| Il servant si ritrovava lungo disteso sopra un tavolino di vetro e di legno, evidentemente l'evocazione imprecisa lo aveva fatto finire proprio li sopra. Un atterraggio tutt'altro che indolore, ma sostanzialmente il giovane era intero e capacissimo di rialzarsi in piedi da solo. Egli si guardava attorno incuriosito dal luogo in cui era finito. A prima vista, avrebbe detto che era la camera di una casa, di un dormitorio o di un hotel di gran classe. Il suo nuovo master, chiunque fosse stato era certamente benestante. Forse, apparteneva a qualche famiglia di maghi di grande importanza e comunque di una certa abilità per essere riuscito a richiamarlo qui. Avrebbe avuto quindi un compagnio di lotta che sapeva il fatto suo, anche se Archer pensò ironicamente che doveva ecessariamente saper calibrare meglio gli atterraggi. Infatti, egli non si trattava del tanto desiderato Saber, ma lui ancora non lo sapeva di essere stato evocato per sbaglio al posto di un altro. Non provò a rialzarsi da dove si trovava, gli sembrava di avere una vaga forma di amnesia per la testa, forse dovuta alla botta accusata. Fatto stava che non era ben sicuro di chi fosse in realtà, seppur le sue capacità di servant fossero intatte. Poi, si accorse di qualcuno che stava per aprire la porta e la vide. Una bella ragazza dai lunghi capelli scuri raccolti in due code e dai profondi occhi verdi lo stava fissando con sguardo serio ed imbronciato, come fosse una bambina a cui era stato donato un giocattolo non richiesto. Indossava una maglia rossa con una croce bianca sul petto prosperoso ed una minigonna molto sexy di colore scuro. Si appoggiò contro lo stipite della porta senza dire una sola parola, quasi fosse offesa. Archer dal canto suo non pareva aver voglia di alzarsi in piedi, trovava la situazione piuttosto comica, ma di certo non gli si poteva affibbiare a lui la colpa della rottura di un semplice tavolino... sempre se era quello il motivo della seccatura della fanciulla.
Ehilà, ma che master graziosa che mi è capitata...
Archer alzò solo la mano dominante oltre la testa in forma di saluto verso la bella fanciulla ed esibì un leggero sorriso che suonava come molto ironico. Aveva provato a rompere il ghiaccio a modo suo; non era un tipo rispettosissimo delle buone maniere, seppur fosse assolutamente fedele alla sua nuova master.
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