Angel devil gdr home [anime~manga~yaoi~yuri~hentai~tutorial~contest]

Stanza di Fang ed Heimm.

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view post Posted on 30/5/2011, 22:54
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Tixend, per chi si ricorda ancora

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Heimm era nel lungo corridoio del terzo piano dell'enorme 2° dormitorio, che corrispondeva ad uno dei palazzi moderni agglomerati all'edificio scolastico.
Camminava a grandi passi, senza nemmeno sapere dove andava.
Aveva fatto otto piani senza nemmeno accorgersene, ma la fatica del viaggio si faceva sentire, dunque stette più attento alle porte.
La maggior parte erano camere accoppiate, solo poche erano singole.
Non sapeva se avrebbe avuto un compagno o no, però per lui faceva lo stesso.
Come di logica, la sua porta doveva essere l'ultima, infatti così era.
Si avvicinò, e vide letto il proprio nome su una targhetta metallizzata: "Heimm Dallr", ma accoppiato con un altro "Oerba Yun Fang".
Stranito e contraddetto, pensò che ci dovesse essere un errore: solitamente dovrebbero essere divisi per sesso, i dormitori.
O ci doveva essere uno sbaglio, oppure Fang era...
"- Fai attenzione a certi tizi ambigui! Sembrano belle brasiliane, ma alcuni hanno il dottor Battil'oca in mezzo alle gambe! -, diceva sempre Frà Umberto, che soleva prenderlo in giro, però in questo caso... ?!
Oddio, che situazione!
Restava impalato davanti alla porta, cercando di riflettere.
SPOILER (click to view)
LoL StraLoL



 
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• Ocean. ~
view post Posted on 2/6/2011, 22:35




Brutta esperienza scoprire la claustrofobia. Poco male. Salendo un paio di rampe di scale, la luce era via via aumentata, grazie ad alcune ampie finestre, poste qua e là, e lo splendore del sole fuori l'aveva rinfrancata. Ora camminava con passo sicuro, come al suo solito, osservando ogni porta alla ricerca del proprio nome. Dopo ben sette piani, non l'aveva trovata. Possibile che ci fossero così tanti studenti? In quel caso avrebbe dovuto arrangiarsi, sebbene non fosse abituata a stare in mezzo a troppe persone contemporaneamente. D'altra parte, a crescere nella foresta, non ci sono party proprio tutte le sere, che peccato.
Raggiunto l'ottavo piano e svoltato l'angolo, rieccolo. Il tizio che non so come si chiama pensò. Effettivamente, non lo sapeva davvero. Ma avrebbe dovuto rimediare, non sarebbe stato conveniente apostrofarlo con nomignoli tipo 'tizio'. Prima di attirare la sua attenzione, controllò le porte di quel corridoio. Niente, ancora. Sbuffò ed avanzò, un po' ciondolante. Come prima, lo avvisò della sua presenza con una toccatina sulle spalle.
- Rieccoti - esordì. Fissò un'attimo la sua espressione attonita mentre fissava la porta, poi riprese. - Hai già trovato la tua stanza? Io non riesco a trovare la mia. -
Si grattò il collo, vagamente infastidita da quel semplice fatto, e riprese a fissarlo.
 
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view post Posted on 2/6/2011, 23:16
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Si girò, ancora in preda all'attonimento.
Eppure, la signorina Oerba non sembrava affatto un brasiliano operato. C'era anche da dire che non aveva mai visto un brasiliano operato.
- Hai già trovato la tua stanza? Io non riesco a trovare la mia. - Chiese la ragazza.
Alché, gli venne un colpo.
Si fece da parte, indicandogli con un cenno imbarazzato la targhetta metallica.
- Signorina Oerba, penso di averla trovata - disse con voce scura - Ma sono sicuro si tratti di un errore - aggiunse.
Detto ciò, senza pensarci tanto e per, secondo lui, spezzare la tensione, girò la maniglia della porta, che si aprì con un leggero scatto.
Entrò, e vide che c'erano due letti, però piccolini e stretti per la statura di Heimm e della ragazza.
Ripensando agli acciacchi avuti a causa dei lettini dei Francescani in cui aveva dormito, si disse che avrebbe preferito dormire sul trespolo, in forma di corvo.
Posò la valigia e stette e andò a vedere l'intera stanza a loro designata.
Era essenziale, ma ben arredata e accogliente:
La camera da letto era insieme studio e salotto, perché c'erano due piccole e antiche scrivanie in legno ed un piccolo televisore su un tavolinetto, e dava direttamente all'uscita, al bagno, a fianco dei letti, e alla cucina, accanto al tavolo con il televisore.
La cosa che più colpì Heimm fu la finestra: Larga, che dava tanta luce e che dava direttamente sul Garden.
L'unica cosa che non gli andava bene erano i letti.
Heimm stette in piedi, a far girare lo sguardo per la camera, con un'espressione grave, le sopracciglia aggrottate - Dunque. Che fare? - disse, mettendosi ad accarezzare il mento barbuto.
 
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• Ocean. ~
view post Posted on 2/6/2011, 23:26




Stanza condivisa. Perfetto. E forse anche divertente, purché il compagno non fosse una checca. Lo osservò un attimo di soppiatto, per poter farsi un'idea. Eppure gli sembrava un po' con la testa tra le nuvole, per poterlo capire. Fece un'alzata di spalle mentale e, dopo aver capito che il 'tizio' si chiamava Heimm (Mh, che nome), fece per entrare. Ci mise un attimo a bloccarsi e a sbuffare come un toro inferocito.
Signorina Oerba?
Avanzò irritata, poggiando pesantemente i piedi per terra, e si posizionò, piantando bene i piedi per terra, dietro al ragazzo. Alzò la mano e gli mollò una manata sulla testa. Sì, non si era trattenuta, ma non pensava di avergli fatto poi molto male.
- Ascoltami Heimm - esordì gonfiando il petto come un pennuto. - Dunque, apparte il fatto che potevi presentarti, penso che tu debba sapere che il fatto che mi si denonimi 'Oerba', mi da abbastanza fastidio, anche se penso che oramai tu l'abbia capito...
Detto questo lo sorpassò a grandi falcate e andò a buttare la sacca sul letto, per poi sedersi lei stessa a peso morto. Incrociò le braccia sul petto, accavallò le gambe e lo fissò con aria accigliata.
- Sono stata chiara?
 
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view post Posted on 3/6/2011, 00:04
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Stava pensando dove potesse dormire, quando ricevette una legnata sulla testa.
Non gli fece quasi niente, anche perché la matassa di capelli aveva attutito il colpo.
Si girò, stranito e seccato per avergli interrotto i pensieri, e sentì cosa ebbe da dire Oerba, pardon, Fang.
La ragazza, così adirata, aveva un ché di esilarante, e la sua bellezza era altresì evidenziata e messa in risalto da quel comportamento e soprattutto dalla postura in cui si era messa, che metteva in evidenza il davanzale.
Un vero e proprio peperino.
Sul volto di Heimm apparve un piccolo sorrisetto divertito, e, per non sembrare scortese aspettò che avesse finito, quindi disse:
- Chiedo massimamente venia per il mio comportamento poco garbato nei tuoi confronti, pensavo a ben altro, e lo mio pensiero vaga su altri porti, ultimamente. -
Sembrava canzonarla, parlando in quel modo, ma poteva fare altro?
- Comunque, anche se mi pare troppo tardi, il mio nome è Heimm Dallr, un po' insolito come nome, da queste parti, ma facile da ricordare, a mio parere - aggiunse, con voce calma.
Si avvicinò ai letti, osservandoli e grattandosi il mento.
- A mio avviso, questi letti sono troppo piccoli per le nostre persone, ragion per cui lascerò a voi l'altro letto, io dormirò su un trespolo, o fuori dalla finestra, se ci sono appigli. -
Detto ciò, prese con una mano un piede di un letto, e con l'altra il piede dell'altro, e con un potente scatto, fece unire perfettamente in un sol colpo i due letti.
- Non so se lei ha problemi a dormire con un dell'altro sesso, ma nell'incertezza, provvederò a far qualcosa, ma non ora, ché sono piuttosto stanco -.
Si chinò a prendere la valigia, la aprì, e ne estrasse un piccolo trespolo treppiedi, donatogli dalla maga, mai mostrato ai preti per non so quale riservatezza, lo mise su una scrivania, quindi entrò in bagno, tenendo la porta socchiusa.
Dopo qualche secondo, si sentì un forte rumore e spaventoso rumore di ossa che scricchiolano, che si torcono, che dislocano.
Dopo un po', si sentì un cupo "crooo-crooo", e dalla porta uscì un grosso e minaccioso corvo dal becco nero.
Il corvo, con tutta calma, dunque si alzò in volo e si posò sul trespolo.
- Per il momento, ciò è il massimo che posso fare, signorina Yun - echeggiò dal corvo la voce di Heimm, senza aprire becco.
 
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• Ocean. ~
view post Posted on 4/6/2011, 23:20




Il tizio sorrise, e questa reazione, provocò un'innalzamento del sopracciglio sinistro di Fang.
-Chiedo massimamente venia per il mio comportamento poco garbato nei tuoi confronti, pensavo a ben altro, e lo mio pensiero vaga su altri porti, ultimamente. -
... Vorrebbe dirsi 'scusa'? Ora poteva confermare il fatto che parlasse non poco strano. Si chiese per un attimo da dove venisse. - Comunque, anche se mi pare troppo tardi, il mio nome è Heimm Dallr, un po' insolito come nome, da queste parti, ma facile da ricordare, a mio parere -
Poi si avvicinò anche lui ai letti e li scrutò con aria critica, grattandosi il mento. - A mio avviso, questi letti sono troppo piccoli per le nostre persone, ragion per cui lascerò a voi l'altro letto, io dormirò su un trespolo, o fuori dalla finestra, se ci sono appigli. -
Fang ascoltò, senza prestare particolarmente attenzione alle parole usate. Quando se ne rese contò, sussultò lievemente. Trespolo?
Ci mancò poco che cadesse all'indietro quando Heimm afferrò i due piedi del letto e li accostò perfettamente con un solo movimento.
- Non so se lei ha problemi a dormire con un dell'altro sesso, ma nell'incertezza, provvederò a far qualcosa, ma non ora, ché sono piuttosto stanco -.
Fang borbottò sottovoce qualcosa tipo 'ma figuriamoci', irritata, e si mise a fissarlo con sguardo truce. Lo sguardo però, a dire il vero, non voleva essere ostile. Semplicemente era così alle volte. Lo fissò chinarsi sulla valigia, aprirla e tirarne fuori un trespolo. Pensava che stesse scherzando, poco prima, invece eccolo lì, il trespolo.
Ma grande e grosso com'era, certo non poteva mica dormire su un trespolo. Eppure seguì attentamente ogni suo movimento, quasi stesse per volatilizzarsi, e quando lo vide entrare nel bagno, ci mancò poco che andasse a spiarlo dalla serratura, a causa di tutti quei rumori anomali che di lì a poco secondi ne uscirono.
Erano suoni piuttosto raccapriccianti, ma finirono abbastanza presto. Fang aveva agguantato le coperte per il senso di orrore per quella cacofonia che le aveva fatto venire i brividi, ma quando vide uscire un corvo, rimase per un secondo a fissarlo, affascinata. Era piuttosto grande, ma aveva delle piume nere come l'ebano molto pulite, e uno sguardo molto intelligente.
Quasi senza pensarci, disse fra sé e sé: - Che bell'animale... Era lì lì per allungare la mano e accarezzarlo, quando il corvo si mise a parlare con la voce di Heimm.
- Per il momento, ciò è il massimo che posso fare, signorina Yun. -
Lei ritirò di scatto la mano e lo fissò. Dire che era sorpresa, era sicuramente poco. - Ma si può sapere che cosa diavolo sei? - esclamò alzandosi dal letto e andandolo ad esaminare da vicino. L'avrebbe detto un normalissimo corvo, non fosse stato per le dimensioni. Provò anche a toccarlo, ma niente di anomalo. Le piume erano normalissime. Lo punzecchiò un altro paio di volte, ma poi rinunciò e si sedette davanti a lui, continuando a fissarlo.
- Ma come diavolo hai fatto? -
 
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view post Posted on 5/6/2011, 01:01
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La reazione della ragazza gli era in un certo senso piaciuta, anche se, dopotutto, se l'aspettava.
- Ma si può sapere che cosa diavolo sei? - esclamò la ragazza, meravigliata e stupida, alzandosi e dirigendosi incuriosita verso di lui.
- Un animale che qui penso si chiami Corbo, o una cosa del genere - rispose Heimm, impassibile, un'eco proveniente dal petto del volatile.
Poi la ragazza incominciò a toccacciare qua e là, stimando la veridicità del fatto.
- Sì, ho una testa... - disse, mentre Fang gli toccava il fragile capo da pennuto.
- ... E delle ali, sì... - mentre la ragazza gli apriva un'ala per controllare le piume. Lì stava per spazientirsi seriamente.
- Ma come diavolo hai fatto? - domandò la ragazza, incuriosita più che mai.
- Magia - rispose bisbetico Heimm - Nera - aggiunse, con un tono più scuro e cupo, l'eco che dal petto rimbombava grave.
Per evitare che la ragazza lo toccasse ancora, si alzò in volo, per poi appollaiarsi sul televisore.
In quella forma era piuttosto bisbetico; aveva paura che gli togliessero le piume, perché in tal caso avrebbe provato un dolore atroce, ancora peggio se gli avessero toccato le piume della coda. (Difatti, non provare mai a prendere qualunque uccello dalla coda, ne sono terrorizzati, e potrebbero morire di crepacuore.)
- Dunque - disse con voce molto seria, agghiacciante - Mi sono a te mostrato in queste sembianze perché so, lo vedo negli occhi tuoi, che conosci la Magia -.
- Le pareti, l'intero edificio, le persone che ci vivono ne sono pregne - continuò, inquietante e spaventoso, un'eco grave e opprimente.
- Ed è per questo che mi ci trovo bene! - esclamò, infine, allegro e soddisfatto, sfasciando l'opprimente tensione. Per confermare, gracchiò, si alzò in volo e poi si posò sul muretto della finestra.
- E' da almeno tre anni che non mi trovo in questo corpo, vorrei riacquistare un po' di mobilità e di scioltezza, prima di prendere seriamente il volo -, disse, scrocchiandosi un'ala.
- L'unica pecca è d'improvviso hai golosità di carogne e ogni altro genere di immondezza, e che poi devi restare sei ore in questo corpo a digerire - continuò, guardando fuori dalla finestra.
Era da tanto che non parlava decentemente con qualcuno, ed ora era come un fiume in piena.
- Nonché la nudità quando si ritorna normale, che è piuttosto scomoda - aggiunse.

Edited by Tixend™ - 5/6/2011, 09:19
 
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