Paranoid Park

I due ragazzi entrarono nella sala dove trasmettevano il film, Joshua non lo conosceva, ma era più interessato al suo compagno che ad altro, quindi gli importava assai poco del film, non sapeva neanche se l’avrebbe visto tutto.
Mentre attraversavano la sala per prendere i posti assegnatigli sulle prime file, allungò una mano per accarezzare i capelli di Toy e si avvicinò al suo orecchio per parlare gentilmente.

“Vedrai che non ti pentirai di essere uscito con me”

Lo sentì che lo aveva carezzato da dietro, senza voltarsi, mosse gli occhi in parti indecifrate e quando sentì le parole arrossì abbassando ancora la testa, sorrise mentre si sedeva vicino a Josh e lo sentiva, che anchera gli parlava... che carino che era.
Sapeva bene, che non si era sbagliato.
Mentre si toglieva la felpa,perchè ammettiamolo, faceva caldo in quella camera, notò il treiler del fim.. per poi vedere una scena molto strana... non ci badò più quando sentì che le luci si spegnevano... sarebbe rimasto solo al buio con quel ragazzo carino... che emozione..

Joshua aspettò tranquillamente che il film partisse, non sapeva di cosa parlava ma qualcosa gli diceva che sarebbe stato deprimente, beh una scusa in più per avvicinarsi a Toy.
Accavallò le gambe in modo assai sensuale, per poi alzare un braccio e poggiarlo su sedile vicino al suo, avrebbe voluto farlo su quello di Toy ma poi era certo che il ragazzo si sarebbe arrabbiato o comunque non sarebbe stato contento, doveva almeno aspettare che il film iniziasse dopotutto.

C'era un silenzio inquietante in quella sala, pochi spettatori, lici spente perchè il film stava per iniziare, o almeno era quello che credeva Toshio.. per la verità, c'era stato un problema con il viedo, stavano aggiustando, più veloce che potevano, e si erano scordati di accendere le luci. Era molto irritante, starsene lì, senza parlare... Così, prese coraggio, e mentre si sfregava le mani fredde tra loro, si girò verso il ragazzo, che aveva tanto un'aria sexy..

-D'accordo... mhm.. sai la trama? - chiese sorridendo dolce.

Joshua stava guardando lo schermo ma pensava ad altro, per esattezza a un ragazzino biondo seduto vicino a lui, quindi non si era accorto del ritardo e le parole di Toy lo colsero impreparato.
Si girò vedendo il suo sorriso nella penombra della sala e sentendo il rumore che indicava che il ragazzo si stava sfregando le mani, probabilmente per il freddo, così il demone si sporse e le strinse tra le sue iniziando a frizionarle, e scaldandole un attimo col suo fiato che sapeva di the alla pesca.

“No, non la conosco”

Disse poi mentre era intento a scaldare le mani dell’altro.

Sussultò , quando sentì, che ora era diverso, le mani di Josh erano calde, mentre le sue fredde... e come un dolce fidanzato, gliele stava scaldando con le prorie.. ma che scena carina.
Lo guardò, prima e sue mani poi il suo volto sorridente.
"Come sei bello quando ridi..." pensò imbambolato.

-Io credo di saperla sai...- sussurrò prendendo un deplian che stava sulla poltroncina vicino alla sua.
-Paranoid Park.. - lesse ad alta voce.

-Paranoid Park si trova a Portland ed è un parco in cui si ritrovano gli skater più folli, anime dannate della città, giovani senza futuro, che bruciano le proprie vite sulla pista. Il sedicenne Alex, attratto da quello che per molti è un paradiso artificiale, si avventura nel parco, dove accade però l'irreparabile. Dopo aver accidentalmente ucciso una guardia con il suo skateboard, viene risucchiato in una spirale di violenza e crimine. Cerca disperatamente di uscirne ma le indagini sui fatti... - disse sottovoce, per non disturbare gli altri, a volte nemmneo riusciva a leggere con le luci spente..

Joshua ascoltò la trama con vago interesse, più che altro era infastidito dal fatto che Toy per prendere il volantino aveva impedito a lui di continuare a scaldargli le mani.
Comunque si mise tranquillo ad aspettare che finisse il racconto in effetti la storia non era male, il demone si chiedeva solo se l’angioletto che voleva per se si sarebbe spaventato, poi pensò che in quel caso, il ragazzo si sarebbe stretto a lui, così sorrise e si rimise a fissare lo schermo nero sorridendo, poteva rivelarsi proprio interessante quell’uscita.

Toy notò con stupore che rideva a fior di labbra ancora, non si era spaventato dal film? Mah, non c'era molto da spaventarsi, per quanto ne sapeva lui.. Levigato , iniziò a sentire il bisogno di quelle mani calde, che poco prima, lo avevano riscaldato fino agli avambracci.. Voltò il viso verso Josh, senza farsi notare troppo e notava la sua espressione da Dio...
Per nulla delicato, buttò il depliant chissà dove nella sala e speranzoso di trovare casa ancora, mise le sue mani a mo di arrestato, in mezzo a quelle di Joshua.
Poi gli sorrise imbarazzato:


-Parlami della tua famiglia Josh… - disse sottovoce.

Joshua girò il volto sorridendo sornione all’altro, mentre lo guardava , per poi alzare il braccio e cingerlo per le spalle in modo che si avvicinasse, per poi ricominciare a riscaldargli le mani con l’altra, le mani del demone era eleganti con dita lunghe e abbronzate ma non molto curate come in ogni sportivo, mentre quelle dall’angelo erano candide e delicate, Joshua pensò che gli piacevano molto, anche se ormai aveva capito era inutile pensare quelle cose, Toy gli piaceva, punto, fine della storia.
Così si mise tranquillo a godersi la vicinanza dell’altro, ovviamente non filava minimamente il film.

Intanto, il film era cominciato, sicuramente avrebbero potuto metterci di meno ad aggiustare quel proiettore, ma tutto desiderava che Toy e Josh avessero del tempo per parlare e per viziarsi. Il ragazzo dai capelli chiari , quasi bianchi, non poteva non far caso, alla dolcezza che poneva Josh nei suoi confronti, gli era capitato tante volte di avere dei ragazzi che lo coccolavano, ma mai dei ragazzi così belli e angelici.
Beh, non sapeva proprio molto su di lui, e tutte le poche cose che gli aveva chiesto, o non gli aveva risposto, o non se le ricordava lui stesso.
Quello sguardo, quegli occhi, erano bellissimi, intensi e singolari.. Josh forse non lo sapeva, ma agli occhi del piccolo Toy, sembrava un dio della bellezza, come un angelo , anormalmente bello.. e forse, non lo era, ma per quegli occhi blu… sembrava davvero magico.
“Lungi da me… angelo del male.. ti amo, ma non ti rispetto..” pensò Toy, ad una frase letta una volta in un libro.. Maria e il segreto del diavolo...
Sbatté 4 volte le ciglia per scacciare pensieri assurdi, e si accorse che Josh lo aveva cinto con un braccio e gli riscaldava ancora le mani fredde.
-Grazie…- frusciò.
-Non mi hai risposto Josh.. – disse nuovamente voltando lo sguardo, con volto vicinissimo.

Il viso di Joshua si oscurò per un attimo e il suo cordiale sorriso scomparve, mentre smetteva di accarezzare le mani del ragazzo e toglieva il braccio dalla sua spalla per sedersi più comodamente e evitando di far sentire così all’altro che stava iniziando a tremare lievemente e di rabbia.

“Allora ho due bellissime sorelline, sono due gemelle una si chiama Gabrielle e l’altra Michelle hanno sei anni i capelli color dell’ebano e gli occhi dorati, poi c’è mio padre che si chiama Aaron che è uguale alle gemelle e mia madre Natasha che è andata via di casa due anni fa”

Il pensiero della madre lo mandava ancora in bestia, lui l’adorava e lei lo amava tantissimo, era il suo ritratto anche lei coi capelli rossi e gli occhi verde acqua, se n’era andata così senza salutarlo senza una parola, ma lui non la odiava per questo ma perché aveva abbandonato un marito devoto e due bambine piccole e lui si sentiva un verme perché si rendeva conto ogni minuto della sua esistenza che aveva fatto lo stesso venendo in quella scuola, ma lui sapeva che sarebbe tornato a casa prima o poi nel bene o nel male, non sarebbe diventato come quella donna che aveva abbandonato la sua famiglia.

I magnifici occhi di Josh erano cambiati ed ora non avevano un’espressione gentile e serena, ma tutt’altro, apparivano cupi e danneggiati.
Toy non capiva il suo atteggiamento, stava parlando bene della sua famiglia, ed era diventato furente, tenebroso .
Non riusciva a capire perchè gli aveva tolto il braccio, e non gli stava più riscaldano le mani. Ma purtroppo non era quello il punto, aveva cambiato umore, e vederlo così, faceva sentire Toy un po’ spaventato. Cosa mai era capitato per farlo divenire così?
Osservò il suo volto e si accigliò per capirlo, ma era illeggibile e non poteva capire cosa pensasse.
-Che è successo? – chiese a bassa voce, mentre il film andava avanti… -Che cosa è cambiato ? - chiese chinandosi più su di lui, per capire meglio..

Joshua vedendo l’altro così vicino si calmò, per poi chinarsi un attimo sul suo viso e baciarlo leggermente a stampo sulle labbra, neanche Toy fosse un bambino.
Per poi alzare una mano e accarezzargli dolcemente i capelli chiari e morbidi che gli piacevano tanto

“Non è niente, scusa se ti ho spaventato”

Disse gentilmente mentre si rimetteva composto.

“Adoro i tuoi capelli”

Poi lo guardò ancora forse doveva dirgli qualcosa di più ma lui non era mai stato bravo con le persone

“Solo pensieri tristi, non preoccuparti per me”

Restò spiazzato da quel bacio, era però così innocente, quasi malinconico, non glie ne avrebbe fatto un problema, soprattutto ora, che lo vedeva così triste e sensibile. Il tocco sui suoi capelli lo lasciò ancora più affascinato, come fosse la prima volta…
Silenzioso lo guardò preoccupato.. –Scusa se ti ho fatto pensare a cose tristi… - disse appoggiando piano la testa sulla sua spalla, come pentito della domanda.. –E non mi chiedere di non preoccuparmi per te, perché se vuoi che io diventi il tuo fidanzato, ti dovrai abituare, alle mie costanti cure… - disse in un sussurro, sperando di non essere troppo invadente.

Joshua sentendo le parole dell’altro lo strinse nuovamente a se, spostando il braccio dai suoi capelli alle sue spalle

“Perdonami ho reagito esageratamente, ma è una ferita fresca quella che riporto a causa della mia famiglia”

Disse sorridendogli tranquillo, però questa volta e non perse l’occasione di dare un bacio sul naso all’angioletto.
Mentre con la mano gli accarezzava piano la spalla

“Non mi dispiace in effetti che ti preoccupi, per me”

C’era un filo di malizia in quelle parole, mentre il colore degli occhi del demone diventava lievemente più intenso.