Angel devil gdr home [anime~manga~yaoi~yuri~hentai~tutorial~contest]

Riflesso della pripria immagine

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Sirya O. Hayward
view post Posted on 20/6/2009, 17:23




Era ormai entrata in quelle nuove terre ... in quella nuova e caotica città di mondo ...
Gli odori nuovi si mescolavano fra loro. Demoni ed Angeli che si aggiravano insieme, ridendo e giocando. Tuttavia ella notò che tutto sembrava essere un palcoscenico il cui copione era ben fatto.
Ovunque si girasse percepiva le tensioni della parti e, in alcuni casi, le sembrò quasi di percepire i loro pensieri.
Iris si addentrava, avolta nel suo solito mantello blu notte, per i sentieri di un nuovo territorio. Era pieno giorno e faceva molto caldo.
Il suo sguardo era avvilito ed assorto nei pensieri, in quei giorni erano accadute molte cose, molte delle quali non avevano spiegazione.
La demonessa abbassò il cappuccio del proprio mantello, per accogliere i raggi del sole su proprio volto. Da parte sua, il sole, donava quei raggi caldi al volto pallido del Demone, facendo sì che sembrasse fatta di diamanti.
Ma la frustrazione e la preoccupazione costernavano l'animo della giovane, che pace non riusciva a trovare.
Inquieta ed agitata, la ragazza, arrivò alla sponda di un lago limpido e tranquillo. Il sole si specchiava chiaramente in quello specchio fresco e profondo.
Per un attimo ebbe timore di specchiarsi in quel meraviglioso lago, credeva di vedere al posto di sè, l'immagine di un Demone che non era lei. Tuttavia quando si specchiò, ella inorridì ugualmente. Nei suoi occhi si specchiava la rabbia, il rancore ed il disgusto.
Non aveva visto l'immagine di un Demone, ma la sua stessa immagine, quell'immagine che un tempo apparteneva ad un Hunter glorioso e potente e che ora era solcato dai chiari segni dei Demoni. Questo la fece innorridire.
Le sue origini non le poteva mutare, tuttavia non voleva, nonostante tutto, arrendersi a quell'evidente realtà. E' cioè che ella portava la pelle di un assassino e non sarebberò bastati miliardi di anni a levarle quella sorte.
"Un tempo ero così orgogliosa di ciò che ero ..." Si chiese affranta.
Lo sguardo pece era spento e vuoto, nè lacrime nè sangue uscirono dagli occhi della giovane anima dannata.
Portò il ciondolo che teneva inciso lo stemma della sua famiglia, ci cui non sapeva nulla, e lo strinse forte a sè.
"Mi domando che lo tengo a fare, tanto non sò neppure chi siano, se erano buoni, se erano cattivi ... non sò praticamente nulla di questa mia famiglia." Pensò portandosi il medaglione davanti al volto e fissandolo con nolstagia.
Un ramo spezzato ... un soffio di vento insolito ... un odore nuovo ...
<< Abbiamo visite, a quanto sembra.>> Sussurò delicatamente, in un filo di voce percepibile solo da lei.
Quella figura, prima avvolta nel proprio mantello, si alzò liberandosi di quest ultimo, lasciandolo cadere a terra a pochi centimetri dal lago.
Ciò che indossava oltre al mantello era un pantaloncino jeansato nero ed una maglietta nera con un teschio argentato inciso, il tutto era molto gotico.
Senza il proprio mantello si poteva notare la possente arma che ella portava con sè, senza mai separarsene.
<< Chi sei?!>> Disse voltandosi verso il luogo da cui aveva percepito la presenza, con tono serio, ma allo stesso tempo pacato.
 
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