| Nel silenzio surreale aleggiò un leggero crak, prima che la porta della camera venne spalancata violentemente, sbattendo contro il muro bianco sporco. Una finestra alta e stretta permetteva alla luce del sole di illuminare la stanza; era quasi mezzogiorno e i raggi del sole si posavano, lievi come una carezza, sul pavimento - piastrellato con mattonelle bianche - del piccolo salottino che fugeva da ingresso. Appoggiato alla parete sinistra della stanza vi era un piccolo divanetto due posti in tessuto color crema - al cui lato destro vi era un piccolo tavolino basso in vetro -, fronteggiato da una televisione, poggiata sulla parete destra. I muri erano abbelliti da alcuni quadri, che rappresentavano talora stupendi paesaggi innevanti, altre volte campi di un dorato grano. Un mobiletto, che fungeva da libreria, si ergeva alla destra della porta d'ingresso. Alla destra del salottino si trovava una piccola cucina, composta da due banconi liberi, un frigo rivestito di legno chiaro, un lavandino e un cucinotto, sovrastati da cince mensole. Accostati alla parete sinistra vi era una pancae un tavolo, illuminato da tre piccoli lampadari, rispettivamente giallo ocra, blu scuro, e bianco. Una finestra, posta al lato del piano da cucina, illuminava la stanza. La camera da letto, invece, era collocata al lato sinistro del piccolo appartamento. Vi erano due letti, che possedevano ognuno il proprio comodino, accostati uno a destra e l'altro a sinistra, due armadi - che si trovavano appoggiati alla parete sinistra della caera l'un accanto all'altro, e un divanetto, posto sotto la finestra. L'ultima stanza era un piccolo bagno, a cui si poteva accedere solo attraversando la camera da letto, nel quale vi era una doccia, una vasca da bagno a forma quadrangolare, unlavandono e i servizi igienci in porcellana bianca.
"...grandio~so!" *Esclamò Priscilla, mentre esaminava quella che sarebbe stata la sua nuova casa. Era diventta, come le capitava quando era molto entusiasta, un tornado che si aggirava frenetica per le stanza, correndo da una parte all'altra come un pallina da tennis. Quando ebbe emesso un'altra esclamazone di stupore, finalmente sembrò calmarsi.*
"Bene, adesso devo solo sistemare la Play, i videogiochi e i DVD" *Disse, mentre i suoi occhi iniziavano a guizzare per il salottino, cercando un qualche posto su cui appoggiare i suoi averi.* "Ah ah! Trovato!" * Indicò col dito indice il tavolino di vetro posto ccanto al divanetto e, entusiasta, iniziò a spostarlo in direzione della televisione, non premurandosi di fare poco rumore.*
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