The Dark Side

Evasione... ecco ciò che cercavo... evasione dalla realtà... evasione da questo mondo infame e traditore... che non mi ha dato alcuna soddisfazione se non quella di aver fatto impazzire alcune persone... In questo luogo... questo castello abbandonato... dove dei magnifici fantasmi ne hanno fatto la loro dimora... cercavo un po di pace... ceravo... di Riposare In Pace... sempre con l'ausilio della mia chitarra... nera... come il cielo quel giorno... a gambe incrociate davanti al castello iniziai ad intonare qualche accordo... triste e malinconico... ma lo stesso aggressivo e armonico... Poi iniziò a piovere... bagnandomi tutto... il cappello... i vestiti in pelle... si... questa sarà la mia... Serenata alla Pioggia.

Lotus, il fiore che nasce dal fango, si faceva strada attraverso la pioggia scrosciante per trovare riparo... Inconsapevolmente era guidata da una dolce melodia verso una imponente figura, che si stagliava nera attraverso il cielo.
Un castello... Lì potrò di certo ripararmi da questa pioggia, e domani riprenderò il cammino.
A dire il vero la pioggia le piaceva anche, ma non sopportava che le si bagnassero i vestiti.

Le corde della chitarra fendevano le gocce d'acqua rompendole in altre piccole goccioline... Quando finii mi alzai da terra... poichè il fango iniziava a sporcarmi i vestiti in pelle... ma pastarono pochi secondi... che la pioggia li ripulii dalla terra... volsi lo sguardo al cielo e, ad occhi chiusi, lasciai che mi lavasse il viso... con uno scatto poi... fui subito dentro la grande hall del maniero... gocciolante... e con chitarra in mano... Se... sono fortunato... chissa se quei fantasmi della leggenda esistano davvero... vorrei tanto sapere com'è la morte... Un sorri un po folle mi dipinse il volto...

Se vuoi te lo mostro io...
Disse Lotus ad alta voce, stagliandosi attraverso il portone del maniero. Un lampo squarciò il cielo e illuminò la ragazza, mostrando allo sconosciuto il suo sorriso tutt'altro che normale.
La pioggia aveva portato fino a lei il suono dei pensieri del ragazzo, e Lotus si sentì in dovere di chiedergli se volesse che il suo desiderio fosse esaudito.

Mi girai con il volto guardadola con i miei gelidi occhi gialli... era una ragazza... ma... non una ragazza normale... sembrava... come dire... un po pazza... quello sguardo... quel sorriso... semrava fsse come me... Ricambiai il suo sorriso maniacale... con uno mio altrettanto folle... Presi il mio cilindro dalla testa... lo misi sul cuore... che non ho... e feci un lieve inchino... senza però distogliere il mio sguardo... Misi la chitarra dietro la schiena... Ok... Ms. Morte... Vediamo chi sei veramente...


D'un tratto il castello si smaterializzò... erano... in una stanza... sembrava un'ospedale... e... una bambina... una splendida bambina piangeva... Signori miei... ero nella testa della raazza ora... ma... era meglio non pensare a nulla... quindi mi limitai ad osservare gli eventi.

Lotus si ritrovò ritrasportata indietro, tornava a rivivere gli orribili momenti in cui i medici le tagliarono le alucce trasparenti dalla sua schiena... Per un attimo, un misero attimo, provò orrore al ricordo...
Poi la sua risata folle squarciò l'aria, accompagnata guardacaso da un nuovo lampo che le illuminò il volto dandole un'aria veramente da pazza.
Se volevi entrare nella mia testa bastava chiederlo, non serve a niente cercare di farmi rivivere i momenti più orrendi della mia vita... Ormai tutte quelle persone hanno avuto quello che meritavano... puoi guardare tu stesso se vuoi...
E senza smettere di ridere chinò la testa, permettendo all'altro di inoltrarsi nei suoi ricordi. Sarebbe toccato a lui inorridire stavolta.

Non sembrava spaventa... anzi... era... eccitata all'idea di rivedere i suoi ricordi... e farmeli vedere a sua volta... uhm... Guardai la scena del taglio delle ali... Uh Sorrisi Deve far male... sorrisi ancora di più Pixie allora... La guardai nei suoi occhi vuoti... andiamo avanti! Cambiò di nuovo scenario... era sempre quell'ospedale... la bambina si aggirava per il corridio con un coltello in mano... la sua immagine mi passo attraverso ed iniziai a seguirla... fino ad una stanza... dove iniziò a squartare tutti i presenti addormentati... Guardai la scena divertito.... poi le rivolsi lo sguardo e le sorrisi follemente... sei... un tipino niente male eh? Continuai a guardare quel lago di sangue... accidenti... quanto avrei voluto essere li con lei...

Non hai ancora visto niente...
Aspettava con ansia di poter rivedere la scena in cui strappava gli organi dei suoi genitori con le sue mani...
Manca poco ormai... e sì, sono una pixie... o forse è meglio dire che lo ero!
Finì la frase urlando, mentre la sua rabbia esplodeva facendo andare avanti veloce il videoregistratore piazzato nella sua testa.

Ero... eccitato... seguivo con trepidazione tutti gli eventi... di solito... ero io che mandavo avanti ai ricordi più brutti... ma lei mi anticipava persino!... finalmente qualcuno normale!... ce n'è voluto di tempo!... Ora ero vicino a lei... e guardavo la sua immagine.... strappare gli organi dei suoi genitori... con le sue mani... Uhh... come sei carina...... avrei voluto essere li con te... Sorrisi... poi mi voltai verso il suo viso... e le leccai una guancia... ma era solo un'illusione... uscimmo dalla sua testa e ci ritrovammo come prima... alla stessa distanza... Quanti bei ricordi... Sospirai... io... pazzo... rendevo pazze le persone... ma le lei lo era già!... era come me!... La fissavo negli occhi...

Bello vero? Io lo ho trovato... eccitante.
Disse, con la sua solita risata senza allegria.
Nemmeno nei miei pensieri ho mai rivissuto questa scena in modo così nitido... Beh... hai visto la mia morte, se così si può chiamare... Hai visto come è nata la mia pazzia... Lotus è il mio nome... Ora sai tutto di me. Posso avere l'onore di conoscerti anche io?
Chiese avvicinandosi a lui, sfiorandogli la guancia con la sua mano.

Annuii maniacalmente alle sue prime parole... Eccitante... La guardai con uno sguardo da matto. Uhm... io direi che ho visto la mascita della vera Lotus... la morte la dobbiamo ancora scoprire... Mi era venuta vicino e le afferrai la mano sul mio volto... magari insieme... Alzai un sopracciglio e la guardai dritta nei suoi occhi spenti... coni miei giallognoli e serpentini... Io... sono Joe... Tutto intorno a noi iniziò a cmbiare... solo che ora... eravamo nella mia testa... Freaky... Joe... Eravamo in una stanza... insieme a degli studenti... Oh... quanto mi piace questo momento... Mi vennero quasi le lacrime agli occhi... La prima volta che usai la magia mentale... Io... in piedi... e una maestra... che mi faceva una ramanzina perchè... ero cattivo... quando mi guardò negli occhi... smise subito di muovere la lingua... i minuti passarono... Oh si me lo ricordo!... vedi... la magia colpisce solo me è l'incantato... Mi brillavvano gli occhi... la maestra incominciò a fare il verso di un pettirosso... Poi si senti io da piccolo che dicevo... Vola passerotto... vola! e indicai la finestra... l'insegnante si buttò di sotto con un sonoro schianto... Ahahaha!! Mi sbellicai dalle risate... Tu non sai quanto è divertente! Le misi una mano sulla spalla... Tu... ti diverti ad ammazzarle... io prima le faccio impazzire... Alzai un sopracciglio...

Ooooh... ma che bambino cattivo...
Sussurrò guardando nella sua testa come da uno schermo televisivo. Le brillavano gli occhi, era a dir poco eccitata da tanta malvagità in una sola persona...
Sei proprio come me...
Lo guardò con gli occhi iniettati di sangue, che irradiavano solamente eccitazione, divertimento e follia, follia pura.
Io non mi diverto ad ammazzarle, non lo avrai notato forse, ma prima di morire tutti coloro che ho ucciso hanno avuto un bel po' da penare...

Il mio incantesimo terminò... e mi ritrovai di nuovo a fissarla negli occhi... e... hai fatto un bellissimo lavoro, lo ammetto... Contraccambiai il suo folle sorriso... ma... prefirso una cosa mentale.... che fisica... Le disegniai le labbra con il mio pollice... ti permette di arrivare alla soluzione... senza sporcarti troppo... Poi guardai fuori dalle finestre... e tolsi la mano dal suo volto... feci una piccola smorfia... accidenti... ha smesso di piovere... beh... a quanto pare... il sole è più forte di quanto pensassi... ed è riuscito a cacciare le nuvole... Poi tornai a guardarla i quei occhi così spietati... peccato... immagino... tu debbe andare... Alzai un sopracciglio...

Lo fissò con i suoi occhioni vuoti, profondi e maligni, poi abbassò lo sguardo a cercare la sua mano e la riportò dove stava prima, cioè sulla sua guancia. Allora sorrise
Perchè dovrei andarmene? Dopotutto si sta bene qui... e tu... sei più interessante di tutti gli altri miei... conoscenti...
Tralasciò il fatto che li aveva uccisi tutti, gli altri "conoscenti".
Penso che potrei restare qui ancora un po', se a te non da fastidio.

Le accarezzai il volto... Uhm... scommetto però... che li avrai ammazzati tutti, eh?... come del resto i miei... perchè non sono normali... tu... tu sei normale! Analizzai con gli occhi il suo viso... No, anzi... dissi riferendomi alle sue ultime parole... mi piace la tua compagnia... Le dissi sempre con quello sguardo un po folle e macabro... era strano... di solito non cercavo la compagnia di nessuno... rifiutavo la compagnia... con sguardi pazzoidi... oppure come al mio solito... facendoli impazzire... ma lei... era diversa... anzi no... era normale...