guardando per toglier loro le manette e dar loro qualcosa da mangiare.


Evelyne donò un'altra occhiata alla schiena di Dorian prima di sospirare affranto, gli umani erano così stupidi; che gusto c'era nella sofferenza di altri della loro stessa razza?
Si passò una mano tra i capelli, andando a sedersi a sua volta nella limousine, di fronte al giovane Lionel.
Accavallò le gambe e fissò di sottecchi il suo nuovo giovane padrone, non pareva nè stupido nè stolto, non pareva nemmeno uno di quelli che ti usano come schiavo da letto poichè Evelyne era certo che mister Lionel avrebbe potuto avere chiunque senza il bisogno di uno schiavo.
Dunque perchè interessarsi ad uno come lui che non era buono per nessun lavoro fisico?
 
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Mirabell
view post Posted on 1/11/2009, 23:50




La limousine non faceva nessuno sbalzo, correva veloce sulla strada fluida come lo scorrere delle acque di un fiume, veloce ma immobile.
Darcy Lionel aveva un aria assorta e divertita allo stesso tempo, il sorriso del mercante era stata la sua rovina, l'aveva guardato come se fosse sicuro della sua superiorità e della stupidità di quel riccastro bello ma che valeva solo come veela.
Alzò quindi lo sguardo sul suo nuovo acquisto, neanche fosse un nuovo ornamento della macchina, sorridendogli quindi un attimo, di un sorriso sinceramente divertito e...malefico.

“Donami un secondo tritone, faccio una telefonata”

Estrasse quindi il suo cellulare modernissimo da una tasca schiacciando uno dei tasti, ottenendo un numero predefinito, e una voce bassa e infastidita rispose all'apparecchio.

“Ciao Eddy bello”

Il padrone della Dark Room, sembrava tranquillissimo nonostante la voce decisamente insofferente dall'altro capo del telefono.

“Senti ho bisogno che mi liberi di una presenza sgradita...no, no, non è nessuno di cui tu ti debba preoccupare...si, un semplice mercante, un tipo decisamente insignificante ma, come dire, diciamo che non è stato in grado di soddisfarmi”

A quelle parole le labbra del moro diventarono magnifiche e i suoi occhi brillarono per un istante, spingendo la voce dall'altra parte a diventare più allegra ed interessata.

“No, non mi interessa se lo elimini, vorrei solo che al posto suo, a capo dell'asta ci sia un semilibero....si, si chiama Dorian, no, non preoccuparti ti lascio campo libero, ma...non lasciare nulla di troppo visibile, non voglio vedere la sua brutta faccia sui giornali la mattina, mi rovinerebbe la colazione capisci...oh a proposito lo sai che James si è sposato”

Mister Lionel era davvero un uomo particolare e di certo anche i suoi amici, che rispondevano con calma al telefono e lo seguivano mentre parlava di efferati delitti per poi passare tranquillamente a chiacchierare di matrimonio e di fatti decisamente meno edificanti.

“Ormai sono l'unico scapolo, ci avresti mai creduto...speriamo non sforni anche lui una marea di marmocchi”

La voce di Darcy adesso era sinceramente allegra, la telefonata continuò ancora per una decina di minuti, nei quali si parlò di un prete maniaco e di una stuola di bambini nati e in arrivo.
Poi finalmente il telefono fu spento e il padrone della limousine guardò nuovamente il suo affascinante acquisto.

“Bene adesso possiamo parlare, com'è che ti chiami? Ah si Perla, scusa se te lo dico ma non è decisamente un nome adatto a te”

Quel ragazzo era però un po' come una perla in effetti, ma una perla barocca, rara non nata da allevamenti, un pezzo sicuramente unico.

“Odio fare queste cose, ma dobbiamo discutere dei tuoi doveri”

Sospirò quindi di colpo annoiato, sistemandosi i lucidi capelli scuri, non spiegando però quello che il giovane doveva fare, limitandosi a bere un bicchiere di mimosa, posto li dall'autista prima di farlo salire.
 
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¤Devil†Lady¤
view post Posted on 3/11/2009, 19:05




Evelyne sgranò un secondo i suoi magnifici occhi, colto di sorpresa dalla frase del suo nuovo "padrone", l'aveva chiamato tritone ed era certo che non l'avesse fatto per caso nè tantomeno per sbaglio; pareva avere la certezza di sapere quel che stava dicendo, come se avesse già inteso tempo addietro che lo schiavo che stava per comprare non era una persona semplice.. sapeva quindi del suo reale valore, e sapeva quanto stare nelle mani di un mercante potesse essere sconveniente poichè i pezzi del giovane, se venduti al mercato nero, valevano moltissimo.
Lo fissò come se lo volesse studiare, con il classico modo non invasivo che Evelyne usava per studiare le persone e valutare il loro potenziale
Che strano umano.
Era di ebll'aspetto ma il carattere pareva lasciare lievemente a desiderare, altezzoso e superbo, forse fin troppo sicuro di se e orgoglioso, per nulla modesto o gentile ma solamente uno che agisce per i propri beni o scopi.
Sinceramente non sapeva se preferiva stare tra le mani del vecchiaccio oppure tra le grinfie di questa giovane Veela, persino superiore alla media per quanto riguardava i poteri..
"Il mio nome è Evelyne, non perla, quello che voi dite sia il mio nome in realtà è un soprannome che mi ha donato il mercante e se potesse preferirei non mi chiamaste "perla" poichè io non sono nè un gioiello nè un oggetto da esposizione da mostrare alla gente"
Fissò con sguardo tranquillo il suo nuovo padrone mentre le sue gambe si accavallavano e la sua schiena si poggiava sui morbidissimi schienali della macchina, sentiva i polsi dolergli e ringraziò il cielo di non avere più quelle odiose manette; si sentiva persino ancora un filo eccitato a causa delle mani che prima aveva avuto su di se e questo non lo faceva sentire completamente a suo agio; proprio per questo preferiva riempire il silenzio di quegli attimi con la sua voce vellutata e lievemente femminile, di certo comunque il fatto che l'altro fosse uno splendido e fortissimo esemplare di razza Veela non aiutava il tritone
"Vi ringrazio per avermi tolto dalle mani del vecchio ma più di tutto meritate la mia gratitudine per quel che farete e per il dare una possibilità a quel giovane elfo schiavo"
Inclinò il viso lasciando che alcune ciocche si capelli color cioccolato gli coprissero gli occhi del medesimo colore mentre le sue labbra rosse come un bocciolo di rosa si schiudevano appena, assaporando l'aria di libertà; badando solamente in minima parte alle parole di mister Darcy, da loro non esisteva più la schiavitù da quando Donatien aveva lasciato il regno e la sola idea di usare il corpo di un altro della loro stessa razza equivaleva ad una pena pari all'esilio a vita.
"Dubito vogliate usarmi come schiavo per la notte giusto? immagino che voi possiate averne quanti ne vogliate, così come immagino che non mi avete comprato per sottopormi a lavori fisici poichè il mio corpo risulta troppo debole.. dunque, come mai mi avete voluto?
 
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Mirabell
view post Posted on 3/11/2009, 19:44




Darcy guardò con estrema calma il ragazzo che gli aveva rivelato il suo nome, sembrava proprio un tipetto intelligente, Evelyne era un nome adatto ai tritoni, dirlo al mercante gli avrebbe di certo causato la perdita delle orecchie e della coda, non che ovviamente della vita.

“Non l'ho fatto per te ne per Dorian, quel ragazzino effettivamente merita una chance, ma il mio odio per Merek ha decisamente decretato il mio agire”

Sussurrò divertito, abbassando il bicchiere, per poi scuotere i capelli scuri che con l'aria pesante della sera rischiavano di attaccarglisi al viso.

“Per quello che riguarda i tuoi compiti, ti ho preso come precettore”

Disse quindi, portandosi i capelli dietro l'orecchio in un gesto di estrema noncuranza, per poi avvertire la lieve eccitazione dell'altro che unita alla sua evidente bellezza gli fece scurire in un istante gli occhi.

“Come avrai già intuito conosco bene la tua razza e ho un figlio, quindi ti ho comprato come insegnante privato a tempo indeterminato ma devo avvertirti...”

Sussurrò quindi, estraendo un fazzoletto bianchissimo e di seta da una tasca, per poi sedersi accanto a Evelyne e afferrargli elegantemente e con delicatezza una mano dalle dita lunghe e delicate, posandovelo per farglielo stringere.

“Mio figlio è una veela potente, anche se non quanto me e, se avvertirà la tua eccitazione, ti divorerà vivo”

Il padrone della Dark room forse preso troppo da quel gioco, cominciò a sentire il suo potere veela sfrigolare, salire con una prepotenza assoluta, sentiva i suoi capelli arrivargli alle spalle, mentre soffiava sul collo e nell'orecchio dell'altro, tenendo stretta la mano del tritone che teneva ancora il fazzoletto.
Liberandolo quindi dalla cintura che teneva stretto quella specie di kimono, per farla passare sul suo sesso ancora un po' eccitato e farglielo accarezzare e stringere, chiudendo la sua mano sulla sua.

“Non avere paura, non voglio farti male ne prendermi la tua verginità, desidero solo che vieni e ti rilassi, per poi evitare di farti saltare addosso mio figlio, non ti ho comprato perché passasse il tempo a scoparti o a cercare di farlo”

Concluse quindi, mentre il potere veela lo faceva diventare incredibilmente bello, ancora più affascinante quasi fatato, segno che quella situazione gli piaceva più si quanto si aspettasse.
 
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¤Devil†Lady¤
view post Posted on 3/11/2009, 20:12




La voce del giovane tritone uscì bassa e roca, spezzata a causa dei lievi sospiri che gli uscivano da quelle labbra candide e inviolate; voleva protestare Evelyne, dire che avrebbe potuto calmarsi e riprendere il controllo di se senza una soluzione così "drastica" ma, davvero, il fascino che Darcy esercitava su di lui gli impediva di ribellarsi, al massimo riusciva a fare una lieve ma inutile resistenza.

"Dar.. io non.. fermo.."

Mormorò con il viso arrossato e la bocca carnosa schiusa mentre poggiava il viso all'indietro e inarcava la schiena nel tentativo di scappare dalla mano della giovane Veela che pareva volergli far passare ad ogni costo l'eccitazione.
Era così imbarazzante per Evelyne che, per la prima volta da quando si erano incontrati, chiuse gli occhi per scappare dallo sguardo dell'altro, certo che se lo avesse fissato ancora una volta sarebbe stato catturato dal suo fascino e non sarebbe più riuscito a ragionare in maniera coerente come era solito fare; Darcy era più forte di quel che pensasse e pareva divertirsi parecchio dato che il suo potere Veela lottava per uscire e, il povero tritone, non ne era immune ma solamente gli resisteva più degli altri.
Si lasciò scappare un lieve ansito di piacere con la sua voce melodiosa prima di prendere a mordicchiarsi le labbra per calmarsi.. sentiva un fuoco, un piacevolissimo calore nel bassoventre dovuto non alla sua mano ma bensì alla mano di Darcy che gli guidava i movimenti.
Girò il viso poggiando la guancia sullo schienale, in modo da riuscire a intravedere il viso del suo nuovo padrone attraverso gli occhi ora lievemente socchiusi e appannati, mentre le guance siimporporavano n segno di godimento e le labbra dolci si aprivano alla ricerca d'aria, aria fresca e impregnata di eccitazione che non dava fastidio al petto alabastrino ora mezzo scoperto del tritone, con il drappo sinistro del vestito bianco che ricadeva coprendo solamente parte del corpo mentre invece, quello destro, lasciava scopertala morbida spalla ma copriva la gamba.
Cos'era quella marea di piacere che sentiva?
Osservò con occhi lievemente più scuri la mano di Darcy poggiata sulla sua che, assieme, masturbavano il suo sesso e non riuscì a trattenere un lieve gemito di apprezzamento
 
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Mirabell
view post Posted on 3/11/2009, 20:42




Darcy lo guardava colpito, quanto era stato idiota Merek?
Quanto poteva essere stolto un uomo, per lasciare una creatura del genere a un latro per del misero denaro.
Evelyn in quel momento era a dir poco magnifico, combattuto tra la vergogna, l'imbarazzo e il piacere che provava dai movimenti esperti della sua mano che lo guidavano aiutandolo a darsi il maggior piacere possibile.
Quello non era un tritone comune, no decisamente non poteva esserlo.
Questo pensava il veela, mentre gli poggiava un istante la mano libera sul petto deciso a farlo venire.

SPOILER (click to view)
Questo è corto ma poi preparo la casa di Darcy **
 
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¤Devil†Lady¤
view post Posted on 3/11/2009, 22:28




Evelyne si lasciò scappare una lacrime di frustrazione mentre tremava appena nel percepire la mano calda della Veela posata sul suo petto; come si poteva pretendere che lui resistesse al potere di Darcy se lui stesso pareva del tutto intenzionato a farlo venire?
L'unico modo per non soffrire era abbandonarsi alla marea e perdersi nelle carezze che gli venivano donate dall'altro.

"Mi sento bruciare.."

Mormorò a bassissima voce, con il viso rosso e il corpo accaldato che si inarcava contro la mano di darcy posata sul proprio torace, alla ricerca di più piacere e di alleviare il piacevolissimo dolore che provava al bassoventre

"fa.. anf.. fall smetter.."

Sussurrò nscondendosi gli occhi dal braccio mentre si muoveva sotto la mano di Darcy, cercando di fargli capire che gli sarebbe piaciuto essere carezzato; i poteri del veela lo stavano in parte soggiogando poichè normalmente il tritone non si sarebbe mai comportato così, non avrebbe mai offerto il suo corpo in maniera così invitante.
Sentì la sua pelle tremare al contatto con le dita del giovane veela e la sua schiena si inarcò mentre alcune goccioline di sudore gli cadevano lungo le tempie
 
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Mirabell
view post Posted on 4/11/2009, 00:04




Così invitante, così ingenuo e inesperto, c'era qualcosa di veramente unico in quel ragazzo dai capelli color nocciola e dagli occhi di brace, un qualcosa che perfino un esperto osservatore come lui non era riuscito a notare.
Sentiva il suo corpo come pregarlo, mentre le sue parole cercavano invano di allontanarlo da se, quello che era partito come un gioco adesso stava intrigando anche la veela, che si sentiva come spinta a giocare ancora con quel meraviglioso corpo sotto di se.
Per un istante i suoi capelli si allungarono ancora e negli occhi scuri come le tenebre del padrone della dark room si creò un lievissimo, quasi impercettibile alone dorato.
Ma la cosa durò solo un attimo, Darcy si riprese quasi subito, cominciando ad ascoltare il cuore del tritone che batteva incessante contro la sua mano che sembrava desiderosa di entrargli nel costato, per potergli accarezzare il cuore e gli altri organi, il maggiore dei Lionel la tolse con delicatezza, mentre portava le sue stesse dita sul sesso dell'altro, facendogli così sentire la sua presenza, lasciando che il calore delle sue mani andasse a unirsi con quello del giovane.
Darcy Lionel iniziava a trovare davvero sconcertante quel ragazzo così sensuale, sapeva per certo che quelli della sua razza sopportavano benissimo il potere veela ed era sicuro al 100% che avrebbe resistito a Jillian, ma allora perché, per quale assurda ragione, sembrava così smanioso tra le sue braccia?
In lontananza ormai si cominciava a vedere la dimora dei Lionel, un luogo nascosto agli sguardi dei curiosi, posto vicinissimo al mare, un luogo quasi incantato e meraviglioso a vedersi, ma nel quale viveva uno strano essere, pari a una bestia, ma completamente impossibile da comprendere.

“Siamo quasi arrivati a casa, lasciati andare”

Sussurrò quindi all'indirizzo del moro, depositandogli un unico e casto bacio sul collo, leggero come il battito d'ali di una farfalla, mentre stringendo il sesso di Evelyn, Darcy gli stuzzicava la punta, concentrandosi sulla piccola apertura presente in cima ad esso.
Casa Lionel era più simile a un castello che a una dimora normale, posta sul mare, rappresentava un gioiello raro.

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Era più piccola delle altre dimore della famiglia Lionel, la cui maggior parte era composta da antichi castelli, dalle magnifiche torri e dalle antiche pietre, era un luogo magico, posto su un mare sempre caldo e in movimento.
Con grandi giardini e immensi balconi, dai quali il padrone di casa osservava la luna spesso e volentieri.

SPOILER (click to view)
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Per chi conosceva Darcy quel luogo sembrava spoglio ma per lui era unico, non vi portava mai nessun amante e coloro che vivevano in quella villa, erano gli unici di cui un minimo si fidava incluso suo figlio, che non si era mai permesso di dire nulla su quel luogo, anche perché a discapito delle apparenze lo gradiva molto.
Strinse quindi inconsciamente il nuovo arrivato, stranito all'idea di aver deciso di portarselo a casa, quando in verità la sua stanza era stata preparata in una della altre ville non troppo distante da li.

“Se mio figlio è tornato dalla festa lo incontrerai”

Sospirò quindi, girandosi a guardarlo per gustarsi quella miriade di espressioni sul suo volto.

“Pensavo di aver speso un quarto del tuo valore, ma in verità ho speso molto ma molto di meno...”

Disse quindi tra se, muovendo la mano con esperienza, perché Evelyne provasse un piacere fortissimo, più che concentrarsi sul farlo venire, poichè in quel momento Darcy ci aveva preso gusto, anche se avendolo già considerato un inserviente, per meglio dire una tata, probabilmente non lo avrebbe più toccato così.
 
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¤Devil†Lady¤
view post Posted on 9/11/2009, 21:55




Il giovane tritone per poco non urlò quando percepì le dita di Darcy sulla sommità del suo sesso a stuzzicare la fessura così sensibile.
Arpionò con le mani il tessuto del suo vestito mentre le gambe si flettevano e la schiena si inarcava in preda ad un piacere sconosciuto; voleva, avrebbe voluto cingere il braccio di Darcy ma si limitò ad aggrapparsi alla sua camicia mentre buttava indietro la testa e veniva con forza, lasciandosi andare ad un lungo e lieve gemito.
"Nhg.. Darc.. anf.."
Ansimò con il viso rosso e sconvolto dall'orgasmo mentre i suoi battiti tentavano di tornare regolari e, con le mani tremolanti tentava di risistemarsi il vestito, era stato troppo.. troppo intenso da sopportare...
Rilassò il viso in una smorfia tranquilla mentre poggiava la guancia contro la morbida pelle dei sedili, non avrebbe più permesso all'altro di farsi toccare senza il suo consenso ma, purtroppo, Evelyne era troppo debole per resistere ad un mister Lionel con i poteri di Veela attivati
 
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Mirabell
view post Posted on 9/11/2009, 22:07




Darcy si limitò a tornare al suo posto e a buttare il fazzoletto fuori dal finestrino, non negando a se stesso di aver trovato piacevole quando il tritone si era stretto alla sua camicia.
Arrivarono quindi di fronte alla dimora Lionel e l'autista aprì la porta per farli scendere, il veela scese per primo, mentre uno dei servitori della casa elegante e compito gli si avvicinava per parlargli.

“Buon giorno signore, il signorino è appena tornato”

Si limitò a dire l'uomo al che Darcy portò gli occhi al cielo infastidito.

“Immagino dove sia stato”

Disse quindi, portando una mano a massaggiargli il collo.

“Digli di farsi trovare nel salotto Steve, devo presentargli la tata”

Concluse quindi con un alzata di spalle, camminando verso il portone di casa con passo fermo e sicuro girandosi solo un attimo per chiamare l'altro.

“Su Evelyn non spaventarti, nessuno in questa casa ti toccherò senza il mio permesso”

Sorrise quindi sornione, entrando nella grande villa sul mare.
 
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¤Devil†Lady¤
view post Posted on 10/11/2009, 07:29




Il giovane tritone scese elegantemente e lentamente dalla macchina, muovendo una gamba fuori dall'auto al che qualche servo si fermò un solo istante a fissare la pelle abbronzata della nuova tata e in molti si chiedevano come mai il loro capo avesse portato proprio una femmina nella villa, che fosse per non far cedere in tentazioni il figlio Jillian?
Poi la loro idea cambiò radicalmente quando videro l'intero corpo della "tata".
Diavolo, quella non era una femmina, non aveva neanche un accenno di seno e le spalle erano lievemente più larghe di quelle di una donna normale ma,per il resto, pareva davvero molto femminile, a partire dallo sguardo sensuale e curioso, agli occhi che si fissavano attorno come per memorizzare quella grande villa.
Evelyn tra se e se sospirò, passandosi una magnifica mano tra i capelli lunghi scuri, certo, nessuno gli sarebbe saltato addosso.. esattamente come in macchina..
"Arrivo signore"
Mormorò camminando con passo calmo verso l'entrata della grande villa, lasciando dietro di se una scia di profumo dolce e magnifico.
Quando entrò nella casa si chiese che cosa gli sarebbe aspettato affrontare.. chissà com'era suo figlio?
 
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Mirabell
view post Posted on 10/11/2009, 11:46




Darcy era decisamente tranquillo e quando entrò nel primo salotto, tutto decorato in oro opaco, vide il figlio che lo aspettava.
Jillian era seduto sul bracciolo del divano, ma aveva i piedi appoggiati a terra incrociati, e gli sorrideva dal suo attillato vestito nero, con un boa di struzzo verde smeraldo che gli fasciava le spalle e la vita stretta.

“Ciao papà”

Sussurrò con una voce assai poco da figlio, sorridendogli per poi piegare la testa di lato e lasciare che i capelli scuri identici a quelli del padre per colore e morbidezza gli coprissero metà viso, lasciando la possibilità di vedere solo all'occhio destro che a differenza di quelli del padre aveva una sfumatura violacea, per nulla nascosta dalle lunghissime ciglia.
Si avvicinò quindi al padre, poggiandogli una mano sul braccio, non notando Evelyn.

“Senti, perché vuoi farmi controllare da una donna scorbutica? Oggi sono stato anche bravo, ho lasciato la dimore dei Diamon molto prima di divertirmi...”

Sospirò fingendosi affranto, ricordando poi che aveva mollato Greill li come un idiota in effetti, non erano neanche arrivati fino in fondo.

“Perché non la usi come donna di piacere nella Dark Room e basta?”

Chiese quindi il ragazzino, infastidito all'idea di non aver concluso col rosso, al che Darcy gli afferrò i capelli tirandoglieli, facendolo così urlare di dolore, anche se non fortissimo.

“Sai benissimo che non si usano prostituti o marchette nel mio regno, quindi smettila di dire cazzate”

Il padrone della Dark Room era proprio serio in quel momento, al che perfino i servi si allontanarono un po', perché quando Darcy Lionel si arrabbiava, diventava veramente pericoloso e potente, oltre che ovviamente terribilmente sexy, appena le sue orecchie sarebbero diventate lunghe come quelle degli elfi.
Ma questo non accadde, il padrone di casa, tornò velocemente calmo come prima e sorrise al figlio che si massaggiava dolorante la testa.

“Su vieni che ti presento Evelyne”
 
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¤Devil†Lady¤
view post Posted on 10/11/2009, 22:42




Il tritone si ergeva fiero e orgoglioso, i fianchi stretti, la vita sottile e le spalle magre facevano di lui un bellissimo essere ma non di certo paragonabile al giovane erede di Darcy Lionel.
Evelyne fissò un attimo il ragazzino sorridendo divertito, era molto carino ma forse bisognava lavorare più sul carattere.. probabilmente se fosse stato un tritone sarebbe stato corteggiato sempre e ci sarebbero state vere e proprie battaglie per averlo; il giovane si disse che probabilmente era così anche lì, riusciva a percepire il potere del ragazzino e unito alla sua bellezza naturale, lo rendeva un essere magnifico quasi al pari di Darcy
"Sono felice di non essere una vecchia e arcigna tata"
Sussurrò sorridendo lievemente, prima di inchinarsi lievemente davanti al giovane, lasciando che i suoi magnifici e lunghi capelli color cioccolata cadessero in avanti.
"voi dovreste essere Jillian, è un piacere conoscervi"
Inclinò il viso in maniera tranquilla e pacata, completamente indifferente ai poteri Veela del figlio ma non a quelli del padre.
Quel ragazzino era una magnifica perla, stare assieme a lui sarebbe stato sicuramente molto interessante
 
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Mirabell
view post Posted on 11/11/2009, 00:55




Jillian alzò subito la testa al suono di quella voce, ecco qualcosa di inaspettato, a quanto pare papino aveva deciso di fargli un regalo di compleanno in anticipo.

“Wow un po' in anticipo per il mio compleanno, no?”

Si limitò a sussurrare facendo qualche passo verso Evelyne, per guardarlo bene, caspita, doveva ammettere di essere un po' invidioso, delle gambe così le avrebbe volute anche lui, caspita la sua tata aveva un metro e mezzo di gambe davvero invidiabili.
Il più giovane non poté fare a meno di sbattere le palpebre sorpreso, cercando di riprendersi dallo stupore di quella figura fasciata di bianco, con le spalle larghe, la vita stretta e i fianchi lievemente torniti, beh bisognava capirlo si aspettava una vecchia tata inglese per nulla bella, simpatica o anche solo semplicemente sopportabile.
Si fermò quindi con calma di fronte a lui, per poi inclinare il volto di lato come faceva di solito, ammirando la cascata di capelli del colore del cioccolato fuso.

“Piacere mio”

Disse quindi, decisamente contento, sembrava un tipo giovane e non arcigno, non sarebbe stato male averlo attorno si disse, salutandolo quindi senza malizia, insomma un vero benvenuto da parte sua.

“Spero di conoscerti proprio bene”

Sussurrò quindi appena udibile, facendo sospirare il padre, prima di girarsi in un attimo dando le spalle al tritone, solo per poi voltare il viso e sorridergli, facendo toccare il mento e la spalla.

“Allora buona notte Eveline, a domani”

Si avviò quindi su per le scale, non poteva mica iniziare la sua opera di conquista col padre accanto alla sua bella e sexy tata.
Darcy dal canto suo era rimasto molto colpito nel notare un cambiamento di espressione sul volto del tritone, sembrava rilassato e decisamente contento, quando aveva visto Jillian, forse perché aveva visto di poter resistere al suo potere, oppure perché trovava piacevole la vista di un essere così giovane, beh qualunque fosse la ragione, la trovava ottima e congeniale.
Sorrise quindi affascinante, soddisfatto del loro primo incontro, nonostante il figlio se ne fosse andato così senza chiedere il permesso.

“Scusalo, solitamente non è maleducato ma è rimasto sorpreso nel vederti, non sa mai come comportarsi quando ci sono io”

Spiegò quindi avvicinandosi a lui, mentre uno dei vari lavoratori della villa faceva segno a Darcy che era pronta la camera per l'ospite inaspettato, ma benvenutissimo.

“Per questa sera starai nella camera degli ospiti, si aspettavano che arrivassi domani, potrai quindi scegliere la tua stanza, quando ti sarai rilassato e messo a tuo agio”

Finì quindi di parlare, facendo un segno elegante che indicava la sua richiesta di seguirlo con una mano, per poi avviarsi su una delle grandi e magnifiche scalinate che portavano alle sue stanze e quindi ai piani superiori.
Darcy Lionel amava stare in alto e non aveva mai paura di poter cadere in basso, era decisamente un uomo che si sentiva invincibile.
La camera degli ospiti era attaccata a quella di Darcy, mentre quella di Jillian era dall'altra parte della casa, la stanza degli ospiti era tutta in raso bianco e oro, come il vestito di Evelyne, in un'elegante luminosità, era stata creata in passato ed era antica come tutta la casa, il padrone della Dark room amava il moderno nel suo luogo di -lavoro- ma non si sarebbe mai negato di tornale all'elegante classico della sua dimora.
La stanza degli ospiti aveva oltre all'enorme letto un bagno in marmo bianco con una vasca abbastanza grande, anche se non come quella del boss che sembrava una piscina e un bel balconcino che dava una vista stupenda sul balcone della camera del padrone di casa, grande, maestoso e circolare, dove spesso la veela osservava la luna e il suo riflesso magnetico sul mare in tempesta.
 
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¤Devil†Lady¤
view post Posted on 13/11/2009, 07:31




"credo che la camera degli ospiti andrà benissimo comunque"
Rispose con gentilezza Evelyne mentre si fissava con attenzione attorno, quella casa trasudava ricchezza ed eleganza da ogni stanza, inconsciamente il tritone stava iniziando ad apprezzare quel nuovo soggiorno; anche il ragazzino a cui avrebbe dovuto badare non pareva male, nella loro razza i cuccioli erano importanti quindi il giovane si sarebbe impegnato molto con il figlio di Darcy, completamente ignorante sul fatto che Jillian ci avrebbe potuto provare con lui e ormai già dimentico di quello che era successo in macchina tra lui e il padrone di casa.
"posso avere il permesso di andare a fare un tuffo in mare più tardi?"
Chiese annusando soddisfatto l'odore buono del mare che lui adorava
"prometto che non scappo"
Sussurrò sorridendo seriamente divertito, mentre andava sul balconcino e osservava la vista del mare calmo, si, decisamente quel posto gli piaceva molto ma Evelyne non era il tipo da esternare molto facilmente gesti o parole di apprezzamento quindi si limitò a carezzare con i polpastrelli i mobili antichi della camera.
"per quanto riguarda il signorino Jillian.. non mi è sembrato come me lo avete descritto sapete?"
 
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44 replies since 23/10/2009, 18:27   454 views
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