La Dimora di Kaito ed Ein

*Ein si faceva condurre dal giovane Kaito, il suo sguardo che ogni tano saetav alle loro mani giunte alla figura del ragazzo davanti a sè. Il suo cuore non smetteva di battere pr un attimo, frentico ed eccitato, come se stese correndo a per di fiato. Si sentiva emozionata come una ragazzina alla sua prima cotta...eppure non le era mai capitato, prima d'ora. Al contrario, era lei a dominare una relazione, era una donna forte, e non si faceva mai intimidire dal suo compagno. Ma davanti a Kaito sembava non esserlo mai stato... il suo sguardo le scioglieva qualcosa nel profndo dell'animo, il suo tocco le accendeva i sensi...e le faceva prvare emozioni così intense e forte, mai provate prima d'ora. Doveva essere decisamente reoccupata da questo cambiamento...ma non lo era. Sembrava volersi far trasportare dagli eventi, curiosa di sapere dove essi l'avrebbero portata.

I suo flusso irrefrenabile di pensieri si bloccò apena Kaito sembrò fermarsi. Erano giunti davanti ad una porta del dormitorio della scuola dove avrebbe dovuto studiare e che aveva accennato prima ance lui, quando si erano incontrati al bar...
Ein guardò la porta, incuriosita, spostando poi il suo sguaro sulla toppa di essa, dove Kaito aveva inserito una chiave.
La porta si aprì, e il giovane le fece cenno di entrare. Ein fece qualche passo dentro di essa, circospetta, guardandosi intorno: a quanto pareva le stanze del dormitorio erano un piccolo appartamento che comprendeva un salotto all'ingresso, una cucina, una camera da letto e un bagno.

Ein fece scivolare il suo sguardo sulla porta che doveva essere quella della camera da letto, verso la quale si accinse ad andare, parendola guardandovici dentro. Appena il suo sguardo ebbe l'occasione di ispezionare la stanza, fece un sorriso malizioso.*

"Oh...vedo che quì hai un letto matrimoniale..."

*Il suo sorriso si allagò quando avvertì la presenza di Kaito alle sue spalle, il suo mento che si poggiava leggero sulla sua spalla, mentre lui le baciava la guancia.
Ein si rilassò immediatamente appena il suo corpo fu vicino a quello di lui...la sua figura le infondeva tranquillità e protezione. Che il suo essere donna la stesse sopraffacendo...?*

"Oh sì...sarebbe stato uno spreco orribile..." mormorò a sua volta, la sua voce che era ritornata calda e sensuale proprio come quando l'aveva incontrato al bar...e il loro discorso si era rasformato in uno scambio seducente di sottili promesse...
Voltò di poco il volto, il tanto che bastava per fiorare le labbra di lui con le proprie, avvicinandole ma non baciandolo. Adorava la sensazione che il suo respiro caldo sulle sue labbr le provocava...*

"Mi sarei sicuramente opposta con fermezza..."

"Mmm...non è un'idea malvagia"

*Rispose, socchiudend gli occhi e assottigliando il suo sorriso, rendendolo ancora più malizioso e provocante, mentre lui continuva a coccolarla in modo così seduente da farle perdre quasi la ragione. Seppur il desiderio di farsi possedere da lui lì in quel preciso momento continuasse a confondere le sue idee, riuscì a sccciare la sua eccitazione, allontanandosi di poco da lui. Le sue dita scivolarono lente sui bottoni della camicia che lui indossava, coprendo qel corpo così meravigliosamente perfetto e scultoreo che tanto le piaceva, continuand a guardarlo negli occhi.
Uno ad uno, i bottoni venivano sfilati, rivelando a poco a poco la pelle legermente abbronzata di lui, i movimenti accompagnai dall sguaro di Ein, affamata da quella vista.
Quando ebbe finito, sfilò con un gesto fluido e lento la camicia bianca dalle spalle di lui, lasciandolo a petto nudo, i suoi occhi che scivolavano maliziosi sui pettorali ed addominali ben scolpiti. Indugiuava di proposito su di lu, voleva rendere palese il fatto che lui le piacesse da morire.*

"Io mi prendo questa, se non ti dispiace" *disse, ammicante, i suoi occhi che tornavano a specchiarsi in quelli color cioccolato di lui, voltandsi inseguito per dirigersi nel bagno, chiudendosi la porta alle sue spalle.
Iniziò a spogliarsi dei suoi vestiti, che abbandonò sul bordo della vsca da bagno assieme alla camicia bianca, arendo la doccia ed infilandosi sotto il getto d acqua calda. Si beò delle goccioline di acqua che le scivolavano sul corpo, chiudendo gli occhi.*

*Girò la manovella, chiudendo l'acqua della doccia e uscendo da essa.
Prese con entrambe le mani la ua chioma corvina, strizzando i capelli, bagnati d'acqua, che si riversò nel piatto doccia, per poi avvolgere il suo corpo snello in un asciugamano bianco che si trovava appeso ad un gancio d'acciaio accanto al lavandino, passandoselo sul corpo, asciugando le goccioline che scivolavano sul suo corpo..
Asciutta, si accinse ad afferranre la camicia bianca di Kaito. Restò a guardarla per un istante, portandosela poi vicino al volto, ispirando il suo proumo musciato e maschile...
Se la infilò, lasciandola aperta fino all'incavo dei seni, rendendo la sua figura ancor più provocante e seducente. L'indumento le arrivava fino a metà coscia, coprendola quasi del tutto, ma preferì infilarsi anche gli slip bianchi; voleva risultare seducente, non volgare.

Dopo essersi asciugata anche i capelli uscì dal bagno, dirigendosi con passo leggiadro ed elegante nel soggiorno, dove trovò Kaito disteso sul divano, lo sguardo rivolto verso il soffitto. Appena i suoi occhi si posarono su di lui il suo cuore incominciò a battere furiosamente nel petto, seppur la sua espressione calda e pacifica non lo desse a vedere. Ma ciò non le impediva di ammirare la sua figura virile.*

"Già stanco?" *disse, scostado i capelli con un gestodela mano, gardandolo con malizia. Avrebbe assaggiato la sua pelle...prima o poi...*

Ein piegò la testa leggermente da un lato, osservando con un sorriso compiaciuto l'espressione del giovane: non sapeva interpretarla bene, ma era rimasto senza ombra di dubbio senza parole. ll suo sguardo si addolcì per un attimo, decisamente appagata da quella vista. Le faceva un certo effetto sapere di aver stupito quel ragazzo tanto affascinante...era come una vincita per il suo orgoglio.
Ma subito il quella dolcezza che aveva rivelato per un istante si trasformò in uno malizioso. Incrociò le braccia al petto, continuando a guardarlo con quello sguardo di chi la sa lunga.*

"Non dirmi he il gatto ti ha mangiato la lingua?"

Le avea dato una risposta impacciata, cosa decisamente strana per un tipo come lui, sempre così sicuro di sè, elegante e dannatamente virile. Stava trattenendo un risolino, non sapeva quanto quella sua espressione la divertisse e la compiacesse. In realtà, era proprio la certezza di averlo lasciato stupito che la entusiasmava tanto da voler ridere...
Aveva iniziato a girarle intorno,squadrandola da capo a piedi, osservando le curve del suo seno, acentuate dalle braccia conserte, e la sua figura snella...Dio solo sapeva quanto quello sguardo la eccitasse...era come fuoco, ogni volta che posava i suoi occhi su di lei si sentiva rabbrividire.
Dischiuse leggermente le labbra quando la sfiorò con la mano, maledicendol per non aver continuato a coccolarla con il suo tocco.
Voleva esser toccata da lui...e quel desiderio stava crescendo in modo spropositamente veloce.


Sorrise nel sentire il balbettio, ma non era un soriso derisorio, ma sensuale e dolce. Passò accanto a lui, fermandosi al suo fianco, guardandolo di bieco, sfiorando il fianco con la punta delle dita.

"Perchè no...un boccone non farebbe male" disse, sfiorandolo ancora una volta con le dita, fremendo quasi dal desiderio di toccarlo ancor di più, ma trattenendosi.
Gli lanciò un'altra occhiata pien adi significato, prima di dirigersi con passo felpato nella cucina, dove si appoggiò al tavolo.

Sussultò, quasi saltando sul posto, appena sentì le mani di Kaito stringerle i seni, mentre l sua bocca le percorreva il collo, cospargendolo di baci e mordicchiandolo con dolcezza. L'aveva colta alla sprovvista, certo, e il corpo reagì maggiormente per istinto: si appoggiò con entrambe la mani ad un bcandone della cucina, inarcandosi all'indietro, il suo fondoschiena che incontrava il bacino di lui, facendola quasi tremare dall'intensa ecciazione che la investì di colpo. Emise un leggero gemito, sia sorpreso che eccitato, socchiudendo gli occhi e guardando vacua avanti a sè, la sua mente incapace di formulare qualsiasi pensiero. Non aveva la forza di scostarsi, perchè era lei che voleva toccarlo, saggiare la sua pelle, far scivolare le sue mani sul suo petto, sulla sua muscolatura ben definita. Voleva essere lei a dominare, non il contrario. Eppure, qualche minuto prima era sicura di aver preso la stuazione in mano, di averlo fatto finalmente cadere nella sua rete, di averlo reso solo e soltanto suo...e adesso le posizioni si erano invertite.
Una sensazione di frustazione si mischiò all'eccitazine , facendole reclinare il volto all'inindietro, dando così anche maggior spazio al giovane per baciare il suo collo, anche se l'intenzione non era quella.
Oh, accidenti...in quel momento, on poteva ribaltare le posizioni, l'aveva sotto scacco.

"Kaito..." mormorò. Voleva essere quais un rimprovero per averla messa alle strette, ma risultò solo come un incitamento.
Il fuoco della passione iniziò ad ardere dentro di lei, ma si era svegliato così bruscamente da averla quasi sconvolta...

Strinse maggiormente la presa sul bancone, emettendo un altro flebile gemito, il suo basso ventre formicolante.
Non voleva essere dominata...voleva dominare!