Serata afosa

La serata era calda e afosa, quella limousine imbecille si era fermata in mezzo alla strada e Lucas era sceso a fare due passi mentre l’autista, appena stato pestato, strisciava in cerca di benzina.

“Ho la gola secca”

Aveva sussurrato tra se, mentre il vento della sera gli scompigliava i capelli biondi portandogli la frangia a coprire quei malefici e affascinanti occhi dorati.
Ma fu quella stessa folata di vento a mostrargli il pub, non il posto più sicuro del mondo, ma di certo non avrebbe impensierito Lucas che apertosi un paio di bottoni della camicia entrò sedendosi al bancone.

Joker notò uno straniero entrare nel pub e sedersi qualche posto più in là di dove si trovava lui. Non diede segno di averlo notato in alcun modo, ma ordinò un drink e lo osservò con la coda dell'occhio.
Alto, ben proporzionato, bel sederino... Sembra volersi mostrare a tutti i costi uno tosto, e magari non regge nemmeno un bicchiere di vino!
Pensò, ridacchiando tra sè e sè.
Sembra annoiato, e totalmente fuori posto qui dentro... Chissà cosa gli sarà successo di così importante da costringerlo a fermarsi proprio in questo posto... sembra quasi un principe o qualcosa di simile, vista l'aria altera e l'apparente disprezzo per tutto e tutti.
Dopo questa attenta analisi, si concentrò totalmente sul suo drink, bevendolo in un solo sorso.

Lucas si sentiva infastidito da tutto, quella bettola aveva un odore acre tra l’alcol scadente e il cibo di seconda mano, si sentiva veramente disturbato.
Chissà se quell’autista idiota aveva risolto…beh ne dubitava conoscendolo, era un imbecille messogli dietro dalla sua famigli per controllarlo e non sapeva fare nulla.
Sbuffò quindi stiracchiandosi, mentre il barista gli metteva davanti un enorme boccale di birra come aveva chiesto, peccato che il liquido dorato avesse un che di verdognolo a suo dire e non potè impedirsi di passare il suo fazzoletto sul manico prima di sfiorarlo disgustato.
Si guardò quindi attorno con aria circospetta, certo che la gente era proprio strana, delle ragazze coi capelli rosa schoking lo fissavano, altre blu, perfino un ragazzino coi capelli verdi c’era…ci aveva proprio beccato…evviva la serata dei truzzi si disse sempre più stufo e annoiato.

Io non la berrei se fossi in te...
Sussurrò Joker allo sconosciuto.
Non lo conosceva e non gli fregava niente di lui, ma sembrava una persona importante, e non aveva proprio voglia che l'unico pub della città che vendeva il suo drink preferito fosse chiuso a seguito di una sua denuncia per perdita improvvisa dell'intestino.
Chiunque frequentasse abitualmente quel bar sapeva di non dover mai ordinare una birra a meno di non voler vedersi marcire tutti gli organi sotto i propri occhi...

“L’idea aveva sfiorato anche me in effetti”

La voce di Lucas era tranquilla, ma lievemente meno annoiata, insomma il pub faceva sempre schifo ma sembrava quasi una presa in giro che lui si trovasse li.
Girò quindi in un movimento lento e calcolato il viso, per vedere chi gli aveva rivolto la parola.
Si trattava del ragazzino dai capelli verde elettrico, assurdi, ma sinceramente non gli stavano così male uniti agli occhi viola e a quella carnagione pallida.

“E cosa si può bere in questo posto?”

Chiese quindi, mentre poggiava un gomito sul bancone, tenendosi poi il volto lievemente inclinato di lato con la mano.

Mi sento di sconsigliare l'acqua del rubinetto, la birra e, per qualche strana ragione, l'aranciata. Chi la ha bevuta non è più uscito dal bagno...
Per il resto, dovrebbe essere tutto abbastanza commestibile.
Mentre parlava aveva ordinato un altro bicchiere di vodka, e lo sorseggiava tranquillo davanti allo sconosciuto.

Lucas tentò di mantenere una parvenza di serenità anche se il suo animo era davvero inquieto, insomma lui era tipo da Don Pèrignon, non certo da birra scadente e vodka.

“Grazie del consiglio”

Si limitò a dire, mentre le ragazze che lo fissavano erano aumentate, anche grazie al ragazzino dai capelli verdi.

“Sei un abituè del locale immagino”

Ci passo un po' di tempo ogni tanto...
Fece spallucce, lanciando un'occhiata truce alle femmine che facevano capannello lì intorno, facendole disperdere tra risatine isteriche.
Sospirando, tornò a guardare serio il suo interlocutore.
Non è che in questa città ci siano molti altri locali... Bisogna imparare ad accontentarsi no?
Sorrise subito dopo questa frase
Anche se scommetto che tu non sei abituato ad accontentarti... non sembri il tipo...

“Diciamo solo che la vita, mi ha dato il potere non dovermi mai accontentare senza volere”

Lucas parlava con una tale calma, che l’argomento sarebbe potuto essere la lista della spesa, ma in realtà era semplicemente stufo di quel posto.

“Sembra che qui non ci sia nulla di interessante”

Sospirò quindi ignorando il fatto di poter essere sgradevole o meno e di essere sentito.

Come ci sei finito in questo posto, se non sei uno che conosce la città? E non dirmi cazzate tipo che la tua limousine si è fermata proprio davanti a questo bar, o qualcosa del genere perchè non ci credo neanche se lo vedo! Nessuno trova questo bar se non vuole trovarlo, e nessuno ci entra se può farne a meno...
Droga, sesso, alcool e situazioni ai limiti della legalità erano una cosa di ogni giorno lì dentro, e Joker ci aveva fatto l'abitudine da tempo, ma uno sconosciuto che entrava lì e ordinava una birra... Non poteva essere per caso...

“Come posso dire, diciamo che mi ha accompagnato qui il caso”

Disse solo il ragazzo divertito, pensando alla descrizione dettagliata del suo arrivo fatta dal ragazzino dai capelli verdi.

“E tu invece? Sei giovanissimo cosa ci fai in un postaccio simile”

Aggiunse quindi alzando su di lui gli occhi dorati, freddi, sadici e ironici.

“Non dirmi che fai parte di questo enturage”

E se anche fosse?
Rispose fissandolo con espressione vagamente ironica. Gli avevano detto molte cose, ma che fosse "giovanissimo", quello non lo aveva mai sentito... Dicevano tutti... e tutte... che sembrava più grande.
Sarò anche giovanissimo, ma me la cavo a vivere da solo... Ci ho fatto l'abitudine ormai...

“Beh ma che bravo ragazzo”

Sussurrò quindi il biondo senza nascondere una nota di ironia, mentre scostava ancora più lontano da se la birra, che aveva un odore proprio strano.

“E dimmi, come si guadagna da vivere un bimbo come te?”

La voce del ragazzo era modulata e attenta adesso, probabilmente meno annoiata.

Un bimbo come me... Fa il croupier in un casino fino a che ne ha voglia, poi va a cercare qualche letto comodo in cui trascorrere la notte.
Rispose, sorridendo, con gli occhi che brillavano di lussuria.
Non aveva proprio peli sulla lingua, raccontando questa cosa ad alta voce, in un locale dove sicuramente in più di uno stavano ascoltando la loro conversazione.

Lucas non poté nascondere per un istante la sua sorpresa, pensava fosse il figlio del titolare, oppure un ragazzino che abitava li vicino, in giro con amici.
Non avrebbe mai detto che fosse un marchettaro, certo sapeva che c’è n’erano ma non pensava di incontrarne uno, per di più di quell’età.

“Non sono un moralista ma, hai si e no quindici anni, ti pare il caso di vivere così?”

Si era stiracchiato sullo sgabello, fissandolo poi con attenzione, poteva anche comprarlo per una notte, di certo meglio lui di quella gentaglia che aveva ascoltato il loro discorso.

“E sentiamo quanto viene un ragazzino come te, al quale si devono ancora cambiare i pannolini?”