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La sua mano scese dalla coscia, dirigendosi verso il mio ginocchio, carezzandolo con una dolcezza da far venire i brividi. Le nostre labbra erano ora unite in un dolce e innocente bacio.
Agli occhi di esterni, apparivamo come una semplice coppia, era questo il bello di stare in un luogo dove nessuno ti conosceva, non vi era il rischio di essere scoperti per ciò che eravamo realmente, fratello e sorella... Altrimenti, non avrei mai sopportato di sentire voci sgradevoli sul nostro conto. Purtroppo, tutto venne interrotto dal sopraggiungere del cameriere con le nostre portate. Di malavoglia ci dovemmo distaccare, rimettendoci ai nostri posti. Sorrisi al suo augurio, scostandomi una ciocca dai capelli, e prendendo in mano una posata iniziando a infilzare il mio cibo. - Anche a te... Sussurrai iniziando a mangiare con gusto la carne bianca del pesce. |