Alla ricerca di una fredda solitudine...

Il suo umore vacillava e non si sentiva veramente in vena di raggiungere quell'affollatissima scuola.
Avrebbe dovuto fare il carino e fingere di essere realmente interessato ad ogni parola che la gente faceva uscire dalla bocca mentre in realtà li avrebbe legati ed imbavagliati per farli rimanere in silenzio.
Fortunatamente era lunedì,il lunedì alla pista di pattinaggio non veniva mai nessuno,niente famigliole nè fidanzatini,sbuffò davanti a quell'orribile pensiero,come se le persone potessero realmente amersi tsk.
Dopo aver noleggiato i pattini si ritrovò a piroettare sul ghiaccio pensando se potesse farcela ad affrontare quella miriade di persone...

Il demone sbuffò come diavolo era finito li? Dov’era il campo di addestramento con i fucili a pallini di vernice, possibile che in quello schifo di scuola non ci fosse nulla…
Aveva continuato a vagare, fino a che a un certo punto un tizio non gli aveva rifilato dei pattini, avviandolo a una pista di pattinaggio.

“Andiamo bene”

Sospirò tra se mentre si sedeva sulle gradinate, pronto a congelare poiché come al solito aveva addosso il suo amato kimono, iniziava a pensare che quello sarebbe stato il suo inferno, così cercò di distrarsi fissando l’unico ragazzino che volteggiava sulla pista.

Non si accorse della presenza all'interno della pista,strano per una spia,ma d'altronde ormai erano anni che non praticava,perciò rimase pensieroso a volteggiare,piroettando di tanto in tanto ed eseguendo magnifici saltri perfettamente coordinati.
Stando da solo finiva inevitabilmente a pesnare alla sau famiglia ed allora la tristezza lo invadeva,così come stava succedendo proprio in quel momento,ed infatti una lacrima scese silenziosa sul suo viso mentre faceva il giro della pista...

Alec era rimasto colpito, il ragazzino sembrava saperci fare e poi lui stava congelando, quindi decise di avvicinarsi per chiedere informazioni, non poteva mica restare li a surgelarsi.
Comunque quando poi arrivò al bordo della pista, non lo chiamò subito aspettando che facesse il giro.

Notò,alla fine del giro,una presenza assai pomposa che aspettava,probabilmente lui,sbuffò dentro di se,chiedendosi se fosse possibile aver un minimo di pace in qualunque luogo.
Finì il giro e si avvicinò all'uomo di bell'aspetto facendo il suo classico sorriso di circostanza che ormai spesso si poteva vedere stampato sul viso del ragazzino...

Alec non considerò minimamente il sorriso del ragazzino e lo fissò con calma, lui non era assolutamente tipo da regalare sorrise di qualsiasi tipo.

“Scusa l’interruzione”

Disse quindi serio e conscio di aver bloccato la pattinata dell’altro.

“Sapresti dirmi dove si trova il campo di simulazione della guerriglia?”

Posò una mano sul corrimano circostante l'enorme pista di ghiaccio,pensando a ciò che aveva visto in quelle poche ore durante le quali aveva girovagato nei pressi della scuola,e,per quanto si sforzasse,non ricordava di aver visto un campo di simulazione.
"Peccato" pensò sconsolato,un pò di allenamento non sarebbe stato male,poteva sfogarsi senza nessuna conseguenza.
Scosse il capo in segno di diniego:

-Mi spiace,non posso esserle di alcun aiuto,anche perchè sono "nuovo" di qua,dovrebbe chiedere a qualcuno di più esperto-

Poche,cordiali,semplici parole.
E quel pensiero fissso di prendersela con un manichino sparandogli una scarica da 20 venti colpi nel petto.
Probabilmente avrebbe chiesto,in giro,dove poterlo trovare,ma non ora,non in quel momento.

“Grazie comunque”

Rispose l’uomo fissando poi un attimo la pista, prima di allontanarsi un po’ dal cornicione.

“Ti consiglio di stare lontano dal centro della pista, li il ghiaccio sembra sottile, probabilmente abbassano l’aria fredda quando c’è poca gente”

Disse quindi allontanandosi di qualche passo.

Accennò ad un sorriso per poi rimettersi le cuffie dell'Mp3 nelle orecchie e riniziare a fluire sulla pista piroettando allegramente,lanciando,di tanto in tanto,alcune frecciatine all'uomo che sembrava alquanto a disagio.
Ruse fra se e se andano a recuperare un asciugamo pulito dal suo zainetto,si avvicinò all'uomo vicino al cornicione :

-Tenga,non vorrei che il suo splendido Kimono si sporcasse-

Concluse mentre ritornava a piroettare non accorgendosi di essere pericolosamente vicino al centro della pista...

Alec accettò l’asciugamano ma non lo usò, fissando invece il ragazzino che sembrava non voler minimamente ascoltare il suo consiglio.
Si poggiò quindi nuovamente al cornicione, fissando il ghiaccio della pista alla ricerca di crepe, visto che aveva la musica nelle orecchie non lo si poteva neanche avvertire.

Si ritrovò a vorticare velocemente e spledidamente nel punto centrale della pista eseguendo una trottola con alternanza di braccia sulle note della Cavalcata delle Valchirie.
Il ghiaccio naturalmente cedette ed essendo una pista naturale Felicitè si ritrovò zuppo fino alle orecchie,imprecò mentre agilmente risaliva sulla pista mettendosi al riparo sul cornicione,ben sapendo di aver fatto una figura davvero brutta agli occchi dell'uomo.
Prese lo zainetto dimenticandosi di aver prestato l'asciugamano all'uomo e trovandosi quindi completamente bagnato.
E sappiamo che Felicitè era un ragazzo fin troppo orgoglioso per chiedere qualsiasi cosa a qualsiasi persona perciò rimase bagnato come un cretino sull'orlo della pista sbuffando irritato,la giornata pareva iniziare proprio bene

Il demone lo guardò attentamente, mentre si avvicinava per restituirgli l’asciugamano.

“Accidenti, complimenti”

Sussurrò poi fissandolo.

“Ho visto gente morire per molto meno”

E difatti era vero, solitamente gli umani che cadevano nel ghiaccio, se non venivano salvati da qualcuno morivano congelati.

-Anch'io-

Bisbigliò con una nota di tristezza nella voce,era vero,aveva visto gente morire davanti ai suoi occhi cadendo come pedine in una scacchiera congeniata.
Sospirò scacciando la tristezza ed aspettando che l'uomo gli porgesse l'asciugamano.
Aveva la camicia fradicia ed i pantaloni non erano da meno,essendo stato ad abituato tuttavia ad aspettare intere notti al freddo,questo gli sembrava solo una sciocchezza,si tastò le tasche assicurandosi che la pistola ed il coltello fossero ancora lì.

Alec vedendo che il ragazzo non prendeva l’asciugamano che gli porgeva, glielo poggiò direttamente sulla testa.

“Vieni usciamo da qui”

Disse prendendo la sua borsa e quella dell’altro.

“Cambiamo sala hai bisogno di bere qualcosa di caldo”

In fondo la sua compagnia non era male: iniente domane strane,poche parole,bell'aspetto.
Arrossì di botto a quel pensiero,dio ma cosa si metteva a pensare?!
Scrollò la testa come per scacciare quegli stupidi pensieri e chiese cinguettante:

-E dove andiamo?-

Lo seguì mentre si frizionava con l'asciugamano la testa per asciugarsi i capelli e si toglieva la camicia che poteva solo farlo stare peggio