Indagini..

Cappellino in testa, giacca, soliti pantaloni scozzesi neri e blu.. insomma.. Naoto.
Il ragazzino girava per la città con la sua solita tranquillità e compostezza, teneva le mani in tasca e ogni tanto sfiorava attraverso alla stoffa la pistola che aveva sistemata alla vita.
Stava indagando su alcuni traffici illeciti di sostanze e, indizi e supposizioni, l'avevano portato fino a un nome "Darcy Lionel". Rovistando e chiedendo informazioni in giro, come il giovane detective era solito fare, aveva infine scoperto che questo Darcy era il gestore di una discoteca posta al centro della città.
Quindi ora, sebbene Naoto odiasse posti simili, si ritrovava all'entrata di una discoteca completamente zeppa di persone che ballavano ma un'insegna catturò per un attimo la sua attenzione "Dark Room".
La scritta brillava di un colore blu notte, quasi ipnotico.. che ti tentava ad entrare..
-che cose inutili e senza senso..
Naoto scosse la testa sistemandosi i capelli blu intanto che si toglieva il cappello e si sistemava seduto su uno sgabello del bancone, incominciando a chiedere al barman dove potesse trovare il "capo"

Proprio quando il barman con una nota di malizia negli occhi stava per rispondere al ragazzino tutte le luci si spensero, la discoteca era buia come se ci fosse stato un black out, ma solo in pochi urlarono spaventati.
Gli altri sospiravano di piacere e sembravano fremere nell’attesa.
In uno dei soppalchi rialzati dal palco apparve Darcy Lionel, che su una rampa orizzontale superava tutta la sala da all’incirca 4 metri di altezza, ma questo non cambiava nulla la sua bellezza assurda stregava tutti comunque.
Si fermò il centro e aprì le braccia.

“Buona sera mezze seghe!”

E tutto il locale come da copione rispose.

“Buona sera Boss”

Al che il ragazzo dai capelli scuri come la pece e dagli occhi brillanti e freddi come due buchi neri rispose.

“Da oggi si cambia livello... oggi è il giorno del bastardo lussurioso.
Il segreto della ricchezza... mezze seghe... e uguale al segreto del sesso e della fama... Il desiderio.”

Così la luce si riaccese e il gestore del locale era sparito in un boato di urla e frenesia dei suoi fan, quella sera era aperta la Dark room e solo per questo, il Boss si era preso la briga di venire li.

Naoto fissò la scena senza realmente interessarsi.
L'unica cosa che aveva capito era che quello lì era una persona importante in quel posto e, di conseguenza, o era il capo o conosceva il gestore di quel posto.
Avrebbe dovuto parlarci per forza.
Il ragazzino ordinò un bicchiere di un "sex on the beach" e intanto che aspettava l'arrivo del suo cocktail continuava a seguire con lo sguardo quello che loro avevano chiamato Boss.. Boss in inglese voleva dire capo ma Naoto pregò con tutto se stesso che fosse il capo solamente di quel nuovo localino aperto all'interno della discoteca.
-Dio ti supplico fai di no..
Non voleva mettersi a discutere, fare la persona educata con una persona con un carattere tanto arrogante e presuntuoso

Il Boss era sparito all’interno della Dark room è il barista poté dare il drik al ragazzino, dicendogli quello che lui sperava non gli venisse detto.

“Lui è il capo del locale, per parlarci sta sera devi andare alla Dark room, altrimenti ripassare”

Disse quindi il bel ragazzo sorridendogli, tirando poi fuori da sotto il bancone una piccola carta argentata e un foulard nero.

“Questo è il pass per entrare, non dire che te l’ho dato io o sarò nei guai”

Aveva sussurrato quindi facendogli l’occhiolino, mettendogli in mano i due oggetti, probabilmente non aveva capito bene le intenzioni di Naoto e sperava di incontrarlo nella sala.

-capisco..
No, in realtà Naoto non capiva.. L'unica cosa che sapeva era che doveva entra re in quella dark room per riuscire a parlare e porre domande al capo di quel posto.
Aveva bisogno di informazioni e quel ragazzo pareva essere l'unico che glie le poteva dare
-la benda a cosa serve?
Domandò poi spinto salla curiosità mentre vedeva già diverse persone avviarsi all'entrata dell'altra saletta.Si osservò attorno e notò con suo sommo orrore che il "boss" era già entrato, doveva muoversi; prese il bicchiere, il pass e la benda e si avviò titubante verso la dark room

La gente scorreva veloce i buttafuori facevano passare i ragazzi tesserati, ma qualcuno veniva mandato via senza ragioni in particolare.
Tutti i ragazzi e le ragazze che entravano erano a dir poco stupendi e ognuno sembrava fremere nell’attesa.
Certi avevano in mano delle bende e gli venivano messe altri no, altri ancora venivano fornito di foulard all’entrata.
Quando arrivò il turno di Naoto la guardia lo fissò attenta.

“Tessera prego”

Naoto sospirò fissando la tessera e l'allungò con un'espressione decisa verso la figura davanti a lui.
Fissò poi la benda e se la sventolò davanti alla faccia mentre delle persone dietro di lui sbuffavano in attesa di entrare in quel fantastico paradiso che in realtà era la dark room
-il capo è lì dentro?
Domandò quindi passando la benda nera alla guardia, lui non sapeva assolutamente che farci, forse la guardia sapeva a cosa serviva no?

“Oh si”

Sussurrò sornione la guardia, mentre con movimenti veloci, di chi lo fa spesso la legava sugli occhi del ragazzino.

“Eg ti accompagnerà”

Disse quindi, mentre l’altra guardia lo accompagnava bendato per un grande corridoio, lasciandolo poi fermo in mezzo a una sala.

“E’ la prima volta che vieni qui, quindi non toglierti la benda”

Spiegò a Naoto, mentre dalla stanza che in realtà era un enorme salone pieno di divani e materassini si sentivano degli strano rumori.

Il poverino non capiva.. la benda non aveva alcun senso e tantomeno quei rumori che sentiva ne avevano.. la cosa non era per nulla rassicurante.
Strinse con più forza il bicchiere che aveva tra le mani e mosse incerto qualche passo avanti incontrando subito un ostacolo che scoprì essere un divano.. ci si sedette sopra e accavallò le gambe iniziando a sorseggiare con una calma fintissima il suo bicchiere.
Non ci capiva nulla di quello che stava succedendo in quella sala e la tentazione di togliere la benda era talmente tanto forte che con le dita sfiorò un lembo della stoffa, indeciso se spostarla o meno
-uh.. c'è nessuno?
Domandò voltando il viso a destra e sinistra, sentiva rumori ma non sapeva cos'rano quindi c'era per forza qualcuno oltre a lui nella stanza no?

Una persona si sedette vicino al ragazzino, inclinando la stoffa del divano, mentre emetteva una risata con una voce sensuale.

“Oh si, qualcuno c’è”

Le parole erano dette tra un misto di malizia e ironia, il ragazzo accanto a lui, aveva allungato le mani per sfiorarlo ma un latra mano lo bloccò.

“La carne fresca va al capo”

Ci fu poi il suono di una voce più forte e bassa, mentre due mani grandi e forti lo afferravano facendolo alzare di peso come un sacco di patate.
Naoto fu trasportato dall’altra parte della sale dall’uomo e posato sulle gambe di un altro, mentre delle mani gli legavano i polsi dietro la schiena.

“Ma chi abbiamo qui?”

La voce probabilmente sarebbe parsa familiare a Naoto, oppure semplicemente avrebbe capito di essere stato portato dal Boss dalla discussione precedente.

Manette?
Cosa diavolo..?
Naoto era già pronto a ribellarsi ma poi sentì quella voce, quella voce così arrogante non l'avrebbe mai scordata.
Rimase un attimo basito e poi si volse appena verso dove proveniva la voce e arrossì di botto, non si era assolutamente reso conto che l'avevano fatto accomodare sulle gambe di qualcun'altro e lui non essendo abituato a stare in posizioni simili si mosse nervoso e infastidito
-tu.. sie il boss?
Azzardò muovendo una mano per cercare di togliersi la benda ma quando si rese conto di non riuscirci per via delle mani legate si agitò un pò , in effetti il modo in cui si era parlato di lui come "carne fresca" non l'aveva rassicurato affatto

Darcy Lionel rise a quelle parole, mentre portava una mano ad accarezzare il viso di Naoto sfiorandogli una guancia, passando poi un istante il pollice sulle sue labbra.
Allargando poi un po’ le gambe per avere il ragazzino proprio in mezzo, mentre lui stava comodamente seduto su un divano, il più grande e morbido del locale riservato solo a lui.

“Chi ti ha fatto entrare?”

Sussurrò quindi, mentre un paio di mani aprivano delicatamente la camicia del ragazzino.

-I.. Il barman..
Sussurrò Naoto arrossendo come un matto, non riusciva a muoversi come voleva e se solamente avesse avuto le mani libere beh.. avrebbe preso la pistola in mano e glie l'avrebbe puntata in fronte.
Inarcò un sopracciglio mentre la schiena si incurvava un pò per cercare di scappare alle mani del boss che parevano curiose di scoprire ai suoi occhi il corpicino del detective
-ehi.. ra.. ragazzo.. io non sono una femmina!
Esclamò contrariato mentre strusciava il viso sulla spalla nel tentativo inutile di togliersi la benda

“Questo lo so”

La voce del Boss arrivò vicinissima al suo viso, mentre il ragazzo che stava spogliando Naoto al posto suo gli slacciò anche il bottone dei pantaloni, sfiorandogli il ventre.

“Ma non ci faccio caso”

Il tono da vero bastardo era veramente unico da sentire, mentre il capo della sala si rivolgeva a lui.
Intanto che un terzo ragazzo versava del lubrificante sul petto del ragazzino, lasciando che Darcy allungasse una mano sfiorando i capezzoli ora umidi e freddi del detective.

“Credo di poterlo sopportare però sai…”

-i.. anf.. penso di no invece..
Sospirò cercando di capire in quanti cavolo lo stavano assalendo,a veva sentito due paia di mani su di se.. anzi, tre contando il fatto che uno gli aveva versato un qualcosa di freddo sul petto.
-sono venuto solo per.. nh.. fare domande!
Esclamò dibattendosi un pò sulle gambe di darcy, non sentiva più le mani degli altri sfiorarlo il che era un bene ma dall'altra parte era un male poichè temeva stessero organizzando qualcosa.
Si morse le labbra mentre sperò con tutto se stesso che vedessero la pistola e quindi lo lasciassero stare in pace