Diamo da mangiare al lupetto

Cornell condusse Cain fino alla cucina della mensa, sorreggendolo per il lungo tratto di strada, e poi mettendolo seduto su di un tavolo.
- Eccoci arrivati cagnolino... Ora ti do da mangiare così torni in forze... sennò non potrai sopravvivere fino a domani, con tutto il sangue che ti ho tolto oggi....
Si mette a cercare tra il frigo e gli armadi qualcosa che possa piacere a Cain
- Cosa mangiate di solito voi cani?
Gode nell'insultarlo, sa che ormai l'altro non gli risponderà più...

Stralunò gli occhi, ai vari nomignoli, ma ormai detti da lui, suonano quasi familiari.

Carne...mi serve carne..


Disse ormai senza forze.
Era quasi un fantasma, era senza forze.
A malapena era riuscito ad arrivare in mensa.

Prende di filetti crudi dal frigo, osservandoli scettico
- Sicuro? Questa roba ti farà tornare in forze?
La annusa e gliela molla velocemente sul tavolo, disgustato
- Dio, che orribile sapore...
Si mette a cercare altro mentre Can mangia e riacquista le forze

Cain, prese il pezzetto di carne.
Si accovaciò con le gambe al petto, e cominciò a mordicchiare il filetto, come faceva da piccolo.

Non è colpa mia se sono quello che sono...

Disse dolcemente come se fosse un bambino piccolo.
Era tenero *_*

- No decisamente non è colpa tua...
Parlava mentre cercava qualcos'altro, poi appoggia vicino a Cain una bottiglietta d'acqua
- Bevila tutta, sostituirà il sangue che ti manca...
Gli si avvicina e gli fa stendere le gambe, posizionandosi in mezzo ad esse e mettendogli le mani sulla vita
- Ti fa male mangiare in quel modo cagnaccio... e poi dove la metti l'educazione?

Lo fissò.
Mordicchiando ancora la carne.
Alzò le spalle.

mi piaceva..

disse cercando di giustificare la posizione.
Però gli piaceva di più il contatto con il vampiro.

Lo vuole mordere, prova un irrefrenabile desiderio di morderlo, sul collo, in faccia, dappertutto... Cerca di contenersi stringendo la presa sui suoi fianchi, non può assolutamente morderlo ancora o morirà dissanguato...
Lo guarda cattivo, con un ghigno stampato sul volto
- Muoviti... devi tornare in forze per la lezione di domani...

Lo fissò un pò perplesso.
Vedeva i suoi occhi iniettati di desiderio.
Le mani si strinsero di più a lui.
Lo guardò, si spinse verso di lui.
E gli avvinghiò le gambe a lui.
Bevve un pò d'acqua.

Tu non hai sete?

Chiese gentilmte.

- Molta... Sono accecato dalla sete Cain... in questo momento se non fossi nel pieno possesso delle mie facoltà mentali tu saresti probabilmente morto, senza una sola goccia di sangue nel corpo...
Si avvicina a lui e gli lecca sensualmente il collo
- Ma sono nel pieno possesso delle mie facoltà, quindi so resistere molto bene agli attacchi del tuo sangue...

Cain si lasciò leccare tranquillamente.
Il cuore impazzava.

CApisco..domani..mi potrai ancora mordere, e anche il giorno dopo e quello dopo ancora...

Lo fissò.

- Se vorrò... quando vorrò... come vorrò...
Continuava a leccarlo, poi improvvisamente gli tolse il pezzo di carne dalle mani ed appoggiò le sue labbra su quelle di Cain, ansimando per la troppa voglia
- Nhhh... ti vorrei subito... ma mi servi vivo purtroppo, mio bel cagnolino... Cain...
Lo bacia con violenza, prendendogli i capelli e facendogli piegare la testa, infilando con forza la sua lingua all'interno della bocca di Cain...

Gli aveva fatto male, ma le lingue si intrecciarono.
Non si mosse.
Contraccambiò il bacio, aveva le guance rosse, a fuoco.
Lui si staccò.
Ormai le forze erano ritornate, erano fatti così si riprendevano subito.

Ho..ripreso tutte le forze..se vuoi..

Era la verità, lo pensava e lo diceva, ormai aveva capito che non poteva avere segreti con lui.

- Non ora... ora non sarei in grado di controllarmi...
Lo bacia ancora, è tutta una questione di cervello ora, ed è facile da controllare, ma in quei momenti non rimane molta concentrazione per pensare anche a calmarsi ed a trattenere le forze...
Lo distende sul tavolo, le sue mani scendono ad accarezzarlo da sotto la camicia, ma si bloccano subito, e un sorriso cattivo sale sul volto di Cornell
- cane... sei come una p*****a... ti dai al primo che incontri... Ora ti porto a fare un giro per la scuola... hai voglia? o preferisci stare in camera tutto il giorno?

Alle sue parole, va bene che gli dava del cane, ma ora stava andando ogni limite.
Lo fissò con odio.
Non si concedeva al primo che incontrava, lui era stato il primo.
Solo lui.

Io non mi concedo al primo che incontro...

Ringhiò.

Sei stato il primo..

Continuava a ringhiare.

Sorrise cattivo e appoggiò una mano sulla sua guancia
- non ringhiare cagnolino... o dovrò punirti...
Lo mette seduto di nuovo sul tavolo
- Beh... da oggi non ti darai a nessun altro...
sei solo mio, completamente mio, appartieni solo a me ora
Lo abbraccia per tornare a leccargli il collo... vuole proprio farlo impazzire