Angel devil gdr home [anime~manga~yaoi~yuri~hentai~tutorial~contest]

Posts written by Kintugenos

view post Posted: 5/6/2011, 01:01 Stanza di Fang ed Heimm. - Dormitorio 2° anno
La reazione della ragazza gli era in un certo senso piaciuta, anche se, dopotutto, se l'aspettava.
- Ma si può sapere che cosa diavolo sei? - esclamò la ragazza, meravigliata e stupida, alzandosi e dirigendosi incuriosita verso di lui.
- Un animale che qui penso si chiami Corbo, o una cosa del genere - rispose Heimm, impassibile, un'eco proveniente dal petto del volatile.
Poi la ragazza incominciò a toccacciare qua e là, stimando la veridicità del fatto.
- Sì, ho una testa... - disse, mentre Fang gli toccava il fragile capo da pennuto.
- ... E delle ali, sì... - mentre la ragazza gli apriva un'ala per controllare le piume. Lì stava per spazientirsi seriamente.
- Ma come diavolo hai fatto? - domandò la ragazza, incuriosita più che mai.
- Magia - rispose bisbetico Heimm - Nera - aggiunse, con un tono più scuro e cupo, l'eco che dal petto rimbombava grave.
Per evitare che la ragazza lo toccasse ancora, si alzò in volo, per poi appollaiarsi sul televisore.
In quella forma era piuttosto bisbetico; aveva paura che gli togliessero le piume, perché in tal caso avrebbe provato un dolore atroce, ancora peggio se gli avessero toccato le piume della coda. (Difatti, non provare mai a prendere qualunque uccello dalla coda, ne sono terrorizzati, e potrebbero morire di crepacuore.)
- Dunque - disse con voce molto seria, agghiacciante - Mi sono a te mostrato in queste sembianze perché so, lo vedo negli occhi tuoi, che conosci la Magia -.
- Le pareti, l'intero edificio, le persone che ci vivono ne sono pregne - continuò, inquietante e spaventoso, un'eco grave e opprimente.
- Ed è per questo che mi ci trovo bene! - esclamò, infine, allegro e soddisfatto, sfasciando l'opprimente tensione. Per confermare, gracchiò, si alzò in volo e poi si posò sul muretto della finestra.
- E' da almeno tre anni che non mi trovo in questo corpo, vorrei riacquistare un po' di mobilità e di scioltezza, prima di prendere seriamente il volo -, disse, scrocchiandosi un'ala.
- L'unica pecca è d'improvviso hai golosità di carogne e ogni altro genere di immondezza, e che poi devi restare sei ore in questo corpo a digerire - continuò, guardando fuori dalla finestra.
Era da tanto che non parlava decentemente con qualcuno, ed ora era come un fiume in piena.
- Nonché la nudità quando si ritorna normale, che è piuttosto scomoda - aggiunse.

Edited by Tixend™ - 5/6/2011, 09:19
view post Posted: 3/6/2011, 00:04 Stanza di Fang ed Heimm. - Dormitorio 2° anno
Stava pensando dove potesse dormire, quando ricevette una legnata sulla testa.
Non gli fece quasi niente, anche perché la matassa di capelli aveva attutito il colpo.
Si girò, stranito e seccato per avergli interrotto i pensieri, e sentì cosa ebbe da dire Oerba, pardon, Fang.
La ragazza, così adirata, aveva un ché di esilarante, e la sua bellezza era altresì evidenziata e messa in risalto da quel comportamento e soprattutto dalla postura in cui si era messa, che metteva in evidenza il davanzale.
Un vero e proprio peperino.
Sul volto di Heimm apparve un piccolo sorrisetto divertito, e, per non sembrare scortese aspettò che avesse finito, quindi disse:
- Chiedo massimamente venia per il mio comportamento poco garbato nei tuoi confronti, pensavo a ben altro, e lo mio pensiero vaga su altri porti, ultimamente. -
Sembrava canzonarla, parlando in quel modo, ma poteva fare altro?
- Comunque, anche se mi pare troppo tardi, il mio nome è Heimm Dallr, un po' insolito come nome, da queste parti, ma facile da ricordare, a mio parere - aggiunse, con voce calma.
Si avvicinò ai letti, osservandoli e grattandosi il mento.
- A mio avviso, questi letti sono troppo piccoli per le nostre persone, ragion per cui lascerò a voi l'altro letto, io dormirò su un trespolo, o fuori dalla finestra, se ci sono appigli. -
Detto ciò, prese con una mano un piede di un letto, e con l'altra il piede dell'altro, e con un potente scatto, fece unire perfettamente in un sol colpo i due letti.
- Non so se lei ha problemi a dormire con un dell'altro sesso, ma nell'incertezza, provvederò a far qualcosa, ma non ora, ché sono piuttosto stanco -.
Si chinò a prendere la valigia, la aprì, e ne estrasse un piccolo trespolo treppiedi, donatogli dalla maga, mai mostrato ai preti per non so quale riservatezza, lo mise su una scrivania, quindi entrò in bagno, tenendo la porta socchiusa.
Dopo qualche secondo, si sentì un forte rumore e spaventoso rumore di ossa che scricchiolano, che si torcono, che dislocano.
Dopo un po', si sentì un cupo "crooo-crooo", e dalla porta uscì un grosso e minaccioso corvo dal becco nero.
Il corvo, con tutta calma, dunque si alzò in volo e si posò sul trespolo.
- Per il momento, ciò è il massimo che posso fare, signorina Yun - echeggiò dal corvo la voce di Heimm, senza aprire becco.
view post Posted: 2/6/2011, 23:16 Stanza di Fang ed Heimm. - Dormitorio 2° anno
Si girò, ancora in preda all'attonimento.
Eppure, la signorina Oerba non sembrava affatto un brasiliano operato. C'era anche da dire che non aveva mai visto un brasiliano operato.
- Hai già trovato la tua stanza? Io non riesco a trovare la mia. - Chiese la ragazza.
Alché, gli venne un colpo.
Si fece da parte, indicandogli con un cenno imbarazzato la targhetta metallica.
- Signorina Oerba, penso di averla trovata - disse con voce scura - Ma sono sicuro si tratti di un errore - aggiunse.
Detto ciò, senza pensarci tanto e per, secondo lui, spezzare la tensione, girò la maniglia della porta, che si aprì con un leggero scatto.
Entrò, e vide che c'erano due letti, però piccolini e stretti per la statura di Heimm e della ragazza.
Ripensando agli acciacchi avuti a causa dei lettini dei Francescani in cui aveva dormito, si disse che avrebbe preferito dormire sul trespolo, in forma di corvo.
Posò la valigia e stette e andò a vedere l'intera stanza a loro designata.
Era essenziale, ma ben arredata e accogliente:
La camera da letto era insieme studio e salotto, perché c'erano due piccole e antiche scrivanie in legno ed un piccolo televisore su un tavolinetto, e dava direttamente all'uscita, al bagno, a fianco dei letti, e alla cucina, accanto al tavolo con il televisore.
La cosa che più colpì Heimm fu la finestra: Larga, che dava tanta luce e che dava direttamente sul Garden.
L'unica cosa che non gli andava bene erano i letti.
Heimm stette in piedi, a far girare lo sguardo per la camera, con un'espressione grave, le sopracciglia aggrottate - Dunque. Che fare? - disse, mettendosi ad accarezzare il mento barbuto.
view post Posted: 30/5/2011, 22:55 L'inizio. - Entrata
Dunque, Heimm, senza spiccicare una parola, bianco in volto, con la mandibola che gli tremava per il nervosismo, si addentrò nell'edificio scolastico.
Non fece molto caso all'interno, tanto era la soggezione datagli da quel segno infausto, ma certo non poteva passare inosservato il buio che opprimeva il luogo, rischiarato solamente da qualche trista candela.
Heimm sudava freddo, ed aveva quella sensazione di caldo-freddo che si ha quando si ha un calo di zuccheri, un costante e febbrile esercizio mentale o quando si è parecchio nervosi.
Ormai non faceva quasi più caso alla ragazza, talmente fu terribile quel segno.
Quindi, sentì dentro la sua testa un'eco.
Una risata mefistofelica, proveniente dal suo profondo Sé.
Evidentemente Maligno ci godeva a far stare male il suo "Contenitore", come egli chiamava sovente Heimm.
Heimm sapeva perfettamente che Maligno non si sarebbe liberato senza la rimozione del medaglione, ma volete mettere la soggezione?
Comunque, s'incupì sempre di più, incavernò le sopracciglia, tese in avanti la mascella e finalmente si dette una mossa a cercare il dormitorio.
Il cartello era praticamente davanti a lui, e non se ne era accorto.
Esso indicava la via per andare al 2° dormitorio, e sotto c'era scritto specificatamente che era permesso agli studenti dai 17 anni in più.
Si rivolse verso Oerba.
- Dunque, mmh... Oerba, io debbo andare per di quà, in tal caso, rivediamo più tardi, d'accordo? - disse, un po' cupo.
Detto così, andò per la sua strada.
Continuazione.
view post Posted: 30/5/2011, 22:54 Stanza di Fang ed Heimm. - Dormitorio 2° anno
Heimm era nel lungo corridoio del terzo piano dell'enorme 2° dormitorio, che corrispondeva ad uno dei palazzi moderni agglomerati all'edificio scolastico.
Camminava a grandi passi, senza nemmeno sapere dove andava.
Aveva fatto otto piani senza nemmeno accorgersene, ma la fatica del viaggio si faceva sentire, dunque stette più attento alle porte.
La maggior parte erano camere accoppiate, solo poche erano singole.
Non sapeva se avrebbe avuto un compagno o no, però per lui faceva lo stesso.
Come di logica, la sua porta doveva essere l'ultima, infatti così era.
Si avvicinò, e vide letto il proprio nome su una targhetta metallizzata: "Heimm Dallr", ma accoppiato con un altro "Oerba Yun Fang".
Stranito e contraddetto, pensò che ci dovesse essere un errore: solitamente dovrebbero essere divisi per sesso, i dormitori.
O ci doveva essere uno sbaglio, oppure Fang era...
"- Fai attenzione a certi tizi ambigui! Sembrano belle brasiliane, ma alcuni hanno il dottor Battil'oca in mezzo alle gambe! -, diceva sempre Frà Umberto, che soleva prenderlo in giro, però in questo caso... ?!
Oddio, che situazione!
Restava impalato davanti alla porta, cercando di riflettere.
SPOILER (click to view)
LoL StraLoL



view post Posted: 30/5/2011, 21:22 L'inizio. - Entrata
- Sapresti mica dirmi se questa è una scuola? - domandò la donna.
Questa domanda lo sorprese un po': come mai venire qui, non sapendo nemmeno a cosa andare in contro?
Si riprese dal suo combattimento mentale, anche perché era passato un po' di tempo, e la donna si stava incominciando a spazientire, come fosse alle prese con un ebete.
Si schiarì la voce, poi guardò in faccia la donna, che ora che era stato redarguito dal Lich, gli faceva meno effetto, e anche un po' di risentimento.
La ragazza stava sorridendo. Che stesse pensando di lui come di uno scemo?
- Beh, certamente. - rispose infine - E' un collegio, anche se ignoro il suo nome e l'educazione che v'è impartita -. Parlava anticamente, come aveva imparato dai vecchi libri della parrocchia. Sapeva che gli altri non parlavano più così, ma l'altra ipotesi era parlare uno scarso Laghé, così come parlava Don Oronzo, ma tantopiù sapeva che quel dialetto era ancora meno usato e lo faceva un provincialotto.
Dopo un po', si scoprì a grattare e a graffiare con l'unghia il medaglione che aveva al collo.
La tipica reazione scatenata da un combattimento mentale con Maligno, che voleva uscire, e dunque gli mandava un'eco mentale che influiva sulle sue azioni. In questo caso, Maligno gli diceva di uccidersi e lasciargli il corpo sotto controllo.
Sbiancò in volto, e fu preso da grande scoramento, nonché incominciò a sudare freddo.
Per dissimulare la sua paura, disse, con un impercettibile tremolio nella voce ed un crescente nervosismo: - Beh avanti, entriamo, dunque, no? -.
Si girò di scatto, prese la valigia che aveva lasciato per terra e spinse il portone, che, all'apparenza pesante, si schiuse a loro come fosse di leggerissima consistenza.
view post Posted: 29/5/2011, 23:08 L'inizio. - Entrata
- Hey - sentì dire all'orecchio destro, con voce annoiata e leggermente pretenziosa.
Si girò di scatto, preso alla sprovvista, come se stesse facendo qualcosa di male, anche se non ve n'era il motivo.
Vide una donna di grande ed esotica bellezza.
Pelle ambrata, misure perfette e proporzionate, occhi accesi e svegli, segno di una grande coscienza di sé, uno sguardo profondo, custodi di antichi saperi, vestita di strani abiti esotici, come mai ne aveva visto prima.
Questi connotati facevano sì che Heimm pensasse che quella donna venisse da un altro mondo, proprio come lui, anche se conosceva ben poco sia del pianeta da cui proveniva, sia di quello attuale, per giudicarne la provenienza.
L'energia fisica e mentale di quella donna si irradiava da tutte le parti, come se quel luogo stesso fosse fecondo proprio grazie a lei.
Allora, lieto di quella presenza, il viso di Heimm, da sempre cupo, chiuso e febbrile, si rilassò e si aprì, rivelando quanto ancora il suo volto avesse tratti fanciulleschi, nonostante la barba incolta e la corporatura da uomo fatto e finito.
Stava ancora mentalmente lodando la bellezza di quella donna, quando si accorse che doveva rispondere, per non sembrare uno sciocco.
- Oh - rispose. Quindi si schiarì la voce - Buongiorno - disse con voce bassa e calma, resa un po' diversa dalla musicalità degli Aesij del Nord.
Poi sentì dentro la sua mente l'eco di una voce, che conosceva assai bene, ahilui.
- Bella lì! Tutto un bordello perché ha proferito un "hey"? -
Era Maligno.
In effetti non poteva dargli torto, questa volta: si era messo a sognare ad occhi aperti su una sconosciuta.
- E se ti tocca, che succede? Vieni sul posto? Sei un pinna! -
Heimm s'incupì d'improvviso e girò lo sguardo verso terra , cercando di sotterrare il Lich nel profondo del suo Sé.
- Ah! Inetto. -.
Detto ciò, la presenza del Lich sparì.
view post Posted: 29/5/2011, 21:44 L'inizio. - Entrata
Heimm finalmente arrivò all'Entrata dell'edificio scolastico, un'infinita magione di senso gotico, con quattro grandi edifici di epoca moderna annessi ad esso, a creare un contrasto di strano ma piacevole gusto.
Era arrivato con un aereo, pagato dai buoni sacerdoti della parrocchia, e dall'areoporto aveva preso un bus che l'aveva lasciato a parecchi chilometri dal centro abitato, in aperta campagna.
Da lì, aveva dunque seguito un sentiero battuto, l'unico nei paraggi, che si perdeva in un fitto e buio bosco.
Si era quindi inoltrato, con la sua speranza incrollabile ed una vecchia valigia, contenente pochi vestiti e qualche cosa per lavarsi, per ore ed ore nel bosco, che oscurava il sole e che rendeva impercettibile il passare del tempo.
Un bosco dai colori primaverili, sebbene fosse l'inizio di ottobre. Nella mente di Heimm, ciò contribuiva a creare nella sua mente l'immagine di un posto fuori dal mondo, fuori da ogni limite temporale e umano, perfetto per iniziare una seconda vita e vivere come un essere umano normale. Anche se sapeva di non essere un umano. Egli era alieno di quel mondo, era l'unico in quel pianeta, ed il suo particolare stato contribuiva a creare attorno a lui una barriera di solitudine e mutezza, che si alzava giorno dopo giorno.
Benché Maligno non si facesse sentire da ben tre anni, visto che aveva vissuto sotto la protezione magica e Sacra prima di una maga, e poi di sant'uomini, aveva comunque paura che quell'essere per tutti deleterio si risvegliasse, e distruggesse quel clima di pace e ostentato benessere che si era costruito attorno.
Aveva confidenza con quel lato, il Lich, sapeva di cosa poteva essere capace quell'essere abominevole.
E la cosa che più odiava, era trarne "beneficio" da questo lato.
Benché non sopportasse l'esser difeso da qualcun'altro, ancora meno sopportava usare il "potere" avutogli da questo lato.
Dunque, aveva deciso che il suo futuro fosse sgombro da ogni ombra, partendo dal concetto di redimersi, e purificare la propria anima da quel lato.
E il primo passo che aveva fatto, era proprio l'iscrizione a quella scuola, che si mostrava come grande palestra di vita.
Ora era davanti alle grandi porte dell'edificio gotico.
Nere come il basalto, presentavano bassorilevi raffiguranti ora complessi arabeschi, ora figure mitologiche mostruose. Sembravano terribilmente pesanti, perché non erano certamente fatte di legno, bensì di un altro materiale, simile ad un metallo.
Se ne stava là, Heimm, a contemplare quelle porte, simboli di cambiamento, in mezzo al piccolo spiazzale erboso del'entrata, con in mano la sua vecchia valigia, e sulle spalle i ricordi pressanti.
view post Posted: 3/9/2009, 14:00 L'arrivo di Nana. - Entrata
SPOILER (click to view)
La mia discussione sarebbe libera.
E con le ragnatele xD
view post Posted: 26/8/2009, 14:13 Ciò che Manzoni non ha scritto... - Fan Fiction
Dei fare un capitolo su "Le peripezie di Lucia e i maneggi di Don Rodrigo"

L'ho letto e mi è venuto un trauma.
Siete vermanete oppresse sessualmente.
view post Posted: 26/8/2009, 13:28 Un incarico pericoloso - Entrata
< E così si inizia > Pensai dopo aver oltrepassato il primo cancello nero del giardino coperto di neve.
Finalmente dopo 6 ore di noioso viaggio in aereo ero arrivato a destinazione. Da Mosca a qua non era cambiato quasi niente, visto che la violenza della neve era diminuita e un pallido sole si affacciava sporadicamente nel vuoto e bianco cielo.
11 dicembre, inizia oggi il mio incarico che dovrà durare sì e no 6 mesi, massimo un anno.
Avanzai nel giardino innevato chiuso nel mio lungo cappotto gessato, con in testa il colbacco, gli occhiali da sole, con in mano una valigia e una ventiquattrore contenente sei amuleti, 3 bastoni, pistola e 6 caricatori degli speciali proiettili d'argento.
Mi guardai intorno. Il giardino era piccolo e ovale, con le mura alte fino al busto e con qualche giovane pino lungo la circonferenza dell'ovale. Affondavo nella neve di pochi centimetri, doveva nevicare da oggi.
Chiusi un attimo gli occhi e scrutai ancora il giardino attraverso il Crepuscolo. La vista era diventata di un deprimente color seppia e il tempo scorreva più lentamente, facendo roteare tranquillamente i fiocchi, come in una magia.
Alla mia destra avvertì dei neri tentacoli di aura, girai la testa da quella parte e guardai il grande portone.
Il portone emanava dei grandi fasci ora neri, ora bianchi. Stupefacente, non avevo mai visto una scena del genere, un oggetto che emanava aura maligna e poi benigna. Notai che il tempo dell'emanazione di aura nera era molto maggiore di quella dell'aura bianca. Già la porta di quella scuola emetteva squilibrio. Alzai lo sguardo e scrutai migliaia di auree verdi, rosa, arancione, nere, blu, rosse. Una miriade brulicante di presenze.
All'istante smettei di scrutare la scuola attraverso il Crepuscolo, iniziando a camminare verso il portone. In quell'istante squillò il telefono con il singolo dei Piknik У Шамана Три Руки, controllai nella tasca destra del cappotto, presi in mano il freddo mattone nero che era il Nokia N.70, controllai il display - era il Capo - premei il tasto di risposta e portai il telefonino all'orecchio.
< Boris Ignatevic > dissi piano con la voce rauca.
< Anton... sei arrivato? >
< Sì, Boris >
< Bene, benissimo.> fece una pausa < Dove sei? >
< Davanti al portone della scuola >
< Non ti qualcosa si iconsueto? >
< Sì, la porta emette aura >
Boris fece una pausa di diversi secondi
< Singolare, secondo la Storia solo un oggetto possedeva un aura >
< Excalibur > Risposi < Ma emetteva solo luce arancione, il portone emette due auree diverse >
Il Capo fece una pausa di riflessione.
< Puoi... puoi iniziare a scrivere sul taccuino
< C-certo > credevo che scrivere qualcosa di nuovo sul taccuino fosse inutile, ma a quanto pare...
Così presi il taccuino nero dalla tasca sinistra del cappotto. attaccata alla cordicella segnalibro c'era una piccola penna.
Mi sistemai il cellulare in modo che possa usare tutta e due le mani, aprì la prima pagina del taccuino, face uno schizzo nel portono con dei tentacoli e scribacchiai qualcosa "Questo portone presenta due auree..."
< Anton, sai che potresti essere un pioniere? >
Per errore scrivei "pionie" ma poi cancellai con un gesto violento.
< Ma... davvero? Da che cosa lo intuisce, Boris Ignatevic? >
< Se ci sono altre cose oltre al portone con due auree, potresti aiutarci nella lotta >
< Hmmm... > Mi ero avvicinato a portone e stavo scandagliando il portone.
Era costituita da materiale sidereo e sulla superficie presentava arabeschi che dovevano essere magici.
< Anton? > disse il Capo
Mmm... eh, sì? >
< Mi ascolti? >
< Sì sì sì, ehm, il materiale del portone è... uguale a quello della spada Excalibur >
< Probabilmente sì, ora chiudo, ed entra, so che sta nevicando >
Prima che potessi replicare un saluto, Boris chiuse la chiamata e posai il telefono in tasca.
< Un pioniere... forse ha solo esagerato, o ha intuito male i fili del destino > Non avevo finito il pensiero che feci una leggera pressione con la mano sinistra e il portone si aprì con un sonoro rombo.
< Oh bè > presi le cuffiette, misi lo spinotto nell'iPod Shuffle nero, cercai fino a Королевство кривых avanzai nell'androne.
view post Posted: 26/8/2009, 11:29 scometto che esce devil °-° - Smistamento
La domanda è sei hai le chiavi
SPOILER (click to view)
Filosofia...
19 replies since 28/7/2009