Angel devil gdr home [anime~manga~yaoi~yuri~hentai~tutorial~contest]

Our God of no-return...Nostro Signore del non ritorno..., YAOI -WARNING-

« Older   Newer »
  Share  
Axia89
view post Posted on 17/5/2009, 22:53




( Storia sadica e malata, se siete cattolici consiglio caldamente di non leggerla, se vi piace potrebbe venirmi in mente il seguito, e se volete ne posto una che ho scritto tempo fa sull'Altissimo ^__^ Io non sono cattolica, ma non mi piace scrivere di Dio o cose del genere, non prendetela a male se la storia vi turba, io sono fatta così e ogni tanto se sto particolarmente male preferisco prendermela con ciò in cui non credo ^-^ detto questo, buona lettura ai temerari!)

L'altare, intriso del sangue e del corpo di Cristo, aspetta che venga versato il sangue di una vergine perchè il sacrificio sia compiuto, e solo allora questa chiesa sconsacrata da secoli di isolamento sarà la casa del mio padrone, colui dal quale mio malgrado mi sono separato molto, troppo tempo fa.
Dei colpi, sento il portone aprirsi dietro di me.
Sono inginocchiato in mezzo alla navata, prego perchè il mio unico Signore e Padrone si ricordi di me.
Mi volto verso il portone, una figura incappucciata percorre la navata, venendomi incontro.
Arranca, e cade, proprio a pochi passi da me, ancora inginocchiato a pregare.
Mi alzo e raggiungo la figura, le tolgo l'ingombrante cappuccio e vedo... La risposta alle mie preghiere, o quasi.
Tra le mie braccia reggevo un ragazzino addormentato, forse di 14 anni, biondo, magro, e perfino nel sonno la sua espressione sembrava desiderare nient'altro che amore.
Lo sveglio, con innaturale dolcezza, lui mi guarda e, con gli occhi pieni di lacrime sussurra parole a me incomprensibili. Non capisco la lingua di questo mondo.
Ma sorrido rassicurante, accarezzandogli con dolcezza una guancia. Mi fissa, implorandomi di qualcosa che non posso comprendere con quegli occhi grandi e azzurri, dall'espressione vuota e infinitamente manchevole... Manchevole di cosa, mi trovo a pensare, mentre incapace di trattenermi oltre lo sollevo, portandolo sull'altare e posandovelo con leggerezza, guardandolo in quegli occhi ora accesi di una luce curiosa, vogliosa e spaventata allo stesso tempo... Soprattutto spaventata, noto nascondendo magistralmente la gioia che ciò mi provoca.
Gli tolgo di dosso quel mantello che già copriva a malapena il suo corpo, e mi affretto a levargli anche quei vestiti fradici per la pioggia che da giorni toglieva l'aria al sole, fermandomi ad ammirare solo per un attimo quel corpo magro, perfetto, quella pelle morbida, pallida, quel candore virginale che ricopriva tutto il suo essere, mentre lui mi guardava con la stessa espressione di quando lo avevo risvegliato, l'espressione di un'anima perduta che ha solo bisogno di amore.
Allora salii sopra di lui, sull'altare che sarebbe stato il nostro letto, mentre il crocefisso in rovina pendeva sopra di noi, osservando con aria triste lo sfacelo del tempo e delle azioni degli uomini che lui stesso ha tentato di salvare; il ragazzino sussurra qualcosa portando le braccai sul mio collo, le parole suonano qualcosa come “Angel”, ma non capisco cosa vogliano dire. Sorrido, lasciando che mi chiami così, e libero il mio corpo da questi indumenti umani, prendendo il ragazzino senza aspettare oltre, strappandogli un grido di sorpresa e dolore, subito sostituito da soffici e delicati mugolii di piacere, nel momento in cui cominciai a farmi strada nel suo corpo, senza smettere di accarezzarlo, sfiorando quelle tenere labbra con la lingua, senza mai farle mie, nonostante l'altro le desiderasse tanto da cercarle in continuazione, continuando a sussurrare quella parola per me priva di significato.
Raggiunsi con la mano il suo sesso, pulsante del desiderio fino a quel momento sconosciuto, e con leggerezza, velocemente, gli feci raggiungere l'orgasmo nello stesso momento in cui lo raggiungevo io, penetrando finalmente quelle morbide labbra con la lingua, riempiendo anche la sua bocca di me.
Lo guardai, abbandonato su quell'altare, mentre respirava a fatica, rosso il volto, mentre sorrideva sussurrando il mio nome tra i tremiti che ancora scuotevano il suo fragile corpo.
Il tempo era giunto.
In un attimo spiegai le mie ali, dalle piume nere e appuntite del corvo, raccogliendo da un angolo dell'altare il pugnale dorato che la povera vittima non aveva notato, e lo colpii al centro esatto del suo cuore, di cui vedevo ogni minimo battito attraverso quell'esile ragnatela di vene e ossa.
Potei guardare, sorridendo, il suo ultimo battito, e fare mio il suo ultimo respiro, prendendolo direttamente da quelle labbra rosa, sporcando l'altare che avrebbe fatto, un giorno, rinascere il mio Dio.
 
Top
¤Devil†Lady¤
view post Posted on 22/5/2009, 19:33




è billaaaaaaaaa ma io vogghio quella di napoleoneh X°°°DDDDDD
 
Top
Axia89
view post Posted on 28/5/2009, 11:14




Ora la metto U.U
Per lasciare l'ultimo saluto x°
 
Top
2 replies since 17/5/2009, 22:53   36 views
  Share