|
|
| Kotaro era riuscito in qualche modo a giungere alla camera dalla graziosa neko. Lei si era beatamente appisolata sulla sua schiena e lui, seppur un pò scocciato per aver girato per mezza scuola chiedendo indicazioni, aveva cercato di far piano per non disturbarla. Doveva essere davvero molto stanca per cadere nel sonno, mentre un quasi perfetto estraneo ti prendeva in custodia. Se fosse stato un malintenzionato, a quest'ora la ragazzina avrebbe fatto una bruttissima fine, questo era ovvio. Tuttavia, l'inu non si sognava neppure di farle qualcosa di male. Una volta giunto alla porta di legno della camera personale della neko l'aprì silenziosamente ed indugiò un poco sulla soglia. Le pareti erano colorate con tonalità chiare e vivaci, probabilmente per dare allegria e permettere di rilassarsi. Una scelta che Kotarò approvò con un cenno affermativo della sua testolina. Il ragazzino depositò la fanciulla sul suo letto rotondo a baldacchino, coprendola con una copertina per non farle prendere freddo. Lei stringeva ancora nella manina il tacco rotto della sua scarpa. Poi, si guardò intorno per vedere che altro offriva la stanza. Vi era giusto un armadio per i vestiti, una scrivania e perfino una piccola libreria. L'essenziale insomma per vivere decentemente. L'inu era stanco, era appena arrivato in quella scuola dopo un lungo viaggio e quindi quasi senza rendersene conto, si mise a dormire pure lui nel letto accanto a Luchia.
|
| |